Giornalismo
Giovanni Bechelloni
Introduzione
Con il termine 'giornalismo' si intende denominare sia l'attività di chi svolge la professione giornalistica attraverso i vari mezzi di comunicazione, di [...] problematico della storia del giornalismo, soprattutto a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. È nell'epoca del positivismo nascente e trionfante - che segna l'avvio del processo di istituzionalizzazione della psicologia e della sociologia come ...
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SOCIOLOGIA DELLA SCIENZA
Luciano Gallino
La scienza, dal punto di vista della sociologia, è un ''sistema d'azione sociale'', specializzato nel produrre e accumulare, mediante metodi che pretendono di [...] dell'osservatore variano tra il paradigma realista, che colloca la realtà al di sotto della superficie osservabile, e quello positivista, che non crede esservi alcunché d'interessante al di là delle regolarità discernibili in natura; quindi, tra il ...
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CULTURALE L'a. c. è una branca delle scienze antropologiche sviluppatasi con tale nome (cultural anthropology) negli Stati Uniti, e quindi entrata come disciplina autonoma nel mondo scientifico e accademico [...] . Si tratta di discipline affini, integrantisi reciprocamente, o perfino di termini interscambiabili. Infatti oggi la teoria positivista e fissistica delle razze umane come unità biologiche pure, cioè riportabili a caratteri legati a un unico gene ...
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Storia di genere
Simona Feci
Le donne diventano oggetto di storia
A partire dalla seconda metà degli anni Settanta del Novecento, ricerche dedicate alla storia delle donne si propongono di dare visibilità [...] partire dalla seconda metà dell’Ottocento, da quando cioè la storiografia si è posta come disciplina accademica, positivista, scientifica, distanziandosi dalla storiografia romantica e dalla matrice letteraria (G. Pomata, Storia particolare e storia ...
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GIANNINI, Giovanni
Valeria Ribeiro Corossacz
Nacque a Tereglio di Coreglia Antelminelli, in Garfagnana, il 25 dic. 1867, da Gustavo e da Marianna Grisanti. Compì gli studi universitari a Pisa, formandosi [...] a una profonda fede cattolica, che si espresse anche nella dedizione alle opere di carità. Il rapporto tra cattolicesimo e positivismo resta, anzi, un aspetto controverso della sua figura di studioso, pur se il G. riuscì, in certo modo, a farli ...
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Sacro
Giovanni Filoramo
Introduzione
Una presentazione della categoria del sacro non può non iniziare constatando la contraddizione di fondo di fronte a cui si trovano oggi le scienze sociali. Per un [...] all'origine di tutte le idee fondamentali dell'umanità, acquista un fondamentale valore cognitivo.
Nella reinterpretazione, in prospettiva positivista e sostanzialmente atea, che A. Comte darà di questo complesso di idee, il fondamento dell'agire del ...
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PITRE, Giuseppe
Fabio Dei
PITRÈ, Giuseppe. – Nacque il 22 dicembre 1841 a Palermo, nel quartiere portuale di Borgo, da Salvatore e da Maria Stabile. Il padre, marinaio, morì prematuramente di febbre [...] secondo dopoguerra la disciplina si svilupperà poi in senso prevalentemente storicista e gramsciano, allontanandosi dal metodo positivista di Pitrè e da una sua concezione di popolo che appare ancora risorgimentale e ingenuamente romantica. Ernesto ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] tre g. dell’epica (oggettiva), della lirica (soggettiva) e del dramma (sintesi delle altre due). Un contributo importante, di stampo positivista, alla teoria dei g. è stato quello offerto da F.-V. Brunetière in L’évolution des genres dans l’histoire ...
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Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] borghese (spesso presentato da una prospettiva esclusivamente maschile) e la natura assolutamente illusoria del progresso scientifico (positivista). Questo approccio critico, in cui sono evidenti le influenze di Hegel e di Nietzsche, impronterà le ...
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Indigenismo
Antonino Colajanni
La particolare composizione etnica e la stratificazione sociale formatesi nell'America Latina durante i cinque secoli trascorsi a partire dalla Conquista, hanno generato [...] sociale, fu di certo il brasiliano C.M. da Silva Rondon, fondatore del Servizio di protezione agli Indios. Positivista, Rondon era convinto che le popolazioni indigene avrebbero potuto facilmente convivere con il mondo moderno se solo fossero stati ...
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positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....
positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...