Nell'ultimo cinquantennio, l'e. ha richiamato su di sé una crescente attenzione, che ha coinciso con un progressivo ampliamento delle sue funzioni. Le due definizioni fornite nella prima edizione dell'Enc. [...] proprie energie guidandole alla piena realizzazione della propria personalità") erano nelle grandi linee corrispondenti alla veduta positivistica e a quella idealistica dell'e.; entrambe di matrice filosofica. La prima, collegata alla tradizione di ...
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SOCIOLOGIA
Raymond Boudon
Costantino Cipolla
Roberto Cipriani
Filippo Barbano
Filippo Barbano
(XXXI, p. 1019; App. III, II, p. 761; IV, III, p. 356)
Logica ed epistemologia della sociologia. - Le [...] in campo sociologico e ha di fatto costituito nel tempo un filone alternativo e umanistico rispetto a quello d'impianto positivistico e scientista. Per questo, e al di là dell'accettazione più o meno convinta di una tale lettura dell'epistemologia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Stato, Chiesa, questione sociale
Michele Ciliberto
Tutti ricordano la famosa battuta di Massimo d’Azeglio: ora che è fatta l’Italia, occorre fare gli italiani. Ma, formatosi lo Stato nazionale, il primo [...] della natura e del mondo sociale», p. 375).
Introducendo nel 1982 un importante volume su Scienza e filosofia nella cultura positivistica, Antonio Santucci osservava che il positivismo era diventato per un lungo tratto di tempo «un pezzo da museo» e ...
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Filosofo, nato a Spinazzola (Puglie) il 23 dicembre 1831 e morto a Torino il 16 gennaio 1917. Professore di filosofia teoretica nelle università di Pavia e di Torino, fu seguace della filosofia hegeliana, [...] filosofico cristiano teoricamente e storicamente considerato, Torino 1884). Negli ultimi tempi abbandonò l'hegelismo per una concezione positivistica ed evoluzionistica dell'universo (ispirata a Darwin e Spencer), nella quale la logica non era più ...
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Marxismo
LLucio Colletti
di Lucio Colletti
Marxismo
sommario: 1. Il materialismo dialettico. 2. La gnoseologia del materialismo dialettico. 3. L'influenza di Engels. 4. Il marxismo come scienza. 5. [...] concepita come sociologia, cioè da costruirsi secondo il metodo delle scienze naturali (sperimentale nel senso grettamente positivistico) e una filosofia propriamente detta, che poi sarebbe il materialismo filosofico o metafisico o meccanico (volgare ...
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LOEWY, Emanuel
E. Paribeni
Archeologo e storico dell'arte classica, nato a Vienna il 1° settembre 1857 e ivi morto l'11 febbraio 1938. Insegnò a Vienna e per un lungo periodo intermedio a Roma dove, [...] risulta un panorama troppo violentemente illuminato con luci troppo intense e ombre violentemente accentate. In effetti l'impostazione positivistica lo porta inevitabilmente a semplificare i fatti e le loro deduzioni: mentre d'altra parte la lucidità ...
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Pseudonimo dello scrittore polacco Aleksander Głowacki (Hrubieszów, Chełm, 1847 - Varsavia 1912). Dal giornalismo - cronache, feuilletons - passò a brevi racconti (Przygoda Stasia, 1879, trad. it. L'avventura [...] ", 1911-12), romanzo incompiuto in cui ritrae in chiave umoristica il mondo dell'aristocrazia. Innovatore nello stile e nei temi, suggeriti dalla sua formazione positivistica, P. occupa un posto di primo piano nella letteratura polacca moderna. ...
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PAULSEN, Friedrich
Guido Calogero
Filosofo tedesco, nato a Langenhorn (Nordfriesland) il 16 luglio 1846, morto a Steglitz (Berlino) il 14 agosto 1908. Insegnò dal 1875 all'università di Berlino, prima [...] " delle due sfere, mediante la quale il P. dava nuova forma alla concezione fechneriana del parallelismo psicofisico. Positivistica, infine, appariva l'intonazione generale del suo sistema, in cui la filosofia si presentava come suprema sintesi e ...
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Filosofo, nato a Borgoricco (Padova) nel 1861, morto a Messina (nella cui università insegnava dal 1899) nel terremoto del 28 dicembre 1908.
Scolaro dell'Ardigò, ne professò fedelmente il positivismo, [...] elaborazione dei puri dati sensibili: tutte questioni, nelle quali egli avvertiva acutamente molte delle difficoltà della concezione positivistica, finendo, pur contro le sue intenzioni, col superarne talora gli stretti confini.
Bibl.: G. Gentile, Le ...
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BRUGI, Biagio
Alessandro Coletti
Nacque a Orbetello il 13 ag. 1855 da antica famiglia di magistrati e giuristi originaria di Bruges. Nel 1875 si laureò in giurisprudenza a Pisa, dove nei corsi di diritto [...] e propugnatore della scuola storica tedesca, era stata influenzata dalle lezioni di S. Scolari, ispirate all'interpretazione positivistica del diritto, il periodo di perfezionamento compiuto in Germania sotto la guida degli ultimi diretti scolari del ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.