I composti di venire sono quasi cinquanta, in larga parte verbi che già in origine, nel latino classico o medievale, risultavano dalla composizione tra venīre e uno o più elementi a valenza di prefisso.
Alcuni [...] per le quali è difficile scegliere tra il modello offerto dai regolari verbi in -ire e quello della forma base: si dice contravvenì o contravvenne, contravvenirei o contravverrei? Il criterio per la soluzione deve essere sempre quello di rifarsi alla ...
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L’aggettivo uno è il primo numerale ordinale (➔ numerali). È l’unico aggettivo numerale ordinale ad avere una forma distinta per il femminile (una; si noti l’uso per indicare l’ora: l’una, cioè «l’ora [...] punti, zero gradi) non hanno forme singolari; uni si trova solo come pronome indefinito, nell’espressione gli uni è indeclinabile senza eccezioni.
Da uno ha origine anche il prefisso uni-, da cui i composti uninominale, unicellulare, unilaterale, ...
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Quando si trova in posizione iniziale di parola, normalmente s si pronuncia sorda [s] (➔ sibilanti) se seguita da vocale o semiconsonante (sale, seta, simbolo, sogno, sugo; siesta, suolo; ➔ semivocali) [...] la sorda.
Oggi se s- iniziale rappresenta un prefisso tende a mantenere la sua qualità fonetica davanti ad la s, come qualsiasi altra consonante che non lo sia già per sua natura, si pronuncia intensa [sː]: ha sete [aˈsːete], qui sotto [kwiˈsːot ...
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In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di [...] indigena degli Aztechi: kalli «casa», kakalli «case»), oppure con un prefisso o un suffisso di origine pronominale.
Nella lingua italiana, i nomi e il, i sottoscala). Gli aggettivi composti si comportano come semplici quando sono formati dalla ...
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suffisso Elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, posposti alla radice o al tema: i s. diminutivi [...] di desinenza, perché posto in fine di parola. Con il prefisso e l’infisso, il s. costituisce la categoria degli affissi radice e di una desinenza, ma può avere più s.: si distinguono quindi s. primari, aggiunti direttamente alla radice, e secondari ...
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Informatica
Programma i., procedimento i. Programma e procedimento che cercano di arrivare al risultato desiderato attraverso una serie di operazioni ripetute più volte nello stesso ordine (ciclo i.).
Linguistica
Composto [...] un verbo ha aspetto i. (o frequentativo) quando indica un’azione che si ripete; questo aspetto è talvolta morfologizzato con il prefisso ri-. In alcuni casi al valore i. si associa quello intensivo e spesso non è facile distinguere quale dei due sia ...
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In linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. I m. possono essere isolati, come le [...] , alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», alla radice dic- si uniscono i morfemi di- prefisso, -era- infisso temporale, -m desinenza di prima pers. sing.).
Nella terminologia della linguistica statunitense ...
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Procedimento morfologico che consiste nel premettere un prefisso costituito da una preposizione a un verbo (preverbio). Ha particolare importanza in quelle lingue nelle quali si accompagna a modificazioni [...] dell’aspetto verbale: nelle lingue slave conferisce al verbo imperfettivo un aspetto perfettivo o determinato; cfr. in russo idti «camminare» ma poidti «mettersi in cammino, recarsi» ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] Intensa anche la discussione sull'ordine morfemico. Dopo aver preso atto che le lingue indoeuropee sono lingue suffissali, che i prefissisi limitano all'aumento e al raddoppiamento, e che l'unico vero infisso è -n- tipico del tema del presente (lat ...
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Scienza indiana: periodo vedico. L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
George Cardona
L'analisi linguistica come paradigma della scienza vedica
'Śikṣā' ('fonetica')
Ai Veda sono [...] han-ya-ta. In forme come bhavati (v. sopra) appare invece ŚaP, che si applica anche dopo han- in han-ti e han-t: han-a-ti, han-a si riferisce sia a un animale spaventoso, sia al dio Indra (Nirukta, 1.20). Nel primo caso, contiene il prefisso ...
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prefisso
s. m. [dal lat. praefixus, part. pass. sost. di praefigĕre «prefiggere»]. – 1. In linguistica, morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile,...
prefissare1
prefissare1 v. tr. [comp. di pre- e fissare]. – Fissare, determinare in precedenza: p. la data della partenza; in partic., nella tecnica, stabilire i valori che determinate grandezze devono assumere: p. le dimensioni; com. l’uso...