MERCEOLOGIA (da merce e il suffisso, dal gr. λόγος, comune nei nomi di scienze; ted. Warenkunde)
Girolamo Vittorio VILLAVECCHIA
È, con definizione generalissima, lo studio delle merci in quanto può interessare [...] ; ma naturalmente ciò non significa che i commercianti di tutti i tempi non avessero cognizioni empiriche e non le mettessero a profitto nell'esercizio della loro attività. Qualche cosa di più si trova nelle numerose opere dei secoli XIV, XV e XVI ...
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Diritto dell'economia
FRANCESCO GALGANO
sommario: 1. Il diritto e l'economia nelle esperienze storiche: a) la società comunale; b) le monarchie assolute; c) la società liberale. 2. L'esperienza del [...] più adeguata ai fini pubblici o sociali che sono alla base della partecipazione, anche se ciò importerà la rinuncia al profitto. Per questo riguardo gli enti di gestione sono stati definiti da una dottrina come strutture ‛neutre' rispetto ai fini da ...
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. Generalità. - Problema centrale nell'a. e. è quello delle relazioni esistenti tra a. statica e dinamica. Peraltro questi termini, come accade anche in altri casi e in altre discipline, in cui s'impiegano [...] 'è, quindi, un trend di base della produzione capitalistica, lungo il quale si ha una progressiva caduta del saggio di profitto. Questa caduta non determina la tendenza verso uno stato stazionario, ma la tendenza verso crisi sempre più gravi (giacché ...
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KALECKI, Michal
Economista polacco, nato nel 1899. Dopo un lungo soggiorno in Inghilterra è rientrato in Polonia nel 1949 e successivamente ha fatto parte della commissione economico-sociale delle Nazioni [...] , come altri, il livello dell'attività a quello degli investimenti e ammettendo che questi dipendano dalla differenza tra profitto sperato e saggio dell'interesse, K. ha approfondito l'analisi dei motivi dell'investimento prendendo in considerazione ...
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SCHUMPETER, Joseph Alois
Economista austriaco nato a Triesch (Třešt') l'8 febbraio 1883. Dal 1909 professore all'università di Czernowitz (Cernăuti) e dal 1911 al 1919, a quella di Graz. Nel 1919 fu [...] (Monaco 1912; 2ª ed., 1926; trad. it. nella Nuova Collana di Economisti) che tratta soprattutto del profitto dell'imprenditore e delle congiuntura economica. Ricordiamo inoltre: Wesen und der Hauptinhalt der theoret. Nationalökonomie (Lipsia 1908 ...
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Il mito dello sviluppo sostenibile
Bruno Trezza
(Dipartimento di Economia Pubblica, Facoltà di Economia e Commercio, Università degli Studi di Roma 'La Sapienza', Roma, Italia)
È possibile realizzare [...] il fine dell'attività economica sia quello di soddisfare, attraverso il consumo, i bisogni umani; in tal senso la ricerca del profitto è solo un mezzo per raggiungere tale fine. Basandosi su questa ipotesi, la teoria economica ha anche stabilito le ...
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Economia e politica industriale
Giovanni Zanetti
Nuovo campo di studi o evoluzione della teoria tradizionale?
A partire dai primi anni sessanta è comparso e si è gradualmente diffuso negli statuti di [...] di una concorrenza del tipo 'mordi e fuggi' (hit and run competition). Sulla scena si presentano entranti intesi a realizzare profitti puri temporanei sul mercato (quando il prezzo superi il costo medio) e a uscire dallo stesso prima di subire le ...
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razionalità Facoltà propria degli esseri dotati di ragione.
Economia
La r. è una caratteristica dell’homo oeconomicus. Nella teoria economica tradizionale e moderna si distinguono due approcci alla r.: [...] che esiste tra un equilibrio competitivo (in cui i consumatori e i produttori massimizzano rispettivamente la loro utilità e il loro profitto) e un ottimo paretiano (in cui l’utilità di uno non può essere incrementata senza nuocere all’utilità degli ...
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sovrappiù In economia, nella teoria fisiocratica e, più in generale, nell’economia classica, il prodotto netto espresso in termini fisici, una volta detratta dal prodotto complessivo la parte che deve [...] s. è stata in seguito ripresa e sviluppata da P. Sraffa nell’ambito di uno schema di riferimento in cui il profitto è riproposto come residuo, il salario è considerato una variabile esogena indipendente dal contributo produttivo dei lavoratori e il ...
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economia Nel linguaggio economico e finanziario, con significato generico, parte o quota di qualsiasi tipo di proprietà comune indivisibile. In particolare: a) parte del capitale finanziario di una società [...] in cui il salario del lavoratore è in parte determinato dai profitti, dal fatturato e dal tasso di produttività dell’impresa per cui tipo di remunerazione, che comporta una quota di partecipazione al profitto (e alle perdite) a favore (o a carico) del ...
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profitto
s. m. [dal fr. profit, che è il lat. profectus -us «progresso, profitto», der. di proficĕre «avanzare, giovare»]. – 1. Giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, sia pratico: usare con p. un medicinale;...
profittare
v. intr. [dal fr. profiter, der. di profit «profitto»] (aus. avere). – 1. a. Fare profitto, avanzare, progredire: p. nello studio, nella carriera. b. Trarre profitto, beneficio, vantaggio: ha profittato molto delle lezioni; mi sembra...