Operistico, film
Sergio Miceli
L'opera in film, o filmopera che dir si voglia, nacque con il cinema stesso, ma prima ancora di assumere i connotati di un genere ben delineato manifestò la tendenza costante, [...] di ambientazione, ovvero di animata partecipazione del contesto, o di movimento della macchina da presa o, ancora, di Atti, 5, Roma 1987.
Opera e cinema. Seminario di Sergio Miceli e tavola rotonda, Quaderni dell'I.R.TE.M., Atti, 6, Roma 1988.
G. ...
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Junger Deutscher Film
Giovanni Spagnoletti
Movimento cinematografico tedesco, nato negli anni Sessanta del Novecento nella Bundesrepublik Deutschland sulla scia della Nouvelle vague francese, con l'intento [...] esclusivo) di attori non professionisti che lo recitano 'straniandolo', suono in presa diretta, pause di meditazione ( apprese dal cinema di Straub-Huillet, i quali realizzarono ancora altre tre opere nella BRD prima di trasferirsi a Roma nel 1968. ...
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Lubitsch, Ernst
Guido Fink
Regista e attore cinematografico tedesco, naturalizzato statunitense nel 1936, nato a Berlino il 28 gennaio 1892 e morto a Los Angeles il 30 novembre 1947. Per molti anni [...] viaggi negli anni Trenta a Parigi, a Roma, a Londra (nonché nella Russia di Stalin per prepararsi segretamente a Ninotchka, 1939), scenico, al gioco fantasioso e malizioso della macchina da presa, e alla sapiente guida degli attori. Qualche contrasto ...
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Trash
Marcello Garofalo
In ambito cinematografico il termine (letteralmente: spazzatura, ciarpame, sciocchezze) è stato usato, a partire dalla metà degli anni Sessanta, in una gamma di accezioni così [...] di Cinecittà nel ventennio Cinquanta-Sessanta. Ex ballerino e coreografo di rivista, ex attore di teatro romanesco, iniziò la sua carriera dietro la macchina da presaRoma 1994.
T. Labranca, Andy Warhol era un coatto ‒ Vivere e capire il trash, Roma ...
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Road Movie
Simone Emiliani
Genere cinematografico impostosi negli Stati Uniti a partire dalla fine degli anni Sessanta, il cui tema principale è quello del viaggio senza una meta precisa, quasi un vagabondaggio [...] macchina da presa. Capostipite del r. m. è considerato Easy rider (1969; Easy rider ‒ Libertà e paura) di Dennis Hopper, il viaggio nel cinema e nei mass media, a cura di G. Simonelli, P. Taggi, Roma 1987.
G. Frasca, Road movie. Immaginario, genesi, ...
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Lavorazione, fasi di
Dario Tomasi
Per f. d. l. di un film si intendono quelle che concorrono alla sua realizzazione. In quanto opera collettiva, il film si avvale infatti di diversi collaboratori che, [...] voci, se si tratta di un film che non è stato girato in presa diretta. Un ruolo di primo piano è assunto dal cinema, Santhià 1999); C. Biondi, Come si produce un film, 2° vol., Tecnica e pratica della produzione dallo script alla sala, Roma 2002. ...
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Kung fu
Giona Antonio Nazzaro
Genere dedicato alle tecniche orientali di combattimento a mani nude, sorto a Hong Kong verso la fine degli anni Sessanta. Il cinema di k. f. (gongfu pian) nacque come [...] presa con Shen da (1975, ingl. The spiritual boxer), film caratterizzato da leggerezza del tocco umoristico e precisione filologica nella ripresa di , Paris 1984.
R. Esposito, Il cinema del kung-fu, Roma 1989.
G.A. Nazzaro, A. Tagliacozzo, A touch of ...
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DE ROBERTIS, Francesco
Roberta Ascarelli
Nacque a San Marco in Lamis, in provincia di Foggia, il 16 ott. 1902 da Nicola e Carolina Tardio. Entrato nel 1917 all'Accademia navale di Livorno, il D. iniziò [...] quasi di nascosto dalla macchina da presa e l'intento è essenzialmente documentaristico) e malgrado l'efficacia di della Marina 1958), senza riuscire a ritrovare lo smalto di un tempo.
Il D. morì a Roma il 3 febbr. 1959.
Filmografia: Mine in vista ...
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Vertov, Dziga
Pietro Montani
Nome d'arte di Denis Arkadevič Kaufman, regista e teorico del cinema, di famiglia ebrea, nato a Białystok (od. Polonia) il 2 gennaio 1896 e morto a Mosca il 12 febbraio [...] , L'uomo con la macchina da presa) ma coincise con l'impossibilità di dare corso al progetto del Kinoglaz e possono ricordare:
N.P. Abramov, Dziga Vertov, Moskva 1962 (trad. it. Roma 1963).
L. e J. Schnitzler, Dziga Vertov, in "Anthologie du cinéma", ...
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Lynch, David
Daniele Dottorini
Regista cinematografico statunitense, nato a Missoula (Montana) il 20 gennaio 1946. L. è senza dubbio uno dei registi più innovativi del cinema contemporaneo. I suoi film [...] degli Stati Uniti. Lo sguardo deformante della macchina da presa lascia emergere un mondo fiabesco e crudele al tempo stesso e incubi da Six figures a Twin Peaks, a cura di F. Chiacchiari, D. Salvi, Roma 1990.
M. Chion, David Lynch, Paris 1992 (trad ...
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presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. di persone che lottano: Qual sogliono...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...