Diritto
I. del contratto Ha luogo ogni volta che il contenuto di un contratto sia determinato non solo dalla volontà delle parti, ma anche dalla legge e, in via subordinata, dagli usi e dall’equità (art. [...] H. Spencer intese spiegare il principio dell’evoluzione della realtà naturale: della vita sociale e sull’orientamento all’azione razionale rispetto allo scopo, pur in tipo monolitico (➔ circuito). Livello o grado d’i. è il numero di componenti attivi ...
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Diritto
Diritto civile
Avvenimento futuro e incerto, dall’avveramento del quale viene fatta dipendere l’efficacia del negozio giuridico ovvero la risoluzione del rapporto con questo costituito. È un elemento [...] penale in relazione a determinati reati per i quali non è riconosciuto il principio generale della procedibilità d’ufficio. Posto, infatti, l’esercizio d’ufficio dell’azione penale da parte del pubblico ministero, la legge prevede ipotesi in cui ...
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Bioetica
Principio-guida dell’azione morale, che include diversi significati: autodeterminazione, autodecisione, diritto alla libertà e alla riservatezza. Tematizzato in particolare nell’ambito della teoria [...] risorse finanziarie), disciplinate dalla l. 59/1997, e dal d.p.r. 275/1999. L’ a. universitaria, che trova a livello costituzionale dell’a. tributaria va coordinato con il principio di riserva di legge stabilito dall’art. 23 della Costituzione. ...
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Farmaceutica
Composto chimico ottenuto allo stato aeriforme per distillazione secca o per azione di acidi su sali, o per distillazione semplice. S. farmaceutico è lo stesso che alcolato. Lo s. acetico [...] di cui si ignorano le reali cause fisiche.
Contemporaneamente, d’altra parte, il termine s. viene assumendo un significato teologia cattolica, procede dal Padre e dal Figlio come da un solo principio. Il modo con cui lo S. Santo procede dal Padre è ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] ) è indipendente dall’essere formulata linguisticamente.
D’altra parte, la definizione formale della p che in esse non vale il principio della sostitutività dell’identità o lo scopo verso il quale tende l’azione espressa nella reggente (Alzò la voce ...
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Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Filosofia
Nel senso più generale, [...] spiegano i fenomeni, e le qualità sensibili sono il prodotto dell’azione meccanica dei corpi sugli organi di senso. Attraverso gli sviluppi del e velocità d’una particella come sarebbe richiesto per l’applicabilità dei principi della dinamica ...
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Chi non appartiene allo stato clericale; sono quindi l., nella Chiesa cattolica, i fedeli che non sono né chierici né religiosi, ossia tutte le persone battezzate che non hanno alcun grado nella gerarchia [...] gerarchia si è venuta notevolmente estendendo non solo nell’Azione cattolica (apostolato l.) ma, più genericamente, nelle altro, il definitivo abbandono del c.d. giurisidizionalismo (di cui era espressione il principio «cuius regio, eius et religio ...
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Filosofia
Nelle antiche cosmologie greche, la gran ‘lacuna’ o vuoto originario preesistente alla creazione del ‘cosmo’. Questo ‘vuoto’ non è da identificare con lo spazio infinito privo di contenuti della [...] della materia originaria informe da cui, in seguito all’azione di un principio ordinatore (movimento o mente o demiurgo), si sarebbe molte componenti in mutua interazione, come ipotizzato da L.D. Landau, il quale tentava di spiegare il nascere della ...
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Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] insegnamento destava nell'alta società romana richiamò d'altronde su P. il favore dell'imperatore 'immagine a cui spesso ricorre P., il principio divino è come la realtà luminosa, da teologia cristiana che afferma l'azione di Dio nel mondo, operante ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] è regolata, kantianamente, dal principio di causalità, su quello noumenico e nei motivi che spingono l'uomo all'azione, la quale, pertanto, non è mai libera pensiero orientale e all'ascesi buddistica, d'altra parte, elaborando temi e suggestioni ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
azione1
azióne1 s. f. [dal lat. actio -onis, der. di agĕre «agire», part. pass. actus]. – 1. a. L’agire, l’operare, in quanto espressione e manifestazione della volontà; s’identifica ora con atto (considerata in questo caso l’azione come atto...