Scrittore politico francese (Cherbourg 1847 - Boulogne-sur-Seine 1922). Allievo all'École Polytechnique, divenne ingegnere civile di ponti e strade, attività alla quale si dedicò dal 1870 al 1892. Ritiratosi [...] in questi anni (1905-08) un tentativo per recuperare la sostanza rivoluzionaria del socialismo, fuori della cultura positivistica della socialdemocrazia europea. Egli respinse le pretese scientifiche dell'economia politica marxista e, soprattutto, il ...
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GROPPALI, Alessandro
Franco Tamassia
Nacque a Cremona il 5 maggio 1874 da Stefano e da Caterina Ghilardotti. Seguì gli studi universitari a Cremona (dove fu allievo di A. Ghisleri), quindi a Padova. [...] del solidarismo, Genova 1914, pp. 45, 86, 119 ss.).
Anche negli ultimi scritti il G. ribadì l'impostazione positivistica (Avviamento allo studio del diritto, Milano 1951; Studi giuridici e sociali, cit.; Sociologia e teoria generale del diritto, cit ...
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Pseudonimo della scrittrice Mary Ann (o Marian) Evans (Arbury Farm, Warwickshire, 1819 - Londra 1880). Precorritrice di H. James e del romanzo intimistico per l'umana comprensione, l'abilità narrativa [...] ), e letti Feuerbach e Spinoza, passò dall'intransigenza protestante a quella razionalistica. Collaboratrice e poi condirettrice della positivistica e radicale Westminster Review, conobbe (1851) G. H. Lewes col quale strinse (1854) una relazione che ...
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Pseudonimo dello scrittore polacco Aleksander Głowacki (Hrubieszów, Chełm, 1847 - Varsavia 1912). Dal giornalismo - cronache, feuilletons - passò a brevi racconti (Przygoda Stasia, 1879, trad. it. L'avventura [...] ", 1911-12), romanzo incompiuto in cui ritrae in chiave umoristica il mondo dell'aristocrazia. Innovatore nello stile e nei temi, suggeriti dalla sua formazione positivistica, P. occupa un posto di primo piano nella letteratura polacca moderna. ...
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BRUGI, Biagio
Alessandro Coletti
Nacque a Orbetello il 13 ag. 1855 da antica famiglia di magistrati e giuristi originaria di Bruges. Nel 1875 si laureò in giurisprudenza a Pisa, dove nei corsi di diritto [...] e propugnatore della scuola storica tedesca, era stata influenzata dalle lezioni di S. Scolari, ispirate all'interpretazione positivistica del diritto, il periodo di perfezionamento compiuto in Germania sotto la guida degli ultimi diretti scolari del ...
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CIANCIULLI, Ferdinando
Michele Fatica
Nato a Montella (Avellino) il 16 maggio 1881 da Vincenzo, armaiolo, e da Giulia Marciano, di agiata famiglia di proprietari terrieri, fu avviato agli studi secondari [...] come un pensiero abbastanza composito; la debole componente marx-engelsiana poggiava sopra un ampio sostrato di cultura positivistica, di cui l'antielericalismo, il massonismo e il bloccardismo filoradicale erano i connotati più appariscenti. Se il ...
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CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] mistica e magica dei papiniani" (Garin, 1963, pp. 287 s.).
Nel C. in effetti, si vede chiarissima sia la derivazione positivistica che il desiderio di essere filosofo di una rinascita positivista capace di fare a meno, proprio a causa della più ...
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GARGANO, Giuseppe Saverio
Domenico Proietti
Nacque a Napoli l'11 apr. 1859, da genitori napoletani: Filomena D'Ambrosio e Luigi, ufficiale di marina, che ben presto si trasferì con la famiglia a La [...] . In primo luogo, sin dalle pagine del già ricordato Prologo, la battaglia per una critica che, superate le angustie positivistiche del metodo storico, coniugasse la lezione del Nencioni con lo storicismo di F. De Sanctis, creando una nuova figura di ...
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BARBATO, Nicolò (Nicola)
Massimo Ganci
Nacque a Piana dei Greci (od. Piana degli Albanesi) da Giuseppe e da Antonina Mandalà il 5 ott. 1856. Piccolo centro agricolo dell'entroterra palermitano, circondato [...] B. fu dignitoso e fiero: la sua Autodifesa, entrata nella agiografia socialista, fu una professione di fede nella cultura positivistica e negli ideali del movimento operaío, oltre a costituire un vero e proprio atto di accusa contro la borghesia. In ...
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ESPOSITO, Carlo
Fulco Lanchester
Nato a Napoli da Michele, noleggiatore marittimo, e Concetta Angelino il 18 ag. 1902, compì in quella città gli studi medi ed universitari e conseguì - con lode e pubblicazione [...] al formalismo astratto del positivismo liberale. L'E. adotta infatti un metodo che recepisce solo formalmente la tecnica positivistica e la utilizza per pervenire a precisi obiettivi.
Il tentativo di mediazione fra ordine sociale e ordine giuridico ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.