Penalista (Roma 1544 - ivi 1618), fra i più celebri del suo tempo. Studiò a Padova; tornato nella sua città, rivelò presto le doti del suo ingegno nell'avvocatura (celebre la sua difesa di Beatrice Cenci). Clemente VIII lo nominò consigliere della Sacra Consulta e Paolo V procuratore generale fiscale della Camera apostolica. Ma il nome di F. è soprattutto legato alle sue opere, nelle quali, e particolarmente ...
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Diritto
Giovanni Pugliese
Sommario
Parte prima. Aspetti del fenomeno giuridico nel tempo e in diversi luoghi e gruppi sociali.
1. Congetture sulle comunità primitive. 2. Cenni sui diritti del Vicino [...] impegno alla fine del XIII secolo da Alberto da Gandino (Libellus de maleficiis) - le grandi figure di ProsperoFarinacci (Praxis et theorica criminalis, 1616), Cesare Beccaria (Dei delitti e delle pene, 1764), precursore delle dottrine penalistiche ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
L’antico regime: tradizione e rinnovamento
Pietro Costa
Che cosa intendere per ‘antico regime’?
Per chi non avesse familiarità con le periodizzazioni abitualmente impiegate dalla storiografia, l'espressione [...] strategica, del loro sapere: sono emblematiche in questo senso la personalità e l’opera di giuristi come ProsperoFarinacci e Tiberio Deciani.
La criminalistica svolge dunque una doppia funzione nel processo di costruzione di una nuova sovranità ...
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MONTERENZI, Giulio
Stefano Tabacchi
MONTERENZI, Giulio. – Nacque a Bologna, da Innocenzo e da Elena Razzari, nel 1560. Apparteneva a una famiglia patrizia di legisti, resa illustre da suo nonno Annibale, [...] Paolo V e i lavori preparatori (1608-1612), in Roma moderna e contemporanea, V (1997), p. 127; N. Del Re, ProsperoFarinacci giureconsulto romano (1544-1618), Roma 1999, pp. 42, 44, 46, 61; D. Quaglioni, Il processo e l’autodifesa, in Autobiografia ...
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