Lebesgue, integrale di
Lebesgue, integrale di in analisi, definizione di integrale di una funzione rispetto alla misura di Lebesgue, che rappresenta un cambio di prospettiva rispetto a quella secondo [...] funzione a livelli (→ Lebesgue, funzione misurabile secondo), per ciascuno dei quali la controimmagine è un insieme misurabile, ma di struttura a priori complicata, e si fa quindi tendere ε a zero.
Se ƒ(x) è una funzione misurabile in un insieme E di ...
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quia
La congiunzione latina, che ricorre nella Vita Nuova (nel senso di " poiché ") tra le parole attribuite allo spirito naturale in balia di Amore (Heu miser, quia frequenter impeditus ero deinceps, [...] di conoscenza o dimostrazione: ‛ a posteriori ' o ‛ propter quid ' (processo logico dall'effetto alla causa); e ‛ a priori ' o ‛ quia ' (dalla causa all'effetto) ". Le parole di Virgilio vogliono essere un'esortazione all'umiltà intellettuale, in ...
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cerna
Napoleone Eugenio Adamo
. Deverbale da ‛ cernere ', usato in Pd XXXII 30 col significato di " divisione ", " separazione " (cfr. il v. 34 e sotto lui così cerner sortiro), per indicare la distinzione [...] di rimpetto la fanno gli scanni ove siedono Giovanni Battista e gli altri... " (Scartazzini). Cfr. G. Villani (XII 79): " Ma era tanto il podere delle capitudini dell'arti... ch'egli si rimase di non fare cerna o toccare la elezione de' priori ". ...
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Filosofia
Termine filosofico entrato nell’uso per il senso che la scolastica diede all’attributo di immanens (designando con esso quegli atti, come il vedere o il sentire, il cui fine risieda in sé stessi), [...] la gnoseologia kantiana con la sua dimostrazione della ‘trascendentalità’, ossia della non trascendenza al pensiero delle forme a priori del conoscere, e con il suo richiamo a un uso ‘immanente’ e non ‘trascendente’ della ragione, cioè ristretto ...
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Filosofo (Berlino 1882 - Vienna 1936). Si addottorò con M. Planck a Berlino nel 1904. Insegnò poi nelle univ. di Rostock (1911-17) e di Kiel (1921) e nel 1922 ottenne la cattedra di filosofia delle scienze [...] einsteiniana, una critica radicale delle posizioni gnoseologiche kantiane, specie della concezione del sintetico a priori, mostrando l'impossibilità dell'assolutizzazione kantiana della fisica newtoniana, la convenzionalità di alcuni assunti ...
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Supposizione di fatti (o situazioni, sviluppi di un’azione ecc.) ancora non realizzati ma che si prevedono come possibili o si ammettono come eventuali, oppure spiegazione, fondata su indizi e intuizioni, [...] hanno la stessa probabilità 1/6 di presentarsi? Il problema si presenta più agevole se sappiamo quali caratteristiche può presentare a priori il dado, quali sono cioè le i. alternative che si possono presentare oltre a quella che il dado sia buono ...
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GIOBERTI, Vincenzo
Giuseppe Saitta
Nacque a Torino il 5 aprile 1801 da Giuseppe, di condizione non agiata. Ricevette la prima istruzione dai padri dell'Oratorio, e segnatamente dal p. Fontana e dal [...] e l'universo tutto quanto si configura come la somma delle idee, la quale è ciò che propriamente Kant chiamava sintesi a priori.
Nell'Introduzione allo studio della filosofia l'Essere è la stessa idea, in quanto è colto dall'intelletto, ed è l'unico ...
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(App. II, I, p. 407; IV, I, p. 281)
Nell'ultimo decennio, si sono andate precisando sempre meglio le caratteristiche della b., come disciplina scientifica che, da un lato, si distingue per problemi e per [...] DNA, ciascuna delle quali è un lungo polimero lineare in cui si susseguono, in un ordine che può essere a priori qualsiasi, quattro tipi di diversi monomeri. Mentre tutte le proprietà fisiche della molecola di DNA non dipendono apprezzabilmente dall ...
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Dedicata a Santa Maria, fu fondata dalla contessa Willa, madre del marchese Ugo di Toscana, circa l'anno 978, presso l'antica cerchia delle mura di Firenze dalla parte interna, nel lato orientale. Sia [...] nel 1810. Ebbe molti rapporti con il comune fiorentino, che nel 1282 la prescelse come prima sede della magistratura dei priori; nel 1284 la ricostruì quasi completamente, ma chiese pure e ottenne di edificare nel suo giardino il palazzo del podestà ...
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Primo borgomastro di Zurigo, nato verso il 1325, mono il 17 settembre 1360. Discendente da una famiglia di cavalieri di Zurigo e dal 1332 membro del consiglio, quest'uomo ambizioso, dotato di qualità politiche, [...] distribuiti, secondo il loro mestiere, in 13 corporazioni (Zünfte), ciascuna delle quali era retta da un priore (Zunftmeister). I 13 priori venivano aggregati ai 13 consiglieri e tutti insieme questi 26 costituivano il consiglio, che si rinnovava ...
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priora
prïóra s. f. [femm. di priore]. – Titolo che spetta alla superiora di un monastero di diritto pontificio (ossia appartenente a un vero ordine), dato anche alle superiore di conventi dipendenti da autorità diocesane.
priorato
s. m. [der. di priore; cfr. lat. tardo prioratus -us «priorità»]. – 1. a. Titolo, dignità, ufficio di priore, sia come carica ecclesiastica (con questa accezione, talora riferito anche a una priora), sia come carica politica. b. Periodo...