uscire [eschi, cong. pres. II singol., in rima; uscisse, cong. imperf. I singol.; uscinci, pass. rem. III plur., in rima]
Domenico Consoli
Il verbo ha larga attestazione in tutte le opere sicuramente [...] astratte), e si presta a usi propri e figurati. Talvolta in costrutto assoluto, si trova spesso seguito dalle preposizioni ‛ di ', ‛ da ', ovvero accompagnato da ‛ ne ' o ‛ ci ' avverbiali, come dall'avverbio ‛ onde '. Può anche essere rinforzato da ...
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studiare (istudiare)
Luigi Blasucci
Il verbo è adoperato in tutte le opere volgari di D. a eccezione delle Rime; è attestato anche nel Fiore. La frequenza maggiore è nel Convivio (nove volte su sedici [...] e vastità si dimostra nel maggior poema ", Sapegno).
Nel senso di " attendere " o anche " intendere (a qualcosa) ", costruito con la preposizione ‛ a ': Cv I XIII 6 Ciascuna cosa studia naturalmente a la sua conservazione: onde, se lo volgare per sé ...
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TELEVISIONE: ALLA O IN?
La forma alla televisione è più corretta, poiché fa riferimento alla visione e all’ascolto delle trasmissioni televisive attraverso un apparecchio televisore
È probabile che [...] dovuta probabilmente all’influsso di frasi simili costruite con il verbo vedere (ad esempio L’ho visto in vetrina), in cui è normale l’uso della preposizione in
Credevo che certe cose si vedessero solo in televisione («La Repubblica»).
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Elemento morfologico che rappresenta la massima determinazione della flessione, nel verbo la persona, nel nome il caso. Appare normalmente in fine della parola (v. morfologia). Nonostante la sua natura [...] è spesso meno chiara e quindi nuoce alla funzione morfologica della desinenza; dei secondi in quanto il processo d'astrazione dei singoli rapporti sintattici tende a introdurre nell'espressione elementi autonomi (preposizioni, pronomi personali). ...
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I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] di espressioni idiomatiche come d’accordo, d’epoca, d’oro, mezz’ora, senz’altro, tutt’altro, quattr’occhi.
Tra le preposizioni, di mostra tendenza spiccata a perdere il nucleo vocalico finale (ad es., d’essere, d’amare, canto d’usignolo), mentre da ...
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GIORNALE: NEL O SUL?
La forma nel giornale è più corretta, specie se accompagnata da verbi come leggere, scrivere, essere, e lo stesso varrebbe per nel libro, nel sito
nei primi anni Sessanta pubblicò [...] ’uso odierno e dovuta probabilmente all’influsso di frasi simili costruite con il verbo vedere, in cui è normale l’uso della preposizione su
L’ho visto sul cartellone
il termine è apparso per la prima volta nel 1990 su un giornale inglese.
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MORFOLOGIA (dal gr. μορϕή "forma" e λόγος "ragionamento"
Giuseppe MONTALENTI
Giacomo DEVOTO
Giacinto Viola
Questo termine che secondo l'etimologia significa "studio delle forme" è usato per lo più [...] a βῆ, ϕῆ sono molto più numerosi che εἶδε, ἔϕερε di fronte a ἴδε, ϕέρε), quando l'uso delle preposizioni viene favorito dalla debole pronuncia delle consonanti finali e quindi dall'insufficiente chiarezza dei singoli casi; quando l'eliminazione di ...
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sovresso
Ugo Vignuzzi
Il termine si presenta in cinque luoghi della Commedia, con valore preposizionale in If XXIII 54 A pena fuoro i piè suoi [di Virgilio] giunti al letto / del fondo giù, ch'e' [i [...] origine gallo-romanza, di ‛ sopra ') con ‛ esso ' che, dopo questa e altre preposizioni, si era ridotto a semplice elemento rafforzativo indeclinabile, fino a fondersi con la preposizione stessa, cui s. è in tutto e per tutto equivalente: ragione per ...
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Famiglia linguistica divisa in tre grandi gruppi strettamente affini (indonesiano, melanesiano e micronesiano, polinesiano) che si estende in una vastissima area, delimitata a ovest dal Madagascar, a nord [...] anche il duale e il triale, ed eccezionalmente il quadriale; la declinazione non è basata su desinenze, ma su preposizioni; la coniugazione, per mezzo di infissi, suffissi e prefissi, distingue tre forme (attiva, passiva e causativa), ma non ...
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Grammatica. - Particelle che, secondo i grammatici antichi, formano una delle parti del discorso. Si distinguono in coordinative, che congiungono proposizioni o parti di proposizioni (v. coordinazione) [...] determinati; l'uso è più o meno rigoroso secondo le diverse lingue e i diversi periodi storici nell'esigere queste dipendenze.
Le congiunzioni sono molto affini alle preposizioni (cfr. prima della sua venuta - prima che egli venisse) e agli avverbî. ...
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preposizione
prepoṡizióne s. f. [dal lat. praepositio -onis (der. di praeponĕre «preporre», part. pass. praeposĭtus), che traduce il gr. πρόϑεσις]. – 1. Il fatto di preporre, di essere preposto a un compito, a un incarico, a una funzione;...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...