I varî atteggiamenti assunti dal movimento cooperativo nell'ultimo ventennio rivelano una progressiva chiarificazione del concetto di cooperazione, considerata come una insopprimibile esigenza associativa [...] , quindi, la società cooperativa si presenta come un'organizzazione di lavoro e di capitale, diretta a convertire il profitto in una rendita cooperativa, ch'è il reddito differenziale che i cooperatori conseguono rispetto ai lavoratori e consumatori ...
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Economista inglese (Londra 1900 - Holt, Norfolk, 1978). Pensatore originale della scuola di Cambridge, dove fu allievo di J. M. Keynes, con lo schema teorico noto come modello H.-Domar ha fornito un importante [...] con J. Robinson, a sviluppare la teoria della concorrenza imperfetta; ha affinato i concetti di costo, produttività marginale e profitto.
Opere
Tra le sue pubblicazioni si ricordano: International economics (1933; 2a ed. 1947); The trade cycle (1936 ...
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Occupazione e disoccupazione
Paolo Piacentini
Nino Galloni
Magda Franca Rabaglietti
(App. V, iii, p. 722; v. occupazione, XXV, p. 138; occupazione piena, App. II, ii, p. 433; disoccupazione, XIII, [...] aspetti collaterali, se pure attinenti alla condizione di non-occupato tipico. Il problema non è più solo quello economico del profitto legato al mantenimento di un buon livello dei redditi per consentire che il consumo dei beni e servizi alimenti la ...
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La grande crisi del nuovo secolo
Luigi Spaventa
Fra la metà degli anni Novanta del 20° sec. e i primi sei anni di quello successivo, l’economia mondiale conobbe uno sviluppo senza precedenti nella storia [...] funds, a motivo della struttura delle commissioni. Queste sono solitamente pari al 2% del patrimonio gestito e al 20% dei profitti di gestione. Ne risulta per i gestori uno stimolo all’assunzione di rischi elevati in vista di rendimenti più alti: se ...
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Ecologia
Distribuzione di risorse e di tempo, entrambi limitati, tra funzioni necessarie allo svolgimento del ciclo biologico di un organismo. L’energia e le sostanze nutritive di cui un organismo dispone [...] e sulle quantità da scambiare e alle attività di produzione, che le imprese private decidono sulla base del criterio del profitto. In un’economia pianificata, l’a. delle risorse è diretta per via gerarchica dall’autorità di pianificazione ed è quindi ...
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UNGHERIA (XXXIV, p. 674; App. I, p. 1086; II, 11, p. 1058; III, 11, p. 1011)
Elio Migliorini
Francesco Guida
Gyözö Szabó
Lajos Németh
Secondo il censimento effettuato nel gennaio 1970 l'U. contava [...] I. Nagy). Essi criticano sia il burocratismo, sia il tentativo di competere col capitalismo ricreando la logica del profitto; in luogo di una società fondata sulla rigida separazione dei compiti sociali e produttivi, auspicano il controllo popolare ...
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Politica economica e finanziaria
Siro Lombardini
di Siro Lombardini
Politica economica e finanziaria
1. Il sistema produttivo e le concezioni liberiste della politica economica.
La concezione liberista [...] imposte o sussidi. Supponiamo che un'impresa abbia due alternative di localizzazione: stabilirsi nella regione A o in un'altra regione B. Il suo profitto è di 100 se si localizza in B e di 95 se si localizza in A. Evidentemente per l'impresa non sarà ...
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Pianificazione
Maurice Dobb
di Maurice Dobb
Pianificazione
sommario: 1. Introduzione. 2. Il dibattito teorico. 3. La ‛pianificazione indicativa' del capitalismo. 4. Il dibattito recente. 5. La pianificazione [...] di costo che, in base a un teorema ora ben noto agli economisti, se vi è sviluppo include un tasso di profitto approssimativamente uguale al tasso di sviluppo.
Se tutti i prezzi fossero ‛prezzi contabili' del tipo definito da Lange, o anche ‛prezzi ...
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DIODATI, Carlo
Mario Turchetti
Terzogenito di Michele di Alessandro e di Anna di Martino Buonvisi, nacque probabilmente il 17 sett. 1541 a Lucca, mentre vi soggiornavano per un incontro importante in [...] 5.000 scudi investiti ricavò il 30% annuo. Poi, fra il 1610 e il 1612 aumentò la quota a 10.000 scudi con un profitto del 16,5% l'anno.
Infine, nell'ultimo periodo di attività, 1613-1615, ottenne il 15% annuo di interessi dai 10.000 scudi investiti ...
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Economista russo (n. governatorato di Char´kov 1865 - m. 1919). Partito originariamente dal marxismo, lo criticò poi sia dal punto di vista filosofico sia da quello strettamente economico. Le sue tesi [...] da parte delle masse sempre più povere), e quella della sovrapproduzione (caduta tendenziale del saggio di profitto). T.-B. riconduceva le crisi capitalistiche a una questione di sproporzione nella distribuzione degli investimenti tra settori ...
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profitto
s. m. [dal fr. profit, che è il lat. profectus -us «progresso, profitto», der. di proficĕre «avanzare, giovare»]. – 1. Giovamento, utilità, vantaggio, sia fisico, sia intellettuale o morale, sia pratico: usare con p. un medicinale;...
profittare
v. intr. [dal fr. profiter, der. di profit «profitto»] (aus. avere). – 1. a. Fare profitto, avanzare, progredire: p. nello studio, nella carriera. b. Trarre profitto, beneficio, vantaggio: ha profittato molto delle lezioni; mi sembra...