MIGNOSI, Pietro
Alessandra Tarquini
– Nacque a Palermo il 28 giugno 1895 da Giacomo, funzionario pubblico, e da Carolina Fileti. Frequentò il ginnasio nel capoluogo siciliano e trascorse la giovinezza [...] e sul clero del Mezzogiorno, dopo l’esaurirsi del movimento democratico cristiano da un lato e della cultura positivistica dall’altro. E in effetti, la volontà di conciliare pensiero cristiano e idealismo caratterizzò i suoi saggi filosofici ...
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positivismo logico (detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico)
positivismo logico
(detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico) Movimento filosofico sorto, sviluppatosi [...] l’esperienza la fonte della conoscenza), e pertanto conoscitivamente inservibile. Con ciò la tradizionale avversione positivistica verso tutto ciò che spregiativamente veniva definito «metafisica» trovava un comodo espediente: una teoria metafisica ...
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BONER, Edoardo Giacomo
Luciano Zagari
Nacque a Messina il 29 febbr. 1864 (così risulta da un registro di atti di stato civile conservato nel locale Archivio di Stato, da Federico, cittadino svizzero, [...] meccanica recezione dei metodi tedeschi di ricerca e a un provinciale interesse per i rapporti e gli "influssi" (positivisticamente intesi) fra le due letterature e le due lingue. Il bizzarro incrocio fra un attardato romanticismo (in qualche misura ...
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Scrittore russo, nato il 17 gennaio 1860 a Taganrog nell'Ucraina. Il nonno paterno era stato servo della gleba, ma il padre riuscì ad elevarsi di condizione, tanto da poter anche avviare agli studî i figlioli. [...] senza senso e senza scopo, di fronte a cui non si può far altro che ripetere un perché senza risposta. La concezione positivistica, che conduce Č. al più profondo pessimismo, è una ineluttabile evidenza a cui la ragione non sa e non può sfuggire, ma ...
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SAINT-SIMON, Claude-Henri de Rouvroy, conte di
Guido Calogero
Pensatore politico francese, nato a Parigi il 17 ottobre 1760 e ivi morto il 19 maggio 1825. Di famiglia aristocratica (era nipote di Louis [...] accentuati nel suo più illustre scolaro, A. Comte: e come questi assunse l'aspetto di sommo sacerdote della religione positivistica, così i suoi condiscepoli Enfantin e Bazard, già ricordati, furono i pères supremi della chiesa sansimoniana. D'altra ...
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Rivoluzione
RRoger Garaudy
di Roger Garaudy
Rivoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. La rivoluzione non si definisce per i mezzi che impiega: a) la rivoluzione non si definisce per la violenza; b) [...] altro regime, rispondente ai desideri profondi delle masse.
Nessuna dimostrazione cosiddetta ‛scientifica' (ma in realtà positivistica) può stabilire se questa possibilità sia necessaria. Una simile dimostrazione prescinderebbe, infatti, dal momento ...
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Autorita
Augusto Del Noce
di Augusto Del Noce
Autorità
sommario: 1. Eclissi dell'idea di autorità e crisi del mondo contemporaneo. 2. Autorità e potere. 3. Autorità e rivoluzione. 4. L'Occidente e il [...] del Rensi può essere considerata come la conclusione filosofica delle concezioni di questi autori in quel che essi hanno di positivistico. Oggi essa dà l'impressione di una coerenza interna, ma insieme di una non riscattabile inattualità.
Il secondo ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] che non si trattò di commedia e, in fondo, neppure di dramma, e che la coscienza cristiana e la filosofia positivistica nello Zanella coincidevano per gran parte, basterebbe ricordare i versi ultimi del carme A Fedele Lampertico che citavamo poc'anzi ...
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Lo studio dell'antichità classica nell'Ottocento – Introduzione
Piero Treves
Quando, conformemente al modulo sallustiano dei cronisti di Guglielmo il Conquistatore, Dino Compagni delineava l'animo, [...] , allorquando il Mommsen invece più l'inquinava, fra il plauso degli epigoni e lo spregio del Nietzsche, di scientificità positivistica, e mentre la sua patria germanica sembrava oramai dipartirsi dai metodi e dalle guise della sua grandezza più vera ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] degli dèi dell’Olimpo. Siamo ancora sulla linea anacronistica del poemetto didascalico, per altro perseguito ancora in età positivistica da Giacomo Zanella e dai suoi epigoni. Questo D’Annunzio stupefatto dai prodigi della scienza e della tecnica ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.