Il troncamento è, nell’accezione più ampia, un fenomeno fonologico che consiste nella cancellazione di segmenti o sillabe finali di parola, che può verificarsi in condizioni fonologiche varie; sono, infatti, [...] , ecc.). Rientra in questa tipologia fuor (ad es., fuor di metafora), in cui la cancellazione riguarda una preposizione e colpisce, piuttosto eccezionalmente, una /i/ finale.
Il troncamento non ha uguale diffusione nelle diverse varietà di italiano ...
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Le date sono composte da tre elementi: il giorno del mese, il mese e l’anno. Per ciascuno di questi elementi valgono principi e regole distinti.
Il giorno del mese è un numerale cardinale (uno, due, tre, [...] è l’uso, nelle lettere, di far precedere il giorno del mese dall’articolo (8; e, ancor più raramente, anche l’anno da una preposizione articolata: 9):
(8) Roma, il 9 agosto 2010
(9) Roma, il 9 agosto del 2010
Nel caso, l’articolo sarà sempre il. È ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] itti.
L'interpretazione di questa riga è: il grafema DA, che si legge /da/, può essere tradotto con la preposizione accadica itti, 'con', ossia da è l'elemento che le moderne grammatiche della lingua sumerica definirebbero come l'indicatore del ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] temporale, espresso nella frase canonica da un ➔ sintagma preposizionale (non lo vedo da un anno), può perdere la preposizione passando in posizione di elemento scisso (cfr. la corrispondente scissa prototipica: è da un anno che non lo vedo ...
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L’accento grave è un tipo di ➔ accento grafico, cioè un segno diacritico che, in forma di barretta obliqua orientata in alto verso sinistra (‵), si pone sulle vocali per segnalarne la messa in evidenza [...] accento grave sulle parole tronche e sulla è voce del verbo essere. Tuttavia, compare ancora l’accento grave diacritico sulla preposizione a (nella seconda riga si legge «ne ragionai à lungo»), secondo un’abitudine all’epoca piuttosto comune, che si ...
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Si definisce posizione protonica la posizione occupata, all’interno di una parola, da segmenti o sillabe che precedono la sillaba in cui ricorre un accento primario (detta posizione tonica; ➔ accento). [...] < nepōte e minutu < mĭnūtu (si pensi però alle oscillazioni nelle forme assunte dai proclitici, mi/me, ecc., e dalla preposizione di; cfr. Migliorini 1992: 261). Non si ha invece un modello chiaro per /o/, che più spesso si conserva (ad es ...
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Biologia e medicina
Sistema di fattori di natura proteica presenti nel plasma sanguigno, suscettibili, in particolari condizioni, di essere attivati e di dar luogo a una complessa reazione. Il c. è importante [...] , di luogo ecc. Nelle lingue che possiedono una declinazione, i c. sono indicati dal caso (genitivo, dativo ecc.) che può essere meglio determinato da una preposizione; dove la declinazione manca, l’indicazione del complemento è affidata a ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] è, com’è, queste ultime due sequenze frequentissime nelle domande) e con gli articoli determinativi lo e la (e le corrispondenti preposizioni articolate) e i dimostrativi quello e quella; ma mentre nelle forme maschili è costante prima di vocale e /w ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] contratto si colloca in una dimensione ipotetica.
Il costrutto implicito si forma invece mediante l’infinito, preceduto o no dalla preposizione di:
(11) mi pento di questo, di non averti potuto aiutare
(12) non posso accettare una tale accusa: avere ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] De Martinis, De Andreis, De Robertis e Robertis. Numerosi cognomi che derivano da patronimici o matronimici sono espressi con preposizioni premesse a nomi non latinizzati: D’Angelo, D’Anna, De Maria, Di Maria, De Giovanni, Di Giovanni, Della Giovanna ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
preposizionale
prepoṡizionale agg. [der. di preposizione]. – In linguistica e in grammatica, che si riferisce alla preposizione, che ha il valore di una preposizione: nesso p.; sintagma p., costituito da un sostantivo preceduto da una preposizione...