Nel diritto pubblico romano, garanzia riconosciuta al cittadino che, condannato dal magistrato alla pena di morte o al pagamento di una multa superiore a un certo ammontare, poteva appellarsi al popolo (provocare ad populum) perché fosse questo a emettere la sentenza definitiva, che poteva essere di condanna o di assoluzione. Secondo la tradizione, il rimedio sarebbe stato introdotto già nel 509 a.C., ...
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VALERIE, LEGGI
Plinio Fraccaro
LEGGI Fra le leggi proposte dai Valerî, vengono in primo luogo le leggi popolari attribuite a P. Valerio Publicola, console nel primo anno della repubblica (509), a L. [...] e a M. Valerio Corvo, console nel 300. Tutti e tre questi Valerî proposero una legge a tutela del diritto di provocatio ad populum, del quale diritto la gente Valeria sarebbe stata, per tradizione di famiglia, tutrice (Livio, X, 9, 3). Livio osserva ...
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Popolo
Mario Caravale; Claudio Cesa
di Mario Caravale e Claudio Cesa
POPOLO
Antichità e Medioevo di Mario Caravale
Età antica
a) Il demos greco
La storiografia ha da tempo sottolineato la pluralità [...] , l'intervento nell'elezione dei magistrati superiori come i consoli, i pretori e i censori, e la decisione sulla provocatio ad populum, l'appello rivolto loro contro la sentenza del magistrato dai condannati alla pena capitale. Nell'ultima fase ...
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provocazione
provocazióne s. f. [dal lat. provocatio -onis (der. di provocare: v. provocare), che significava, oltre che «invito alla lotta, sfida al combattimento o a un duello», anche «appello a un giudice superiore»]. – 1. L’azione di provocare,...