Pensatore (Königsberg 1730 - Münster 1788). Influenzati dal pietismo, i suoi temi nodali si concentrano nell'interpretazione della Scrittura e in un senso profondo dei valori dell'evoluzione storica e [...] delle sue forme più primitive, sensibili, passionali: onde, per es., la sua valutazione del carattere prelogico del linguaggio. H. fu un precursore: diversi suoi temi (il senso dell'angoscia, la fede come scandalo della ragione, ecc.) si ritrovano in ...
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Attore teatrale e cinematografico francese (Parigi 1898 - ivi 1991). Dopo aver studiato alla scuola del Vieux Colombier, lavorò con C. Dullin (1926-34) sperimentando nuove forme di spettacolo basate essenzialmente [...] sulla mimica (La vie primitive, 1931), cui fecero seguito: Le menuisier (1940); La machine (1940); Camping (1941). Nel 1945 iniziò la collaborazione con J. L. Barrault (Le combat antique, 1945; La voiture embourbée, 1945; Le bureaucrate, 1946) e l' ...
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Scrittore ungherese (Kolozsvár 1879 - Budapest 1945), di temperamento esuberante e complesso e di stile espressionista. Il suo romanzo Az elsodort falu ("Il villaggio travolto", 1919) è un'apoteosi della [...] terra magiara e delle forze primitive del contadino da cui l'autore spera la resurrezione. Con questa sua opera e con le altre (Csodálatos élet "Vita miracolosa", 1921; Ölj! "Uccidi!", 1921; Segítség! "Aiuto!", 1925; Tenger és temető "Mare e cimitero ...
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Paletnologo francese (Marsiglia 1845 - Ginevra 1921); s'interessò ai problemi del Paleolitico e alle indagini sui monumenti megalitici francesi. Nel 1869 succedette a G. de Mortillet nella direzione dei [...] Matériaux pour l'histoire naturelle et primitive de l'homme. Della sua vasta produzione scientifica si ricordano: La France préhistorique, 1889; La caverne d'Altamira (Espagne). Peintures et gravures murales des cavernes paléolithiques de France et d ...
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Matematico francese (Auch, Gers, 1884 - Parigi 1974), professore dal 1925 all'univ. di Parigi; il suo nome è soprattutto legato a una generalizzazione dell'integrale di Lebesgue, col sussidio della quale [...] il D. è riuscito a determinare le primitive delle funzioni derivate, finite in ogni punto. È anche noto per i suoi studî sull'aritmetica dei numeri transfiniti. Tra le sue opere: Un demi-siècle (1907-1956) de notes communiquées aux académies de Paris ...
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Matematico (Chicago 1905 - ivi 1972); prof. nelle univ. di New York (Columbia), Chicago e Princeton; è stato tra i capiscuola dell'indirizzo algebrico americano. A lui si devono alcuni dei principali risultati [...] della teoria delle algebre (soprattutto divisorie, o primitive). Tra le sue opere: Structure of algebras (1939); Modern higher algebra (1937-48); Concepts of modern algebra (1963). ...
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Archeologo (Tolmezzo 1795 - Roma 1860). Gesuita, insegnò retorica al Collegio Romano, e si dedicò poi alla numismatica e all'archeologia. Diresse il Museo kircheriano e da Gregorio XVI fu nominato conservatore [...] . Per incarico di Pio IX allestì (1854), in collab. col suo allievo G. B. De Rossi, il Museo cristiano lateranense. Pubblicò, tra l'altro, Monumenti delle arti cristiane primitive nella metropoli del cristianesimo (1844), opera rimasta incompleta. ...
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Scrittore francese (Parigi 1770 - Saint-Cloud 1846); era stato destinato dal padre, ricco funzionario, a divenire prete, ma fuggì in Svizzera. Rientrato in Francia sotto il Direttorio, visse poi a Parigi [...] poveramente. Sotto l'influsso di Rousseau, compose le Rêveries sur la nature primitive de l'homme (1799); venne poi svolgendo una sua visione psicologica triste, desolata, nel romanzo, o meglio diario sentimentale, Oberman (1804), che, quasi ignorato ...
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Filosofo e teorico dell'etnologia religiosa (Parigi 1857 - ivi 1939), prof. alla Sorbona (dal 1899), membro dell'Institut (Académie des sciences morales) dal 1917, direttore della Revue philosophique. [...] egli non distinguerebbe ancora tra natura e soprannaturale (Le surnaturel et la nature dans la mentalité primitive, 1931, trad. it. 1973; La mythologie primitive, 1935, trad. it. 1973; L'expérience mystique et les symboles chez les primitifs, 1938 ...
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Antropologa statunitense (New York 1887 - ivi 1948). Allieva di Fr. Boas, ha insegnato antropologia alla Columbia University. Nella sua prima e più nota opera Patterns of culture (1934, trad. it. 1960) [...] ha elaborato il concetto di modello culturale, analizzando l'organizzazione culturale di quattro diverse società primitive; seguirono Race: science and politics (1940) e Chrysanthemum and the sword: patterns of Japanese culture (1946, trad. it. 1968 ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
primitivo2
primitivo2 s. m. [dall’aggettivo prec., con riferimento alla maturazione precoce]. – Vitigno pugliese da vino rosso, detto anche primativo, coltivato spec. nelle province di Brindisi e Taranto: ha grappoli cilindrici, di colore...