WEININGER, Otto
Delio Cantimori
Filosofo e psicologo austriaco, nato a Vienna il 3 aprile 1880, e ivi morto il 4 ottobre 1903, suicida. Ebbe notorietà nel mondo culturale tedesco dell'anteguerra per [...] ebraica nella quale era nato per quella cristiana (protestante). La sua dottrina è un misto di ricordi di psicologia positivistica (fu scolaro dell'Avenarius) e di reminiscenze neoplatoniche.
Dopo la sua morte il suo amico M. Rappaport pubblicò altri ...
Leggi Tutto
autorità Fondamento di legittimità del potere in generale. Nel Digesto (533) di Giustiniano, fonte di autentica a. è solo Dio, garante della giustizia. L’elaborazione del concetto moderno e laico di a., [...] fiducia nell’a. sovrana dello Stato di diritto e l’attenzione si sposta sull’ordinamento giuridico. La concezione positivistica del diritto e dello Stato pone l’accento sulla legittimità della legge effettivamente vigente quale unica fonte del potere ...
Leggi Tutto
CALDERONI, Mario
Fulvio Papi
Nato il 30 giugno 1879 a Ferrara da Carlo, studiò diritto a Firenze e a Pisa, dove si laureò. Nel 1909 conseguì la docenza in filosofia morale, che esercitò per due anni [...] mistica e magica dei papiniani" (Garin, 1963, pp. 287 s.).
Nel C. in effetti, si vede chiarissima sia la derivazione positivistica che il desiderio di essere filosofo di una rinascita positivista capace di fare a meno, proprio a causa della più ...
Leggi Tutto
Scienze sociali
Pietro Rossi
Le scienze sociali come 'famiglia' di discipline
Definire che cosa siano le scienze sociali è assai più arduo che non definire, per esempio, che cosa siano la geometria [...] le forme di vita e della cultura del popolo; oppure la nozione di società che sta a base della sociologia positivistica o della marxiana scienza della società. Dall'altro lato si sono avuti invece modelli fondati sull'analogia tra organismo sociale ...
Leggi Tutto
(App. III, I, p. 245)
Giurista e filosofo. Ha insegnato Filosofia del diritto e poi Filosofia della politica nell'università di Torino fino al 1984. Socio nazionale dei Lincei (1966); senatore a vita della [...] due svolte importanti nei rapporti col positivismo kelseniano. Da un lato B. mostra che la tesi positivistica dell'avalutatività della scienza giuridica non corrisponde alla prassi effettiva ed esprime piuttosto una prescrizione di neutralità ...
Leggi Tutto
Progresso
Gennaro Sasso
di Gennaro Sasso
Progresso
sommario: 1. Introduzione. 2. Diversità d'accenti nella critica dell'idea di progresso. a) Il ‛tramonto dell'Occidente' e l'avvento degli ‛uomini metallici'. [...] Europa, e del ‛progresso-svolgimento' si facesse perciò un'idea, essa stessa già per molti versi positivistica, è ovvio. Ma non certo positivistica è tuttavia l'intenzione profonda della sua critica; e per comprenderlo, basterà non tanto ricordare il ...
Leggi Tutto
SCIENZA
Pietro Corsi
(XXXI, p. 154)
Storia della scienza. - La storia della s. è una disciplina che sta vivendo un momento di grande vitalità ed espansione. In Italia, come in altri paesi e in particolare [...] fondamentali contributi di E. Garin allo studio del rapporto tra umanesimo e nuova scienza, che rovesciava tenaci preconcetti di stampo positivistico, e i lavori di P. Rossi (Sarton Medal per il 1985), N. Badaloni (1960), P. Casini (1969), T. Gregory ...
Leggi Tutto
BARTOLOMEI, Alfredo
**
Nacque il 10 marzo 1874 a Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino), da Luigi e da Rosa Lembo. Avviatosi agli studi di giurisprudenza, si laureò a Bologna nel 1896. Il suo primo lavoro, [...] Napoli, dove tenne la medesima cattedra sino al 1949, anno del suo collocamento a riposo.
Il distacco dalle posizioni positivistiche si manifestava nel B. attraverso una cauta ed empirica adesione al neo-kantismo tedesco, con implicito richiamo alla ...
Leggi Tutto
Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] empirica, metodo in mancanza del quale la proposizione è priva di significato cognitivo. Con ciò la tradizionale opposizione positivistica alla metafisica trovava un criterio dirimente: una teoria metafisica non è falsa, bensì insensata da un punto ...
Leggi Tutto
Ideologia
Kurt Lenk
Introduzione
Il termine 'ideologia' è usato oggi in una varietà di accezioni: da quella di autoillusione collettiva e di espressione di determinati interessi a quella di organizzazione [...] nel soggetto conoscente si cela dietro ai singoli giudizi ideologicamente condizionati rimane peraltro al di fuori della critica positivistica dell'ideologia: in quanto 'mentalità', tale intenzione è esclusa dal vero e proprio ambito della critica ...
Leggi Tutto
positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
epifenomenismo
s. m. [der. di epifenomeno]. – Teoria psicologica di derivazione positivistica per la quale la coscienza sarebbe la manifestazione di fenomeni fisiologici e nervosi, cioè un semplice epifenomeno di accadimenti fisici nell’organismo.