BOLOMIER, Guglielmo
Francois-Charles Uginet
Uomo politico savoiardo, nacque verso gli ultimi anni del secolo XIV a Poncin, nell'Ain, da Henri e Anne de Rossillon. Gli inizi della sua carriera non sono [...] difficoltà che la seguirono, il B. sostenne sempre con il massimo zelo Felice V in seno al consiglio sabaudo: anche la sua sin dal principio, ostile al B., che fu incarcerato. Interrogato il 1º luglio 1445, egli rifiutò la presenza del Varembon fra i ...
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PIETRO da Noceto
Riccardo Parmeggiani
PIETRO da Noceto. – Nacque l’8 gennaio 1397 probabilmente a Noceto, in Val Nure; altri lo vorrebbero nato a Bagnone, in Lunigiana, nonostante nei documenti sia [...] non più orizzontalmente secondo un principio di pari dignità tra i questi va ricordata l’attribuzione del titolo di conte palatino e di , in Roma e il Papato nel medioevo. Studi in onore di Massimo Miglio, a cura di A. De Vincentiis, I, Roma 2012, ...
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PLATO
Margherita Elena Pomero
– Non è nota la data di nascita di questo ufficiale bizantino, di presunta origine grecofona, attivo nei decenni centrali del VII secolo.
Le informazioni concernenti la [...] materia religiosa controversa. Nel luglio del 649 papa Martino I, già testimoni nel primo processo contro Massimo il Confessore celebrato a . 337.
L.A. Muratori, Annali d’Italia dal principio dell’era volgare sino all’anno 1500, IV, Milano ...
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CAPOCCI (de Capoccinis, da Capucinis, Capoccini), Giovanni
Massimo Miglio
Nacque nella prima metà del sec. XV dall'autorevole famiglia romana dei Capocci. La prima notizia che abbiamo su di lui è dovuta [...] C. fino a una"vendetta" in cui rimase coinvolto nel 1466 e che travolse tutta la sua famiglia. Al principio di quell'anno, infatti, Cristoforo e Marcello Del Bufalo, figli di Angelo, nominati da Paolo II rispettivamente protonotario e "maresciallo ...
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BRIGNOLE, Giovan Carlo
DDe Caro
Nacque a Genova il 27 febbr. 1605 da Giovan Battista di Antonio e da una Isabella di cui non si conosce la famiglia. Esordì nella vita pubblica nel 1638, con la carica [...] L'indignazione della Repubblica in questa occasione era giunta al massimo, sia perché "quest'accidente veramente è venuto da quella sin dal principio destinata al più totale insuccesso: il Medina diede infatti subito chiari segni del suo disprezzo ...
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nazionalismo
Movimento politico e ideologico avente quale programma l’esaltazione e la difesa della nazione. Il n. rappresenta una tendenza a un tempo ideologica e pratica, sorta in Europa nell’ultimo [...] evoluzione delprincipio di nazionalità e in parte per involuzione antidemocratica di questo stesso principio. Spesso produttivistica e demografica. Massime espressioni di n. economico si ebbero soprattutto nell’epoca del mercantilismo, si affermarono ...
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neoguelfismo
Forma italiana del cattolicesimo liberale, nella prima metà del sec. 19°; il termine, coniato dagli avversari (G. Pepe e G. Ferrari), fu accettato dai seguaci (i neoguelfi), fieri di richiamarsi [...] cui il papato avrebbe rappresentato il principio di unità e indipendenza della patria. Ne fu il massimo esponente V. Gioberti, che nel contro il settarismo dei partiti (i migliori fra i rappresentanti del n., come A. Manzoni, C. Troya, G. Capponi ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...