Il concilio Vaticano II e l'Italia
Giovanni Turbanti
Nel giugno 1966, davanti all’assemblea dei vescovi italiani riuniti per la prima volta pochi mesi dopo la conclusione del concilio,Paolo VI rilevava [...] liturgia della messa. Una relazione che monsignor Manziana tenne all’assemblea della Cei qualche mese dopo metteva in luce i significati positivi e il favore con cui l’innovazione era stata accolta un po’ in tutto il paese, ma non tralasciava di ...
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Cristianesimo
Bruno Forte
Sommario: 1. Introduzione. 2. Il Nord del mondo: la crisi della modernità occidentale e la teologia come riserva di senso: a) Europa: verso la sintesi teologica e i ‛sistemi [...] più nomi e non si lascia incontrare solo in Gesù Cristo (è, ad esempio, la tesi di J. Hick, presbiteriano). In positivo, la posizione pluralistica afferma che le religioni non hanno solo valore di supplenza, ma sono diverse risposte umane all'unico ...
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Il clero novatore
Bruna Bocchini
Il termine ‘novatore’ si trova utilizzato prevalentemente in relazione alla crisi modernista, per indicare sacerdoti, religiosi e laici che partecipavano alle istanze [...] Primo Mazzolari.
Giovane chierico nella Chiesa cremonese di Bonomelli, si era formato a quelle prospettive di un rapporto positivo con la storia, nel superamento del temporalismo ecclesiastico, che il suo vescovo aveva espresso anche nella pastorale ...
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Paolo V
Volker Reinhardt
Camillo Borghese nacque a Roma il 17 settembre 1552 da Marcantonio, decano degli avvocati concistoriali, e da Flaminia Astalli. I Borghese, residenti a Siena approssimativamente [...] 8 once, fino a 10 once, tanto che, sempre visto in prospettiva, il governo di P. si chiuse con un periodo assai positivo. In certo qual modo appena in tempo: i cattivi raccolti degli anni 1621 e 1622 caratterizzarono infatti il breve pontificato del ...
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Gli accordi di Villa Madama: dalla Costituente a Craxi
Alessandra Berto
Premesse
Sebbene il problema della revisione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Santa Sede sia stato affrontato solo [...] o ritenga di compiere il Governo e quali siano gli intendimenti della sua condotta per giungere a un esito sollecito e positivo» e nel caso in cui nessuna trattativa fosse ancora stata avviata, si chiese di conoscerne le ragioni33. A tale invito il ...
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DOLFIN, Zaccaria
Gino Benzoni
Nato a Venezia, il 30 maggio 1527, da Andrea (morto nel 1548) di Zaccaria di Andrea e Deia di Alvise Mocenigo, "nella ... pueritia" frequentò la "scola et casa" del dottissimo [...] , preannunciante "nobis molestissimum. esset si", a causa dell'"infortuniuni", il pontefice tanto "virum ... destitueret". Immediato l'esito positivo d'una pressione così esplicita, ché, il 21 aprile, l'ambasciatore cesareo a Roma Prospero d'Arco può ...
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DE LUCA, Giuseppe
Gabriele De Rosa
Nacque a Sasso di Castalda (Potenza) il 15 sett. 1898 da Vincenzo e Raffaella Viscardi. Trascorse la fanciullezza a Brienza, piccolo borgo poco distante da Sasso, [...] ricercatore della storia mistica dell'Italia" (De Luca-Prezzolini, Carteggio, Roma 1975, p. 51). Non dava giudizio positivo degli studi religiosi che si facevano in Italia nel primo decennio del secolo. Considerò "rigidissime, spesso repressive e più ...
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GUARNERIO d'Artegna
Cesare Scalon
Figlio di Pietro di ser Guarnerio, nacque intorno al 1410, probabilmente a Pordenone. Qui infatti la famiglia paterna si era trasferita, fin dalla metà del XIII secolo, [...] rapporti significativi con esponenti di primo piano della Cancelleria pontificia. Sarebbe tuttavia difficile negare l'influsso positivo di una temperie culturale come quella romana, divenuta uno dei massimi punti di riferimento per gli studi ...
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PASSAGLIA, Carlo
Luciano Malusa
PASSAGLIA, Carlo. – Nacque a Pieve di San Carlo (Lucca) il 2 maggio 1812, da Michele Carlo, bottegaio, e Maria Anna Celli.
Compiuti i primi studi in un collegio a Pisa, [...] al suo metodo teologico, abbracciando una dottrina piuttosto contigua all’ontologismo di Gioberti con un approccio insieme positivo, basato com’era sull’accertamento filologico, e contemporaneamente speculativo, nel senso che coglieva nelle verità ...
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CAPPELLARI, Giovanni Giuseppe
Silvio Tramontin
Nato il 14 dic. 1772 a Rigolato (Udine) da Osvaldo e da Maria Maddalena Gussetti, dopo i primi studi compiuti presso l'arcidiacono del suo paese natale [...] delle Cinque piaghe del Rosmini ci sembra vada inquadrata in quell'attenzione ai tempi nuovi, in ciò che essi potevano avere di positivo per la Chiesa e per la società.
Nella primavera del 1848, pur accettando di cantare il Te Deum e benedire la ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come dato sul piano della realtà oggettuale,...
positio
〈po∫ìzzio〉 s. f., lat. (pl. positiones). – Termine latino corrispondente all’ital. posizione. In linguistica, positio debilis, di una vocale, il trovarsi in posizione debole (v. posizione, n. 1 b).