CONFORTI, Raffaele
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Calvanico (Salerno) il 4 ott. 1804 da Luigi e da Maddalena Montefusco. Il padre, ricco possidente, era lontano parente di quel G. Francesco Conforti che, [...] un sostanziale riconoscimento della validità, se non della legittimità, delle occupazioni di terre già effettuate in molte zone dai contadini; e di enunciare il principio della pena come rieducazione e non come punizione del reo. A differenza di tanti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Vezio Crisafulli
Mario Sirimarco
Crisafulli, con Carlo Esposito e Costantino Mortati, è stato tra i più grandi costituzionalisti, e ha offerto a tutta la cultura giuridica del nostro Paese (non solo, [...] ricollegata ai principi costituzionali. In Crisafulli è forte la preoccupazione di tenere distinti i momenti dell’interpretazione-applicazione e della produzione del diritto. Ecco perché, pur accogliendo la tesi estensiva circa la legittimitàdi un ...
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BOCCANEGRA, Guglielmo
Robert Sabatino Lopez
Proceduta forse da un "Buccanigra", che appare come teste in un contratto genovese del 1201, la famiglia del B. si proclamò sempre "popolare", cioè borghese [...] suo territorio. In questa atmosfera matura la sommossa che al principio del 1257 porterà al governo il B., forse perché, legittimità.
Assunto al governo quando ai problemi finanziari si accompagnava una crisi economica generale, il B. non cercò di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Vittorio Emanuele Orlando
Mauro Fotia
Presentare in un breve profilo una personalità multiforme come quella di Orlando, torna piuttosto arduo. Ci si trova invero dinanzi al giurista più rappresentativo [...] diritto pubblico come «un sistema diprincipi giuridici piuttosto che di precetti legislativi» (Principiidi diritto amministrativo, 1891, p. costituzionali, significa porre in dubbio la legittimitàdi un ordinamento fondato sulle leggi prodotte dal ...
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PIGNATELLI, Giuseppe, santo
Girolamo Imbruglia
PIGNATELLI, Giuseppe, santo. – Nacque a Saragoza (Aragona) il 27 dic. 1737, da don Antonio dei duchi di Monteleone, principe del Sacro Romano Impero, e [...] di questi, Ettore, duca di Monteleone, principedi Noja, viceré di Catalogna aveva sposato la figlia di Diego di Aragona, discendente di coloro erano veri gesuiti e che la Compagnia vi esisteva legittimamente (ARSI, Russia, 1001, VII, 4). Rassicurato, ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] ed ispirazione, specialmente per la formulazione di uno dei suoi più fecondi principi, quello del sostrato etnico. A di una indiscriminata accettazione del fiorentino parlato quanto di "energia operosa" a cui riconosceva il diritto dilegittima ...
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DORIA, Giorgio
Giovanni Assereto
Nacque a Genova il 5 genn. 1800 dal marchese Ambrogio, conte di Montaldeo, morto quando il D. aveva dodici anni, e da Pellina Pallavicini. Appartenente a una famiglia [...] legittimità. Alberto Ricci, fratello del futuro ministro Vincenzo che era membro della deputazione, scrisse a quest'ultimo aspre parole di rimprovero e lo accusò di essersi esposto a "dividere la riputazione di leggerezza di motivi diprincipio ("qual ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] ’applicazione di una norma univoca.
L’epistola De imitatione (1512) sostiene il principio dell’imitazione-emulazione di un nel tradizionalismo della Crusca.
Il libro I fonda la legittimità del volgare in termini umanistici. Tutto il dialogo è ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] lessico tecnico dei mestieri). Tenendo conto di queste considerazioni, Cesarotti formula quindi il principio teorico: «Niuna lingua è parlata
Nella terza parte del saggio Cesarotti difende la legittimità dei prestiti stranieri e in particolare dei ➔ ...
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LICINIO, Giulio
Luca Bortolotti
Nacque a Venezia nel 1527, figlio di Arrigo e Agnese. Il padre fu pittore, ma di qualità sicuramente molto modesta se per tutta la vita operò come assistente nella bottega [...] si impegnò per impedire al L. di procedere nei lavori, obiettando pesantemente sulla legittimitàdi una simile commissione a un pittore Riuscì, in effetti, al principio degli anni Ottanta, a ottenere l'incarico di dipingere dodici tele sagomate per ...
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legittimita
legittimità s. f. [der. di legittimo]. – 1. L’essere legittimo, conforme cioè al diritto, alla legge, alle disposizioni dell’ordinamento giuridico: l. di un comportamento; l. di un ordine, di un divieto; l. di un atto amministrativo,...
legittimismo
s. m. [der. di legittimo, sul modello del fr. légitimisme]. – In senso storico, atteggiamento e dottrina politica (formulata al Congresso di Vienna dal ministro francese Ch.-M. de Talleyrand) che, in contrasto con i principî della...