Studioso francese del pensiero indiano (Parigi 1882 - ivi 1956). Professore nell'École pratique des hautes études di Parigi (1927-54), condirettore della Revue philosophique de la France et de l'étranger [...] (1939-56); discepolo di É. Durkheim e L. Lévy-Bruhl, si dedicò, con metodo positivistico, allo studio comparato dei "fatti filosofici" dell'Europa, dell'India e della Cina, anche per ricavarvi le "leggi" generali del pensare speculativo. Tra le sue ...
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Rivista di letteratura, storia e filosofia, fondata e diretta da B. Croce, dal 1903 al 1944 (in collaborazione con G. Gentile fino al 1923) e proseguita dai Quaderni della Critica, diretti dallo stesso [...] Croce, col programma di combattere in filosofia il positivismo, nella critica letteraria il gretto filologismo positivistico, nonché le deviazioni dilettantesche dell’estetismo decadente nelle sue varie forme. ...
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PERTICONE, Giacomo
Mario Di Napoli
PERTICONE, Giacomo. – Nacque a Catania il 2 gennaio 1892 da Pietro e da Maria Marino, in una famiglia che vantava ascendenze fondiarie, ma si era inserita nella borghesia [...] professionale e impiegatizia.
La sua formazione culturale iniziò nel clima positivistico del capoluogo etneo in cui si riversava la diffusa aspirazione di rinnovamento sociale che avrebbe infiammato in quegli anni il movimento dei Fasci siciliani. In ...
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SCIENZA
Pietro Corsi
(XXXI, p. 154)
Storia della scienza. - La storia della s. è una disciplina che sta vivendo un momento di grande vitalità ed espansione. In Italia, come in altri paesi e in particolare [...] fondamentali contributi di E. Garin allo studio del rapporto tra umanesimo e nuova scienza, che rovesciava tenaci preconcetti di stampo positivistico, e i lavori di P. Rossi (Sarton Medal per il 1985), N. Badaloni (1960), P. Casini (1969), T. Gregory ...
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Filosofo inglese, nato a Leamington (Warwick) il 4 settembre 1818, morto a Hampstead il 5 luglio 1899. Occupatosi prima di studî religiosi e storici, restò poi tanto affascinato dalle dottrine del Comte, [...] da dedicarsi totalmente a un'entusiastica opera di diffusione e di propaganda del nuovo vangelo positivistico, nella quale trasferì tutta la nativa ecclesiasticità del suo temperamento, dando al positivismo l'aspetto d'una nuova "religione dell' ...
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BIANCHI, Lorenzo
Luciano Zagari
Nato a Imperia il 20 ott. 1889, compì gli studi classici a Bologna, città che avrebbe poi costituito il centro della sua attività di docente. Tale scelta non apparirà [...] , nazionalistica e umanistica) sempre presente nella sua opera.
La formazione del B. fu quella del filologo classico di stampo positivistico. Si laureò nel 1911 con una tesi sull'oratoria funebre greca; iniziata la carriera d'insegnante, già nel 1912 ...
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POPULISMO
Gianfranco Pasquino
Da un punto di vista storico, p. è il nome con cui è stato designato in Occidente il movimento politico-culturale russo (narodnicestvo, i cui seguaci si dicono narodniki, [...] populisti) sviluppatosi nella seconda metà del 19° secolo e durato fino alla Rivoluzione. Esso sorse dal tronco positivistico della sociologia e del socialismo agrario di P.L. Lavrov e N. Michajlovskij, non senza derivazione da A.J. Herzen. I ...
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Filosofo (Parigi 1839 - ivi 1898). Insegnò a Versailles, quindi a Parigi, prima al liceo Henri IV e poi alla scuola normale (1875), dove ebbe come scolaro M. Blondel. Motivo fondamentale dei suoi scritti [...] concezione cristiana, ma nel senso di un attivo moralismo, che ha per suo precipuo termine polemico il razionalismo positivistico. Opere principali: De la certitude morale (1870); La philosophie de Malebranche (1870); Essai sur la morale d'Aristote ...
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LAAS, Ernst
Guido Calogero
Pensatore, nato a Finsterwalde il 16 giugno 1837, e ivi morto il 25 luglio 1885. Dal 1872 professore all'università di Strasburgo, fu il principale rappresentante, con F. [...] di pensiero, anzi la ricostruzione dell'intera storia della filosofia, dal L. concepita come incessante conflitto del motivo positivistico con quello idealistico o platonico. Non senza tracce d'idealismo è d'altronde lo stesso positivismo del L., che ...
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VAIHINGER, Hans
Heinrich Levy
Filosofo, nato il 25 settembre 1852 a Nehren (Württemberg), morto il 12 dicembre 1933 a Halle. Insegnò filosofia dal 1877 all'università di Strasburgo, dal 1884 a quella [...] l'insegnamento per motivi di salute nel 1906.
Il V. è diventato famoso tanto per la sua filosofia positivistico-pragmatistica, basata su una dottrina delle finzioni - filosofia che in Germania ebbe molti seguaci, precipuamente tra gli scienziati ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...