BASAGLIA, Franco
Giuseppe Armocida
Bruno Zanobio
Nacque a Venezia l'11 marzo 1924 da Enrico e da Cecilia Faccin. Si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia di Padova e già da studente orientò [...] a sottrarsi ai vincoli di una visione oggettuale quale era quella imposta dal metodo scientifico di una medicina positivista e si avvicinò alla lettura della modalità di esistenza del malato fuori della nosografia sintomatologica tradizionale.
Il ...
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Devianza
Stanley Cohen
Introduzione: il problema della definizione
A differenza di molti concetti della sociologia ('status', 'società', 'classe sociale') e delle scienze sociali in genere ('povertà', [...] (v. Donzelot, 1977), separato dal sistema politico.
La devianza criminale, per esempio, doveva essere spiegata dalla criminologia positivista, che 'sottraeva' il soggetto del crimine alle competenze dello Stato (v. Matza, 1964). Tutto ciò non impedì ...
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LOMBROSO, Cesare (Ezechia Marco, detto Cesare)
Giuseppe Armocida
Terzo dei sei figli di Aronne e di Zefora Levi, nacque a Verona il 6 nov. 1835, in una famiglia israelita di stretta osservanza religiosa, [...] , XCIX (1975), pp. 11-50; L. Bulferetti, C. L., Torino 1975; J.L. Peset - M. Peset, L. y la escuela positivista italiana, Madrid 1975; G. Colombo, La scienza infelice, il Museo di antropologia criminale di C. L., Torino 1975; L. Bonuzzi, Economia ...
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FODERÀ, Michele
Chiara Ambrosoli
Nato ad Agrigento, da Antonino e da Paola Vullo, il 30 aprile 1792, studiò medicina e filosofia all'università di Catania, che all'epoca già vantava un'antica tradizione [...] F., distante dal vitalismo ancora ben radicato tra non pochi studiosi dell'epoca e già decisamente orientata in senso positivista, appare chiaramente nelle sue opere di carattere più generale. In Recherches sur les sympathies et sur autres phenomènes ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Rita Levi-Montalcini
Enrico Alleva
Daniela Santucci
A Rita Levi-Montalcini si deve il concetto di fattore di crescita e neurotrofina, elemento di una visione pionieristica dei fenomeni di plasticità [...] il 30 dicembre 2012, all’età di 103 anni.
Il pensiero e l’incedere scientifico
Figlia del milieu culturale torinese positivista, tra la burbera e baritonale guida di laboratorio e di vita dell’istologo Levi (suo riconosciuto maestro, poi presidente ...
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CHIARA, Domenico
Renato G. Mazzolini
Nacque a Saluggia, presso Novara, il 26 genn. 1838, da modesti agricoltori. Per l'aiuto materiale di G. Paechiè poté intraprendere gli studi secondari e poi quelli [...] della "Scienza del popolo") rivela infatti fin dal titolo l'influenza che sul suo indirizzo culturale, di chiaro materialismo positivista, esercitò J. Moleschott.
Nel 1872 il C. vinse, per esami e per titoli, il posto di professore-direttore della ...
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PASTRONE, Giovanni
Elena Dagrada
PASTRONE, Giovanni. – Nacque ad Asti il 13 settembre 1883, primogenito di Gustavo Ernesto e Luigia Mensio, seguito dalla sorella Marina e dal fratello Alberto.
Il padre era [...] . Né cessò mai di manifestare un vivo interesse per la meccanica, specie quella applicata ai settori che, in pieno fervore positivista, stavano rivoluzionando l’Occidente.
Nel corso degli anni depositò vari brevetti. Nel 1915, poco dopo l’entrata in ...
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LEVI BIANCHINI, Marco
Alberto Zanobio
Nacque a Rovigo il 28 ag. 1875, primogenito del banchiere Michelangelo Levi, appartenente a una agiata famiglia ebraica veneziana, e di Enrichetta Bianchini. Il [...] psichiche, Nocera Inferiore 1917). Il L. si era formato alla scuola psichiatrica italiana seguendone di necessità l'indirizzo positivista e organicista impresso da C. Lombroso. Tuttavia, già aperto allo studio della psicologia, quando verso la fine ...
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PENTA, Pasquale
Laura Schettini
PENTA, Pasquale. – Nacque a Fontanarosa (Avellino) il 22 aprile 1859 da Francescantonio, di professione notaio, e Adelaide Colucci.
Terzo di nove figli, intraprese gli [...] diverse.
Morì a Napoli il 29 novembre 1904, a causa di una polmonite.
Opere. Oltre ai testi citati, si segnalano: Positivismo e criminalità. Conferenza letta il 22 giugno 1890 al Circolo giuridico di Napoli, Ivrea 1890; Pazzia e società, Milano 1893 ...
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Alcune notevoli conquiste della biologia applicata, e in particolare della farmacologia, quali la scoperta dei sulfamidici, seguita a breve distanza da quella degli antibiotici, hanno destato il più vivo [...] biologia.
In tutta la ricerca biologica il metodo d'indagine più proficuo è sempre quello improntato alla concezione positivista e meccanicista, che cerca di ricondurre, per quanto possibile, i fenomeni della vita ai principî delle scienze fisiche ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...