Acque e lagune da periferia del mondo a fulcro di una nuova "civilitas"
Lellia Cracco Ruggini
Le costanti di una vicenda di storia e di mentalità, dall'antico al tardoantico
Chi percorra i vari itinerari [...] virgiliana - questi parla dei leggendari aiuti militari che i Veneti avrebbero assicurato a Enea nella guerra contro i Rútuli, i PrisciLatini e gli Etruschi di Cere (69).
La capitolazione dei Boi e degli Insubri dopo l'epico scontro di Clastidium ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. Il Lazio e i Latini
Mauro Cristofani
Il lazio e i latini
Regione dell’Italia preromana tradizionalmente distinta, nell’età imperiale, in Latium vetus, compreso [...] compreso fra il Tevere, l’Aniene, la costa e la pianura pontina. Era il territorio dei prisciLatini, che la distribuzione di documenti scritti in latino del VII sec. a.C. estende fino a Palestrina e Gabi, che segnano il limite settentrionale del ...
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Vedi LANUVIO dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
LANUVIO (Lanuvium)
G. Cressedi
Antica città sul fianco S dei Colli Albani, a 2 km dalla via Appia. Prese parte alla guerra dei Latini contro Roma, e dopo il [...] Lanuvium, in Atti III Congresso Naz. Studi Romani, I, pp. 184-192; id., Contributo alla conoscenza dell'armatura dei PrisciLatini, in Atti IV Congresso Naz. Studi Romani, II, pp. 282-289; id., in Not. Scavi, 1953, p. 307 ss. con bibl. prec.; G ...
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Nel diritto romano era così chiamata la facoltà di stringere alcuni rapporti giuridici di contenuto patrimoniale tra cittadini romani e stranieri. Per rendersi conto delle cause giustificatrici di questo [...] In epoca più vicina (cioè alla fine della repubblica e al principio dell'impero) era concesso a tutti i Latini (prisci, coloniari e iuniani), nonché ad altri stranieri, non sappiamo quali (v. Ulpian., Reg., 19, 4: eosque peregrinos, quibus commercium ...
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. Denominazione, secondo la tradizione storica ed etnografica romana, delle antiche tribù di Latini, detti anche Prisci, dell'epoca anteriore e coeva alla fondazione di Roma. ...
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FICINO, Marsilio (Marsilius Feghinensis)
Cesare Vasoli
La data di nascita del F. non è attestata da alcuna fonte documentata, ma si fonda sulla testimonianza contenuta in una sua lettera a Martiri Preninger [...] (Pletone) della derivazione della filosofia platonica dagli scritti antichissimi dei prisci theologi". Difatti il F. stese un commento agli Oracula Chaldaica, attribuiti a Zoroastro, volse in latino gli inni attribuiti ad Orfeo, Omero ed Esiodo (di ...
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ANTICO
O. Grabar
Aggettivo sostantivato invalso nel linguaggio degli studi storico-artistici per designare globalmente elementi o procedimenti formali, iconografici, tecnici e anche presupposti ideologici [...] , patres, minores (più volte), senes, nostra, novitas, maiores, prisci, (aevum): in Orazio (Ep., 2, 1) c'è un e Italia mia benché 'l parlar sia indarno (ivi, CXXVIII), ove il "latin sangue gentile" è invitato a "sgombrare" da sé le "dannose some": " ...
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Il Rinascimento. La scienza e le arti
Samuel Y. Edgerton
Paolo Gozza
Scott L. Montgomery
La scienza e le arti
La matematizzazione della pittura, della scultura e dell'architettura
di Samuel Y. Edgerton
All'inizio [...] sulla cultura medievale (che segue i grammatici e i retori, Prisciano, Donato, Quintiliano, e così via) ed è riscoperto dai teorici un pubblico ben differenziato, perché scrisse sia una versione latina sia una italiana del testo, la prima con un ...
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GRAVINA, Gian Vincenzo
Carla San Mauro
Nacque a Roggiano, nei pressi di Cosenza, il 18 febbr. 1664, da Gennaro e Anna Lombardi, ambedue di famiglia facoltosa. Dopo avere ricevuto la prima istruzione [...] il poeta, facendo della figura di Omero il costante puntodi riferimento.
Gli Opuscula (Specimen prisci iuris, De conversione doctrinarum, De lingua Latina dialogus, De lingua Etrusca dialogus, De contemtu [sic] mortis, De luctu minuendo) contengono ...
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dare
Beatrice Guidi
Verbo che ricorre frequentemente in tutta l'opera di D., sia nella prosa che nella poesia. Dal suo significato proprio, che è quello del latino dare, l'uso è esteso a una ricchissima [...] " (cfr. Lucan. Phars. II 341 " Da foedera prisci / inlibata tori, da tantum nomen inane / conubii "); o donna che per lui [s. Domenico] l'assenso diede; Cv I IX 4 lo latino averebbe a pochi dato lo suo beneficio, e IV XXVI 10 (dea); Fiore XXXIX ...
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prisco
agg. [dal lat. priscus, affine a prior e primus (v. priore e primo)] (pl. m. -chi), poet. – Che appartiene a età antichissima, che risale a tempi remoti: le p. genti; la p. nobiltà, la nobiltà degli antichi, o dei progenitori; un mio...
feta (Feta) s. f. (non com. m.) inv. Formaggio di latte di pecora o di capra, ma anche, in tempi più recenti, di vacca, a pasta semidura e friabile, da consumare fresco o leggermente stagionato, prodotto in Grecia e in altre zone dell’area balcanica....