Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] presenza esplicita della macchina da presa, che permette all'autore di parlare indirettamente in prima persona e postmoderno: dagli indici stilistici alle pratiche di regia, in Postmoderno?, a cura di G. Petronio, M. Spanu, Roma 1999, pp. 115-33.
G. ...
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Effetti speciali
Paolo Marocco
La definizione classica data da Eustace Lycett (vincitore di due premi Oscar per la categoria) classifica gli e. s. (special effects o SFX) come tecnica, o trucco scenico, [...] simulate dell'animale la stessa macchina da presa era addobbata con artigli e antenne aracnoidi; I trucchi e gli effetti speciali fotografici ed elettronici. Manuale di pratica cinematografica, Roma 1990.
"Cahiers du cinéma", 1996, 503, pp. 66 ...
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Arredi scenotecnici
Alessandro Cappabianca
Non è agevole operare una distinzione netta tra la vera e propria scenografia e quel complesso di materiali (mobilio, arredamento, oggetti) che vengono chiamati [...] prise de pouvoir par Louis XIV, 1966, La presa del potere da parte di Luigi XIV), a quelli moderni, dalle linee essenziali, Il montaggio nel film, in La settima arte, a cura di U. Barbaro, Roma 1961, pp. 117-22).
V. Marchi, Introduzione alla ...
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Profilmico
Sandro Bernardi
Con questo termine, coniato da Étienne Souriau (1951), s'intende tutto quello che sta davanti alla cinepresa pronto per essere filmato: oggetti, volti, corpi, spazi interni [...] film Roma città aperta (1945) di Rossellini, la visione delle case distrutte dai bombardamenti costituisce una serie di shock d'un été, 1960), un tipo particolare di cinema con la macchina a mano e spesso in presa diretta, in cui la cinepresa non si ...
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Cineteca
Sergio Toffetti
Luogo di raccolta e collezione sistematica di film a scopo di conservazione, restauro, consultazione ed eventualmente diffusione.
Origini e storia
Bolesław Matuszewski, pioniere [...] In Germania, pochi mesi dopo la presa del potere da parte di Hitler (1933), si vietò l'esportazione di tutti i negativi dei film, muti TV Archive, il Pacific Film Archive ecc.
Dopo Milano e Roma, il panorama delle c. italiane si arricchì con la ...
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Welles, Orson
Altiero Scicchitano
Regista e attore cinematografico e teatrale statunitense, nato a Kenosha (Wisconsin) il 6 maggio 1915 e morto a Los Angeles il 10 ottobre 1985. Geniale inventore di [...] di una famiglia di possidenti e l'avvento della civiltà di massa. L'occhio spietato della macchina da presa osserva Roma e nella Gare d'Orsay di Parigi, esalta la poetica frammentaria di Othello. Il romanzo di F. Kafka è cadenzato nell'andamento di ...
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Dreyer, Carl Theodor (propr. Nilsson, Carl Theodor)
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico danese, nato a Copenaghen il 3 febbraio 1889 e morto ivi il 20 marzo 1968. È da annoverare tra i più [...] paradossale soggettiva del cadavere (per la quale forse D. prese spunto dall'analoga scena girata da Jean Epstein tre anni Carl Theodor Dreyer, Firenze 1978.
Tutto Dreyer, a cura di G. Cincotti, Roma 1978.
D. Bordwell, The films of Carl Theodor ...
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Musical
Massimo Marchelli
Genere cinematografico in cui lo sviluppo narrativo e drammaturgico della vicenda è strutturato su canzoni e danze. Seppur erede di una forma di spettacolo nata nel teatro [...] alla macchina da presa e nelle coreografie con Stanley Donen, ma soprattutto esplose l'enorme talento di Minnelli, il Paris 1981.
F. La Polla, Sogno e realtà americana nel cinema di Hollywood, Roma 1987.
J.M. Bouineau, Les 100 chefs-d'œuvre du film ...
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Fotogramma
Bruno Di Marino
Il f. cinematografico (frame), preso autonomamente rispetto alla concatenazione di immagini che compongono la pellicola del film, non si discosta da una semplice fotografia [...] l'immobilità della macchina da presa, l'effetto stroboscopico (cioè la scomposizione del movimento di un soggetto nelle sue degli anni Sessanta, a cura di A. Aprà, Milano 1986, pp. 77-114.
R. Tritapepe, Le parole del cinema, Roma 1991, pp. 100-102. ...
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Narrativi, procedimenti
Sandro Bernardi
Il cinema non ha sempre raccontato storie, anzi, in origine non sapeva neppure che cosa fossero: era stato concepito per riprendere e proiettare vedute di una [...] fra due tagli di montaggio, con o senza movimento della macchina da presa. La scena, termine di derivazione teatrale, , M. Marie, L'analyse des films, Paris 1988 (trad. it. Roma 1996).
T. Gunning, D.W. Griffith and the origins of American narrative ...
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presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. di persone che lottano: Qual sogliono...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...