Storico dell'arte (Legnago 1819 - Roma 1897), uno dei fondatori della moderna storiografia artistica in Italia. La sua Storia della pittura in Italia (in collab. con J. A. Crowe, pubblicata dapprima in [...] per il vastissimo materiale raccolto personalmente dall'autore, è ricca di geniali ricostruzioni critiche, in netto contrasto col metodo positivistico di G. Morelli. Noto soprattutto per le sue eccezionali qualità di conoscitore, il C. ebbe anche un ...
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SEMPER, Gottfried
Red.
Architetto e teorico dell'arte, nato ad Amburgo nel 1803 morto a Roma nel 1879.
Dopo aver studiato a Gottinga, Monaco, Parigi, divenne nel 1834 professore dì architettura a Dresda. [...] nel 1860-63 e una seconda, riveduta, nel 1878-79, il S. divenne il massimo rappresentante dell'empirismo positivistico nella storia dell arte. Un terzo volume, che avrebbe dovuto esporre le premesse sociali e storiche dell'architettura, rimase ...
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MAINE, Angelo Camillo
Tommaso Casini
Nacque a Genova, da Giacomo e Maria Chiarella, il 24 dic. 1892. Precocissimo nella passione per la scultura, compì i suoi studi d'arte frequentando per breve periodo [...] di abissi marini, ma anche deità animalesche, scimmie ambiguamente espressionistiche che risentono di un approccio quasi positivistico.
La critica contemporanea calcò particolarmente l'accento interpretativo dei lavori di questo periodo in termini di ...
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RIEGL, Alois
R. Bianchi Bandinelli
Storico dell'arte austriaco (Linz 14 gennaio 1858 - Vienna 17 giugno 1905). Nel gruppo di studiosi costituenti la "scuola di Vienna", insieme al coetaneo Wickhoff [...] Storiche (Institut für Geschichtsforschung) diretto da Theodor v. Sickel, dove si seguiva un metodo strettamente filologico e positivistico. Nel 1886 fu nominato nel ruolo dei funzionari dei musei e assegnato alla sezione tessuti del Museo Austriaco ...
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Critica d'arte
Giulio Carlo Argan
di Giulio Carlo Argan
Critica d'arte
sommario: 1. Compito e significato della critica. 2. La critica militante. 3. La critica dell'arte e la storia dell'arte. a) La [...] ha le sue origini nell'estetica antidealistica di J. F. Herbart e nel positivismo di G. Semper. Il limite positivistico, che portava il Semper a spiegare con cause extra-artistiche i mutamenti delle forme architettoniche, viene superato dal ritorno ...
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BOCCIONI, Umberto
Maurizio Calvesi
Figlio di Raffaele, impiegato di prefettura, e di Cecilia Forlani, romagnoli, nacque a Reggio Calabria il 19 ott. 1882. Seguì la famiglia nei vari spostamenti a Genova, [...] per Previati, nella cui opera si riassumevano i due poli principali dei suoi interessi: con il divisionismo, il dato positivistico, centrale nello sviluppo dall'impressionismo a quello che sarà il cubismo, con l'espressionismo e il simbolismo il dato ...
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BIANCHI BANDINELLI, Ranuccio
Ida Baldassarre
Nacque a Siena il 19 febbr. 1900 da Mario dei conti Paparoni, di antica famiglia locale (tra i suoi antenati si annovera anche un papa), e da Margarete Ottilia [...] fatto storico. Il suo fu infatti un richiamo alla conoscenza, di contro alla convinzione imperante intorno a lui col filologismo positivistico, che l'oggetto d'arte, antico e moderno, sia solo un oggetto da riconoscere.
Le linee fondamentali degli ...
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sociologia Scienza che ha per oggetto i fenomeni sociali indagati nelle loro cause, manifestazioni ed effetti, nei loro rapporti reciproci e in riferimento ad altri avvenimenti.
Nascita e primi sviluppi
La [...] il popolo e con le tradizioni popolari, e infine sul concetto di pubblico, problemi poi ripresi in ambito positivistico, in particolare da H.-A. Taine. La distinzione marxiana di struttura e sovrastruttura, insistendo sul radicamento delle ideologie ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] S. Żeromski, W. S. Reymont, W. Berent e W. Orkan; nelle loro opere il realismo del romanzo positivistico assume tinte naturalistiche o lirico-pietistiche, soprattutto nella rappresentazione della vita dei ceti più umili. Caratteristica della Giovane ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] qualche modo riprende, benché con più dubbio critico e meno fervore entusiastico, un approccio illuministico e settecentesco, pre-positivistico" (Cafagna 1998, pp. 151-52). La cifra del N. sta tutta in quella 'nozione volontaristica di progresso' che ...
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positivistico
poṡitivìstico agg. (pl. m. -ci). – Relativo al positivismo, ai positivisti: concezione, teoria p.; orientamento, atteggiamento p.; corrente positivistica. ◆ Avv. poṡitivisticaménte, non com., secondo i principî e i metodi del...
mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta compiute da figure divine o da antenati...