Totò
Goffredo Fofi
Nome d'arte di Antonio De Curtis, attore teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 15 febbraio 1898 e morto a Roma il 15 aprile 1967. Attraverso la centralità della 'maschera' [...] ) o lo vedevano in bizzarri travestimenti alle prese con situazioni che scivolavano volentieri nell'assurdo. La i re diRoma (1952) di Steno e Monicelli, con due racconti di A.P. Čechov; in L'uomo, la bestia e la virtù e in La patente di Luigi Zampa ...
Leggi Tutto
Realismo
Sandro Bernardi
La nozione di realismo occupa un posto centrale non solo nella storia del cinema, ma anche nella storia dell'arte moderna, dalla prospettiva rinascimentale e dalla camera oscura [...] unico tipo di r. consistono nel far sentire la presenza della macchina da presa.
Il verosimile e l'effetto di reale
Dopo (trad. it. Documentario e realtà, Roma 1950).
G. Della Volpe, Il verosimile filmico e altri scritti, Roma 1954.
A. Bazin, Qu'est- ...
Leggi Tutto
Pietrangeli, Antonio
Simone Emiliani
Regista e sceneggiatore cinematografico, nato a Roma il 19 gennaio 1919 e morto a Gaeta il 12 luglio 1968. Apparentemente vicino alle forme della commedia all'italiana, [...] (1954) e soprattutto Viaggio in Italia (1954).
Esordì dietro la macchina da presa con Il sole negli occhi (1953), dove disegnò il ritratto di una giovane cameriera, Celestina, venuta a Roma dalla campagna, che resta incinta e sola; ancora vicino al ...
Leggi Tutto
Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] Centro cattolico cinematografico96, mentre nel frattempo la Procura diRoma impone il sequestro del film per oscenità. «Ma giudizio de «La Civiltà cattolica», mostrando una prudente presadi distanza dalle posizioni ‘ufficiali’, che sono sì riportate ...
Leggi Tutto
Critica cinematografica
Bruno Roberti
Quadro generale e sviluppo storico
di Daniele Dottorini
La storia della c. c. si è sviluppata parallelamente alla storia del cinema, spesso accompagnandone (o [...] e il fascismo
L'avvento del fascismo e la sua presa del potere nel 1922 coincisero con il declino della cinematografia curò dal 1945 la rubrica che era stata di Sacchi e la tenne sino al 1961. Su "Il Messaggero" diRoma a S. De Feo successe nel 1953, ...
Leggi Tutto
Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] director's notebook (1969; Block-notes di un regista), I clowns (1970), Roma (1972), nella sequenza conclusiva di E la nave va (1983), in di crisi del cinema. Mentre per lo più si è trattato di un lavoro di ridefinizione o di una presadi posizione ...
Leggi Tutto
Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] un 'nuovo rinnovamento' (quello del cinema postmoderno) prese avvio, per affermarsi negli anni Ottanta e oltre Anni difficili (1948), entrambi di Zampa, nonché Sotto il sole diRoma (1948) di Renato Castellani, storia di una redenzione su uno sfondo ...
Leggi Tutto
Istituto nazionale L.U.C.E
Gian Piero Brunetta
di Gian Piero Brunetta
Organo tecnico istituito nel 1924 e denominato inizialmente L'Unione Cinematografica Educativa (da cui l'acronimo L.U.C.E., usato [...] chiese diRoma e del Nord, dalla distruzione del Tempio malatestiano di Rimini al bombardamento della chiesa degli Eremitani di Padova nel settembre 1943, è di un individuo in cerca di anonimato e in fuga dalle macchine da presa: ha un cappello scuro ...
Leggi Tutto
Tecnica
Paolo Bertetto
Procedimenti tecnici e sviluppi tecnologici
Come grande esperienza della modernità il cinema è insieme una macchina tecnologica e industriale e un'arte di tipo assolutamente nuovo. [...] una possibilità ulteriore della macchina da presadi avvicinarsi e di allontanarsi dagli oggetti ripresi. Obiettivi ; La ragazza Rosemarie) di Rolf Thiele, Era notte a Roma (1960) e Viva l'Italia! (1961), entrambi di Roberto Rossellini viene usato ...
Leggi Tutto
Scenografia
Alessandro Cappabianca
Per scenografia, in teatro, si intende lo sfondo (in genere, artificiale, appositamente progettato) davanti al quale si svolge l'azione drammatica. Nel cinema tutto [...] della macchina da presadi Minnelli, in An American in Paris risultano valorizzate le s. di Gibbons, che e città dal cinema muto agli anni '80, Roma 1981.
Forme scenografiche della televisione, a cura di G. Bettetini, Milano 1982.
Th.G. Smith, ...
Leggi Tutto
presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. di persone che lottano: Qual sogliono...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...