BUTTI, Enrico Annibale
Ferruccio Marotti
Nato a Milano il 19 febbr. 1868, dopo gli studi classici intraprese quelli matematici che però interruppe per seguire, secondo la volontà del padre, giurisprudenza [...] del B. rivela un interesse prevalentemente documentario, da inserire nella generale condizione della letteratura italiana della crisi del positivismo. Il suo tentativo di un teatro idealistico e psicologico è compiuto sì sotto l'insegna di Ibsen, ma ...
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FUBINI, Mario
Mario Scotti
Nacque a Torino il 18 marzo 1900 da Riccardo e da Bice Colombo, entrambi di origine vercellese. Nella città natale, cui sarebbe rimasto sempre affettivamente e culturalmente [...] p. 223). Ma, salvo queste e poche altre eccezioni, il corpo docente della facoltà di lettere torinese, arroccato nella difesa di un positivismo già da tempo in crisi, restava chiuso alle nuove istanze della cultura: e il F., se aveva il buon senso di ...
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sociologia Scienza che ha per oggetto i fenomeni sociali indagati nelle loro cause, manifestazioni ed effetti, nei loro rapporti reciproci e in riferimento ad altri avvenimenti.
Nascita e primi sviluppi
La [...] società poteva consentire alle élite intellettuali interventi attivi sull’organizzazione della società stessa. Così è per gli esponenti del positivismo francese dell’Ottocento – con A. Comte e C.-H. de Saint Simon a capofila – e per gli esponenti del ...
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Poeta e critico statunitense (Springfield, Mass., 1904 - Princeton, New Jersey, 1965); esordì sulla rivista The hound and horn, organo della "nuova critica", di cui fu anche direttore (1928-29). Entrato [...] altri: The Lion and the Honeycomb (1955); Form and value in modern poetry (1957); il B. aderì a quelle moderne correnti che, influenzate dalle posizioni del positivismo logico, basano l'intero procedimento critico su una sottilissima analisi formale. ...
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Scrittore italiano (Firenze 1881 - ivi 1956). P. fu parte viva del movimento letterario, filosofico e politico, che ai primi del Novecento promosse da Firenze lo svecchiamento della cultura e della vita [...] di Gian Falco), rivista vivacemente combattiva, che divenne presto uno dei più notevoli organi di reazione al positivismo filosofico e letterario in nome dei valori dello apirito, divulgatore in Italia di contemporanei movimenti filosofici stranieri ...
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stilistica Termine, diffusosi in Italia sul modello del ted. Stilistik intorno alla metà del 19° sec., con cui si indicò dapprima quell’insieme di teorizzazioni e di precetti intorno allo scrivere che [...] Croce, che dissolse il concetto di genere letterario (sopravvissuto fino al tardo positivismo: F. Brunetière) e infine il fatto che romanticismo e positivismo avevano spostato l’osservazione delle opere letterarie da un punto di vista prevalentemente ...
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ŻMICHOWSKA, Narcyza
Giovanni Maver
Scrittrice polacca, nata il 4 marzo 1819 in Varsavia (secondo altri in campagna, nella Podlassia), morta ivi il 25 dicembre 1876. Vissuta nel periodo più grave della [...] Ż. una delle più eminenti figure della letteratura polacca del periodo transitorio, tra il romanticismo e il positivismo.
Bibl.: M. Mann, Poganka N. Żmichowskiej, Varsavia 1916; J. Dicksteinówna, Prometeusz-Paraklet, Varsavia 1913; T. Boy-Żeleński ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] :
P. Rossi, Immagini della scienza, Roma 1977, in partic. pp. 65-112.
N. Valerio, Letteratura e scienza nell’età del positivismo, Bari 1980.
Giacomo Leopardi e il pensiero scientifico, Atti del Convegno di studi, Roma (14-16 maggio 1998), a cura di G ...
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ARNABOLDI, Alessandro
Umberto Coldagelli
Nacque a Milano il 19 dic. 1827. Laureatosi in legge a Pavia, entrò, ubbidendo alla volontà paterna, negli uffici dell'amministrazione comunale milanese. Si [...] "oggettiva", esempio insuperato di quell'ideale unità tra poesia e scienza che l'A. apprese a perseguire dal positivismo e che considerava unico mezzo per riconquistare al mondo serenità e sicurezza. Una certa vena religiosa e panteistica, infatti ...
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VARELA y MORALES, Félix
Raoul Margottini
Letterato cubano, nato all'Avana il 20 novembre 1788, morto in San Agustín de la Florida il 18 febbraio 1853. Sacerdote, insegnò al seminario dell'Avana filosofia [...] dell'autorità esterna, ma nella disciplina interiore che crea l'ordine sociale: intese così reagire contro il positivismo limitatore, dando però un 10ndamento obiettivo all'idealismo. Le sue maggiori opere sono: Institutiones philosophiae eclecticae ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....