Uomo politico belga (Soignies, Brabante, 1893 - Bruxelles 1973). Membro del partito cristiano-sociale, prof. di economia nell'univ. di Lovanio, ministro senza portafoglio (1934), fu presidente del Consiglio [...] grave crisi monetaria e la minaccia dell'estrema destra, rappresentata dal movimento rexista. Rifugiatosi in Inghilterra (1940), dopo la liberazione del Belgio si battè per una politica di solidarietà occidentale, alla quale ispirò la sua attività ...
Leggi Tutto
Uomo politico e studioso di economia (Edimburgo 1778 - Londra 1817); avvocato e deputato dal 1806, divenne uno dei maggiori rappresentanti del partito whig, fu presidente del Bullion Committee (1810), [...] il ritorno alla convertibilità della sterlina, e molto contribuì alla redazione del celebre Bullian Report, frutto di un'inchiesta ufficiale sul deprezzamento della moneta inglese, che suscitò grande interesse e fornì argomenti ai sostenitori ...
Leggi Tutto
Uomo politico statunitense (Donegal, Pennsylvania, 1799 - ivi 1889); senatore democratico per la Pennsylvania dal 1845 al 1849, aderì, alla sua costituzione, al partito repubblicano. Nel 1856 fu rieletto [...] . Ministro plenipotenziario degli USA in Russia dal genn. al nov. 1862, presidente del Comitato per gli affari esteri (1872), fu uomo di grande influenza nel partito repubblicano e godette nella Pennsylvania di un potere politico quasi assoluto. ...
Leggi Tutto
Ventunesimo presidente degli Stati Uniti (Fairfield, Vermont, 1829 - New York 1886). Dal 1853 avvocato a New York, aderì al partito repubblicano. Durante la guerra civile fu capo del Dipartimento della [...] York; vicepresidente (1880), nel 1881 prese il posto del presidente Garfield assassinato, guadagnandosi larghi consensi nel paese con la propria moderazione. Sotto la presidenzadi A. fu approvata la legge sulla riforma del Civil Service (1883), che ...
Leggi Tutto
Uomo politico austriaco (Krems 1872 - Vienna 1956); insegnante di ginnasio, entrò nel Partito cristiano-sociale e fu deputato al Reichsrat dal 1907 al 1918 e all'Assemblea nazionale dopo la caduta della [...] 1920), fu eletto nel 1923 presidente dell'Assemblea nazionale. Nel dic. 1928 successe a M. Hainisch come presidente della Repubbica e conservò la carica fino al 13 marzo 1938, quando si dimise, essendosi rifiutato di firmare la legge sull'Anschluss. ...
Leggi Tutto
Uomo politico spagnolo (La Coruña 1884 - Parigi 1950). Avvocato, fondatore del partito repubblicano galiziano autonomo, dopo la proclamazione della Repubblica fu ministro della Marina, quindi dell'Interno [...] e della Giustizia; contro il tollerante Alcalá Zamora, impostasi la tendenza dei repubblicani di sinistra coi quali il suo partito s'era fuso, fu presidente del Consiglio e ministro della Guerra dal 13 maggio al 19 luglio 1936, quando si dimise per ...
Leggi Tutto
Uomo politico romeno (Bucarest 1892 - Parigi 1957); membro del partito nazional-contadino, il 23 dic. 1938 divenne ministro degli Esteri e dovette fronteggiare la reazione di Hitler alla uccisione di C. [...] Guardia di Ferro; il 26 giugno 1940 ricevette l'ultimatum per l'immediata cessione della Bessarabia e della Bucovina settentr. all'URSS. Ambasciatore a Mosca (10 ag. 1940 - 22 giugno 1941), si stabilì all'estero dal 1941, e in seguito fu presidente ...
Leggi Tutto
Uomo politico italiano (Castelverde 1883 - Roma 1963). Consigliere nazionale del Partito popolare (1920), quindi (1924) membro della direzione del partito, durante il ventennio fascista si ritirò dalla [...] costituente, fece parte della commissione dei 75 che redasse il testo della Costituzione. Rieletto deputato (per la DC) nel 1948 e nel 1953, nel 1955 fu nominato dal parlamento giudice della Corte costituzionale, della quale fu presidente dal marzo ...
Leggi Tutto
Uomo politico norvegese (Oslo 1897 - ivi 1987), segretario del Partito socialista norvegese dei lavoratori (1935-45). Dopo l'occupazione tedesca della Norvegia, attivo nella Resistenza, fu internato dai [...] Tedeschi (1941-45). Nel 1945 gli fu conferita la presidenza del partito, da lui tenuta fino al 1965. Dal 1945 al 1951, dal 1955 al 1963 e di nuovo dal 1963 al 1965 è stato presidente del Consiglio dei ministri, sempre a capo di gabinetti socialisti. ...
Leggi Tutto
Uomo di stato austriaco (Surochów, Galizia, 1846 - Krasne 1909). Di famiglia polacca d'origine italiana, fu uno dei capi del partito conservatore polacco e uomo di fiducia di Francesco Giuseppe. Luogotenente [...] della Galizia dal 1888 al 1895 fu, in quest'anno, creato presidente del consiglio e ministro degli Interni austriaco; tentò di risolvere il problema nazionale in Boemia, ma incontrò la violenta opposizione dei Tedeschi, cosicché fu costretto (1897) a ...
Leggi Tutto
presidènte s. f. e m. [dal lat. praesĭdens -entis, part. pres. di praesidere «presiedere»] (f. anche -éssa). – 1. Chi presiede, cioè la persona che, nominata elettivamente o per investitura dall’alto, sovraintende, dirige, coordina, con o senza...
pizzo di Stato loc. s.le m. (spreg.) L’imposizione fiscale pubblica interpretata come una forma di taglieggiamento mafioso. ◆ [tit.] Il «pizzo» di Stato [testo] Nuove tasse, imposte e contributi vengono ideati ogni giorno, senza alcuna giustificazione...