Arti liberali
Vittorio Russo
L'esperienza intellettuale di D. appare chiaramente improntata dalla concezione del sapere e della cultura medievale, che suddivideva l'oggetto complessivo della conoscenza [...] D.] io intendo la scienza e per cieli le scienze, perché la scienza si muove intorno al suo subietto, lo quale essa non muove... illumina le [cose] intelligibili ed è cagione in noi... de la induzione perfettissimo e regolatissimo principio viene (II ...
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forza
fòrza [Der. del lat. fortia, da fortis "forte"] [MCC] In termini elementari, la causa capace di modificare lo stato di quiete o di moto di un corpo; come tale, cioè in relazione alle modificazioni [...] vincolari. ◆ [FML] F. di dispersione e di induzione: v. interazioni molecolari: III 253 d, c. ◆ [MCC] F. di inerzia: nella sistema isolato, in quanto in un tale sistema, in virtù del principio di azione e reazione, il sistema delle f. interne è, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Filosofo della scienza e della politica, teorico della “società aperta” e critico [...] “l’induzione non esiste”. Tuttavia, come criterio epistemologico, essa andrà sostituita da un altro principio che soddisfi “storicismo”. Con questo termine egli intende una forma d’interpretazione della realtà segnata da residui metafisici come l’ ...
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Gioberti, Vincenzo
Marcello Mustè
Filosofo e uomo politico, nato a Torino nel 1801 e morto a Parigi nel 1852. Da poco ordinato sacerdote, nel 1825 G. implorava papa Pio VII di concedergli «la facoltà [...] del 1851. L’autore del Principe vi era celebrato come «il Galileo della politica», come colui che aveva portato nel pensiero politico «l’esperienza fecondata e ampliata dall’induzione e dal raziocinio» (Del rinnovamento civile d’Italia, a cura di F ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso, del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori. In filosofia il termine c. assume un significato [...] dona all’uomo le rationes aeternae, principio e fondamento di ogni giudizio.
Il esperienza regolata dai criteri dell’induzione ogni possibile ricerca di verità di ricerca di origini settecentesche e tornata d’attualità grazie all’opera del padre James ...
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analogia
Dal gr. ἀναλογία, der. da ἀναλογίζομαι «calcolare proporzionalmente». È possibile individuare due significati fondamentali del termine che sono stati declinati in vari modi nelle diverse discipline: [...] , Analitica dei principi, III, 3; Critica del giudizio 90). Nell’Ottocento l’a. è stata generalmente ridotta all’induzione, per es della sola a. positiva, trascurando quella negativa. D’altra parte, nell’asserzione che ogni inferenza analogica ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella seconda metà dell’Ottocento in Francia la reazione al positivismo si esprime [...] o “senso intimo”. Anziché individuare il principio soggettivo nella res cogitans, Maine de Biran meccanica. L’abitudine fa così da tratto d’unione tra i due estremi dello spirito e sulle cause finali (Il fondamento dell’induzione, 1871, trad. it. 2008 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In senso lato, il programma di Hilbert consiste nel progetto di codificare tutta la [...] insieme di fbf chiamate assiomi;
3) un insieme di regole d’inferenza per derivare teoremi dagli assiomi.
Così, una dimostrazione la coerenza dell’aritmetica coinvolgendo, come principio esterno, l’induzione fino a un ordinale transfinito epsilon- ...
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dimostrazione
dimostrazione concatenazione logica tra asserzioni che deduce da una serie di premesse dette ipotesi, attraverso proposizioni intermedie, una conclusione detta tesi che è necessaria conseguenza [...] classica, in cui vige il principio del terzo escluso, ma viene A ∧ C ⇒ B) e anche da A e D deriva B (A ∧ D ⇒ B) allora ciò equivale a dire che da A è vera per un certo numero naturale n0 (base dell’induzione);
b) che, qualunque sia k ≥ n0, se la ...
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Zabarella, Giacomo
Filosofo (Padova 1533 - ivi 1589). Nato da nobile famiglia, ereditò da suo padre Giulio il titolo di conte palatino; compì i suoi studi presso l’univ. di Padova, dove ebbe come maestri [...] , unitamente ai commenti medievali di Tommaso d’Aquino, W. Burley e soprattutto di pertanto è il ruolo riconosciuto all’induzione – serva demonstrationis – che conduce agente si identifica con Dio, principio universale di intelligibilità del reale. ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. di una nuova vita; dare p., avviare, intraprendere...
successore
successóre s. m. [dal lat. successor -oris, der. di succedĕre «venire dopo, sottentrare» (supino successum)]. – 1. (f. succeditrice, ma la forma è per lo più evitata) Chi succede, cioè subentra a un altro in una carica, in un ufficio,...