algebra della logica
algebra della logica espressione con cui si indica l’applicazione alla logica dell’usuale calcolo algebrico, assumendo come elementi del calcolo non numeri, ma simboli che rappresentano [...] proposizioni logiche e come operazioni → connettivi e altri operatori logici. L’idea di poter estendere i calcoli dai numeri a qualsiasi tipo di simboli risale a G.W. Leibniz, ma la prima vera algebra della logica fu costruita da G. Boole (→ Boole, ...
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Sant'Elena
Chiesa di Verona. In sacello Helenae gloriosae (Quaest. 87), nella chiesa della gloriosa s. Elena, dinanzi a tutto il clero veronese, D. il 20 gennaio del 1320 svolse le proposizioni della [...] Quaestio de aqua et terra (v.); cfr. anche VERONA ...
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. Linguisttca. - Procedimento sintattico (detto anche paratassi) per cui le proposizioni si seguono separate o no da particelle che non diminuiscono la reciproca indipendenza. Opposto perciò di subordinazione [...] o ipotassi. Nelle lingue indoeuropee la coordinazione è il procedimento più antico di una serie di frasi in cui le azioni concepite eventualmente come subordinate vengono espresse per mezzo di forme nominali ...
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positivismo logico (detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico)
positivismo logico
(detto anche neopositivismo, neoempirismo, empirismo logico) Movimento filosofico sorto, sviluppatosi [...] contenuto fattuale ma vere in qualsiasi circostanza. Di qui un caposaldo del p. l.: la bipartizione di tutte le proposizioni significanti in analitiche, il cui valore di verità dipende dalla loro forma logica o dal significato dei termini componenti ...
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CORRELATIVE, CONGIUNZIONI
Si dicono congiunzioni correlative (o più propriamente nessi correlativi) quei parallelismi creati da due elementi che si richiamano tra loro, stabilendo un rapporto di coordinazione [...] o tra due elementi della stessa proposizione: sia ... sia (sia ... che), vuoi … vuoi, tanto ... quanto, ora … ora, non solo ... ma (anche)
Sia che tu prenda l’autobus, sia che tu venga a piedi, ricordati l’ombrello!
Vuoi perché è timido ...
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deduttivo
deduttivo [Der. del lat. deductivus, da deducere "dedurre"] [FAF] Metodo d.: quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento senza far ricorso all'esperienza nel corso [...] del suo sviluppo (in partic., metodo categorico-d., se parte da proposizioni assunte come vere, metodo ipotetico-d., se parte da proposizioni semplic. supposte); per es.: ragionamento, giudizio d.; scienze d., quelle (per es., la matematica) che si ...
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Indirizzo di pensiero caratteristico del Circolo di Vienna (➔ Vienna, Circolo di), fondato sul programma, affermatosi soprattutto a opera di Neurath e Carnap, di riduzione di tutte le proposizioni scientifiche [...] a enunciati formulabili nel linguaggio della fisica, ossia a designazioni spazio-temporali e a predicati osservativi. Nato dall’esigenza antimetafisica e antidealistica, tipica della matrice machiana dell’empirismo ...
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Prelato (m. Parigi 1279). Cancelliere dell'università (1263) e vescovo di Parigi (1268); il suo nome è legato alla lotta contro l'averroismo latino, che coinvolgeva anche i rappresentanti di altre correnti [...] (di cui 13 averroistiche e 2 di Tommaso d'Aquino) e nel 1277 un più ampio elenco (219 proposizioni) che comprendeva molte tesi non averroistiche, alcune legate all'avicennismo e altre proprie di Tommaso. Nel decreto d'interdizione e di condanna ...
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assiomatica
assiomatica o teoria del metodo assiomatico o del metodo deduttivo, l’insieme delle questioni concernenti la metodologia delle teorie definite attraverso assiomi. Si è soliti distinguere [...] , delle nuove geometrie non euclidee e la nascita dell’algebra astratta posero in crisi la concezione degli assiomi come proposizioni evidenti. Con l’opera I fondamenti della geometria (1899) di D. Hilbert, si ebbe il primo compiuto esempio di ...
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CONDIZIONALE
Il condizionale è un modo finito del verbo, che ha due tempi: il presente (detto anche condizionale semplice) e il passato (o condizionale composto).
Presente: Cosa non farei per te!
Passato: [...] L’avresti detto che era così antipatico?
Il condizionale è usato sia in proposizioni ➔principali, sia in proposizioni ➔subordinate.
Nelle proposizioni principali si usa:
– nell’➔apodosi dei ➔periodi ipotetici del II e III tipo, per esprimere un ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato. In partic.:...
logica
lògica (ant. lòica) s. f. [dal lat. logĭca, gr. λογική (sottint. τέχνη «arte»), dall’agg. λογικός: v. logico1]. – 1. Nel pensiero greco classico, la scienza del logos, ossia del pensiero in quanto viene espresso; in partic., in Aristotele,...