Religione
Nome, dalle parole iniziali della versione latina (Pater noster, qui es in caelis), della preghiera che, secondo il Vangelo di Matteo, Gesù insegnò ai discepoli.
Tecnica
A p. (dove la parola [...] ha il significato, assai raro in altri casi, di «corona del rosario») un ascensore o montacarichi, trasportatore ecc., a funzionamento continuo, costituito da una serie di cabine, gabbie o casse riunite ...
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religione Nella liturgia cattolica, la seconda delle Ore cardine o principali dell’Ufficio quotidiano; è la preghiera serale della comunità cristiana, mentre le lodi sono la preghiera del mattino. L’Institutio [...] generalis de liturgia horarum (1971) ne raccomanda la celebrazione pubblica e comune «specialmente presso coloro che fanno vita comune», e invita a recitarlo anche i «singoli fedeli che non possono partecipare ...
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Sistema spirituale cristiano di orientamento essenzialmente contemplativo che ricerca la perfezione dell’uomo nell’unione con Dio tramite la preghiera incessante. La forma abituale della preghiera esicasta [...] del monte Athos, curata dall’abate Paissy (1860): il pellegrino mostra come pure un semplice contadino può arrivare all’unione con Dio o deificazione.
Pratica analoga alla preghiera esicasta è il rosario dei 99 nomi di Dio, presso i musulmani. ...
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Forma di vita monastica caratterizzata dalla vita in comune, con la condivisione del tempo del lavoro, della preghiera e della liturgia, e solitamente anche dei pasti. Il c. si contrappone all'eremitismo. [...] Il più grande teorico del c. fu Basilio di Cesarea (ca. 330-379), che lo vide come ritorno alla comunità cristiana originaria ...
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Una delle 4 antifone maggiori che si recitano alla fine delle ore canoniche in onore della Vergine; è anche preghiera d’uso frequente tra i fedeli per antica tradizione, in particolare alla fine della [...] recita del rosario ...
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Storia della messa in Italia
Manlio Sodi
Sommario: Premessa ▭ Dal 1861 al 4 dicembre 1963. Dall’Unità d’Italia al pontificato di Pio X (1861-1914) - Il sorgere e lo sviluppo del movimento liturgico [...] dalla commixtio (una particella di ostia che scende nel calice); e) la recita o il canto dell’Agnus Dei è seguito dalla ‘preghiera per la pace’ e quindi dal ‘gesto’ per significare l’offerta del sacrificio che unisce gli uomini a Dio e tra di loro19 ...
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adhān Appello che il muezzin lancia cinque volte al giorno dall’alto del minareto per chiamare i fedeli musulmani alla preghiera rituale. ...
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Complesso architettonico destinato al culto islamico e all’insegnamento religioso, in origine anche usato come luogo di riunione e di dibattito.
La m. deriverebbe la sua forma architettonica dalla casa [...] la qibla, cioè la direzione verso la Mecca indicata da una nicchia (miḥrāb; fig B) verso cui il fedele si rivolge per la preghiera. A destra del miḥrāb c’è il minbar (fig. C), il pulpito, da cui il venerdì parla il khaṭīb. Elemento tradizionale è la ...
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Termine aramaico, che significa «padre»: ricorre tre volte nel Nuovo Testamento, una sulla bocca di Gesù (Mc. 14, 36), due come preghiera attribuita da Paolo ai cristiani (Gal. 4, 6; Rom. 8, 15), e indica [...] un rapporto di assoluta intimità con Dio ...
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preghiera
preghièra s. f. [dal provenz. preguiera (lat. pop. *precaria, sostantivazione femm. dell’agg. precarius «ottenuto con preghiere; precario»: v. precario1)]. – L’atto del pregare, le parole con cui si prega, secondo i sign. fondamentali...
tappeto
tappéto s. m. [dal lat. tapete e tapetum, e questo dal gr. τάπης -ητος, voce di origine iranica]. – 1. a. Porzione, quadrangolare o di forma varia, di tessuto di lana, o anche di seta, cotone e altre fibre vegetali e artificiali, prodotto...