Prolo, Maria Adriana
Paolo Bertetto
Collezionista e studiosa di storia del cinema muto, nata a Romagnano Sesia (Novara) il 20 maggio 1908 e morta ivi il 20 febbraio 1991. La sua attività di creatrice [...] la conservazione dei materiali non come un fine in sé, ma come un'attività che implica il correlato necessario della proiezione e dell'esibizione dei film e dei materiali raccolti. In questa opzione si trovò schierata con Langlois attestando una ...
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Antonioni, Michelangelo
Altiero Scicchitano
Regista cinematografico, nato a Ferrara il 29 settembre 1912. Considerato uno dei massimi autori del dopoguerra, tra difficoltà produttive e malgrado l'incomprensione [...] Dopo aver attraversato molte difficoltà produttive, A. riuscì a realizzare L'avventura, presentato a Cannes nel 1960. Alla proiezione, il film provocò reazioni estreme di plauso o di rigetto. Con questa opera, ispirata a un evento realmente accaduto ...
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Ray, Satyajit
Sergio Di Giorgi
Regista cinematografico bengalese, nato a Calcutta il 2 maggio 1921 e morto ivi il 23 aprile 1992. Figura tra le più autorevoli della cinematografia mondiale, è il nome [...] seguente R., che aveva una buona conoscenza del cinema classico hollywoodiano, ebbe occasione di assistere a Londra a una proiezione di Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica, da cui rimase affascinato, maturando un interesse per un cinema ...
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FERRARIS, Sebastiano Augusto (Arrigo Frusta)
Francesco Bono
Nato a Torino il 26 nov. 1875 da Vittorio e da Olimpia Perussia, seguì inizialmente le orme del padre - notaio come già il nonno e il bisnonno [...] regina Margherita nel castello di Stupinigi. Nondimeno, nel dicembre 1911 il ministero degli Interni ne vietò la proiezione, perché lesivo dello spirito dell'alleanza che dal 1882 legava Austria e Italia. Provvedimenti giudiziari coinvolsero anche ...
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The Night of the Hunter
Mario Sesti
(USA 1954, 1955, La morte corre sul fiume, bianco e nero, 93m); regia: Charles Laughton; produzione: Paul Gregory Productions; soggetto: dall'omonimo romanzo di Davis [...] e allucinatoria in cui la sessualità angosciosa, l'aggressione patriarcale, la trasfigurazione fiabesca della natura sembrano proiezione di un conflitto edipico infantile al massimo della sua pressione soggettiva. Ma allo stesso tempo il film ...
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Das Cabinet des Dr. Caligari
Paolo Bertetto
(Germania 1919, 1920, Dott. Calligari o Il gabinetto del dottor Caligari, colorato, 80m a 17 fps); regia: Robert Wiene; produzione: Erich Pommer, Rudolf Meinert [...] realtà sia irrilevante e come l'irreale sia potente: ciò che non è mai esistito, ciò che è stato solo percepito, la proiezione di uno stato d'animo verso l'esterno".
Il film si presenta come una radicale esperienza nel regno della visione e come una ...
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Chahine, Youssef (forma francesizzata di Šähīn, Yūsuf)
Grazia Paganelli
Regista cinematografico egiziano, nato ad Alessandria (Egitto) il 25 gennaio 1926. Riconosciuto a livello internazionale come uno [...] di censura e fu fatto uscire soltanto nel periodo religioso del Ramadan, quando è consentita un'unica proiezione al giorno. Elementi dichiaratamente autobiografici sono rintracciabili nella trilogia composta da Iskandariyya lēh? (1978, Alessandria ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] di visione individuale di immagini fotografiche in movimento messo a punto nel 1893, con due anni di anticipo sulle proiezioni del cinematografo dei fratelli Lumière ‒ potevano ammirare tra l'altro l'esibizione di corpi atletici di pugili o i ...
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Cuba
Francesco Salina
Cinematografia
Il periodo del muto, 1897-1930
Nel gennaio 1897 un rappresentante e operatore dei Lumière, Gabriel Veyre, effettuò all'Avana le prime proiezioni, e in febbraio realizzò [...] , che dal 1920 monopolizzava ormai il settore della distribuzione.
Il cinema sonoro prerivoluzionario, 1930-1958
Nel febbraio 1928, con la proiezione di The jazz singer (1927; Il cantante di jazz) di Alan Crosland, iniziò a C. la diffusione dei film ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] dei loro viaggi.
Le prime riprese cinematografiche di argomento antropologico sembrano aver anticipato di qualche mese la proiezione pubblica che i fratelli Lumière organizzarono a Parigi il 28 dicembre del 1895, data di riferimento della ...
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proiezione
proiezióne s. f. [dal lat. proiectio -onis, der. di proicĕre «gettare avanti», part. pass. proiectus]. – 1. a. L’atto di proiettare, di lanciare nello spazio un corpo pesante: parmi dunque di ritrar dal vostro parlare, che non venendo...
proiezionista
s. m. e f. [der. di proiezione] (pl. m. -i). – Tecnico addetto alla proiezione di film e alla cura degli impianti fissi di proiezione (cabina, proiettori, ecc.).