METAFISICA
Guido Calogero
Il nome di questa scienza, che si presenta nella tradizione come quella che occupa il vertice della gerarchia dello scibile, in quanto suprema scienza filosofica, deve la sua [...] filosofia come sistema e culmine delle altre scienze e nella sua intuizione religiosa del progresso umano. E così altri positivisti o finiscono per cadere, volenti o nolenti, nella metafisica, come lo Spencer con la sua asserzione dell'Inconoscibile ...
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Termine usato dai pitagorici per designare i principî delle matematiche o in genere delle scienze dimostrative. "Proposizioni immediate che occorre necessariamente conoscere per apprendere qualche cosa" [...] ogni esperienza possibile.
La questione è stata assai disputata dopo Kant, ravvivandosi la tesi empirica presso i positivisti inglesi come Stuart Mill, e presso Helmholtz, che ha discusso in particolare gli assiomi dell'uguaglianza (riattaccandosi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Psicologia, psichiatria e psicoanalisi
Luciano Mecacci
La psicologia
Le opere più accreditate di storia della psicologia individuano una scissura tra le analisi dei processi psicologici svolte nel lungo [...] specie umana. Questa idea di una permanente e progressiva trasformazione della materia fu sostenuta dal maggiore esponente del positivismo italiano, Roberto Ardigò (1928-1920), professore di filosofia a Padova dal 1881. Come scriveva Ardigò nel suo ...
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Croce, Gentile, le scienze
Stefano Zappoli
Un giudizio via via consolidatosi dopo il 1945 vuole che Croce e Gentile, e più in generale l’idealismo italiano, abbiano mantenuto un atteggiamento in qualche [...] e discussioni (1894, 18962). Lì Croce si chiede – in polemica con Pasquale Villari, e più in genere con tutto il modo positivista di intendere la storia – se la storia sia scienza o arte, e conclude appunto per la sua «riduzione» «sotto il concetto ...
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Croce e Gentile storici della filosofia
Gregorio Piaia
Alla luce della comune ispirazione hegeliana, congiunta all’interesse (di matrice risorgimentale) per la tradizione filosofica nazionale, l’atteggiamento [...] contemporanea in Italia, che occupa da solo il secondo volume ed è articolato in quattro libri (“I platonici”, “I positivisti”, “I neokantiani”, “Gli hegeliani”). Tale studio, apparso originariamente su «La Critica» a partire dal 1903 fino al 1914, e ...
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HUGUES, Luigi
Nadia Fusco
Maria Teresa Dellaborra
Nacque a Casale Monferrato il 28 0tt. 1836 da Matteo, originario di Abriès nel Delfinato, e da Marianna Lucca, nativa di Trino Vercellese. Laureatosi [...] utilizzati per interpretare la natura di queste relazioni: anche qui l'H. conferma la propria adesione ai principi positivisti, che finiscono con il divenire espressione di una logica di tipo "determinista" per la quale l'ambiente esercita ...
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FARA, Mario Giulio
Chiara Trara Genoino
Nacque a Cagliari il 5 dic. 1880 da Giuseppe, avvocato, e da Maria Dessy. Non seguì alcun regolare corso di studi, ma ebbe solo sporadici insegnanti privati per [...] al suo pensiero, sotto questo punto di vista, il tentativo di combinare spunti tardoromantici con elementi positivisti, quali una concezione della musica popolare in cui l'universalità dei suoi caratteri fondamentali (dovuta all'universalità ...
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CANTONI, Giovanni
Mario Gliozzi
Nacque a Milano il 31 dic. 1818 da Tobia e Carlotta Strambio. Mentre frequentava l'università di Pavia, dal 1837 al 1840 - vi si laureò ingegnere architetto -, aveva [...] al C. la stesura del progetto di riforma dell'istruzione superiore ticinese, la cui redazione fu ispirata alla concezione positivista. Assunto l'insegnamento della fisica nel liceo di Lugano, dal 1853 al 1857 attese alla stesura e alla pubblicazione ...
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Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] . it. 1963), in cui contro le interpretazioni emotiviste degli enunciati morali, sostenute da gran parte dei neo-positivisti, propone la tesi della loro verificabilità scientifica e sociale. Ormai ottantenne, D. in collaborazione con A. B. Bentley ...
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Parte introduttiva di Stanisław Tabaczyński
Nell'ultimo decennio l'evoluzione delle impostazioni filosofiche, teoriche e metodologiche delle scienze umane ha subito una marcata accelerazione. Alcuni autori [...] la validità di talune delle cosiddette leggi poste a fondamento delle sue interpretazioni, venivano rifiutati i paradigmi positivisti, il 'funzionalismo ecologico' come pure la pretesa di formulare leggi generali del comportamento umano, che poneva ...
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positivismo
poṡitivismo s. m. [dal fr. positivisme, der. di positif «positivo»]. – 1. Complesso orientamento filosofico, sorto in Francia nella prima metà del 19° secolo e poi diffusosi in tutta Europa assumendo caratteristiche diverse in...
positivista
poṡitivista agg. e s. m. e f. [der. di positivismo] (pl. m. -i). – 1. Che, o chi, segue il positivismo, come dottrina filosofica e come orientamento metodologico: un filosofo p.; i p. francesi, inglesi. Come agg., con il sign....