RUPILIO, Publio (P. Rupilius P. filius P. nepos)
Arnaldo MOMIGLIANO
Console romano del 132 a. C. Cominciò la sua carriera al servizio dei pubblicani in Sicilia; poi, con l'aiuto di Scipione Emiliano, [...] fece carriera politica. È noto solo per la repressione della ribellione servile in Sicilia durante il suo consolato: a lui si dovette la presa di Tauromenio e poi di Enna. Riordinò le terre rioccupate ...
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Appaltatore della decima (decuma) dei prodotti del suolo pagata a Roma da alcune città della Sicilia. Con lo stesso nome venivano indicati anche alti funzionari delle società di pubblicani.
La linea EO [...] tracciata dall’augure nella delimitazione del templum celeste. Da tale rito augurale i Romani derivarono le norme dell’orientamento e la suddivisione delle città, degli accampamenti militari, dei territori ...
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Fratello dell'oratore. Eletto questore, ebbe dal 61 al 59 il governo dell'Asia, e Tullio gl'indirizzò una lunga lettera, la prima dell'epistolario Ad Quintum fratrem, sul modo di comportarsi nei riguardi [...] dei provinciali e dei pubblicani. Legato di Cesare in Gallia, quasi ad ostaggio dell'amicizia del fratello, si mostrò, assediato dai Nervî con la sua legione, comandante coraggioso ed esperto. Gli ozî del campo li dedicava alla poesia, soprattutto a ...
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ASIA MINORE o Anatolia (A. T., 88-89).
Sommario. - I. Storia dell'esplorazione (p. 904); Morfologia e geologia (p. 906); Clima (p. 907); Flora (p. 909); Fauna (p. 912); Regioni naturali (p. 912); Popolazione [...] vero e proprio stipendium, una somma fissa cioè, in denaro, d'un terzo più bassa di quella pagata prima, sotto altra forma, ai pubblicani (App., Bell. civ., V, 4; Plut.,Caes., 48, 1; cfr. Cass. Dio., XLII, 6, 3; Cassiod., II, epist., 39; si noti che ...
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RUTILIO RUFO, Publio (P. Rutilius Rufus)
Arnaldo MOMIGLIANO
Uomo politico, giurista e storico romano, nato circa il 154 a. C., figlio probabilmente dell'omonimo tribuno della plebe nel 169 a. C. Si formò [...] amico Q. Scevola in Asia e distintosi, soprattutto in alcuni mesi in cui restò solo, per la lotta contro i pubblicani, fu trascinato in un processo per concussione suscitatogli dai cavalieri alleati di Mario e infine condannato: non potendo pagare la ...
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SCEVOLA, Quinto Mucio (Q. Mucius P. f. Scaevola)
Alfredo PASSERINI
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Nacque verso il 140 a. C.; dal 115 fu pontefice; nel 110 questore; nel 106 tribuno; da edile più tardi diede [...] Proconsole nel 94 in Asia, la sua integrità divenne proverbiale, ma attirò su lui e sui suoi collaboratori le ire dei pubblicani. Nell'89 divenne pontefice massimo; dall'87, tra i giovani che lo frequentavano, fu anche Cicerone. Durante le guerre di ...
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ZACCHEO
Giuseppe Ricciotti
È il protagonista di un episodio della vita di Gesù Cristo, narrato in Luca, XIX,1-10. Era capo-pubblicano (ἀρχιτελώνης), cioè incaricato della raccolta delle imposte di tutto [...] defraudate. Al contrario la folla rimase sgraditamente sorpresa che Gesù avesse accettato ospitalità da lui, essendo i pubblicani odiatissimi dal popolo a motivo del loro mestiere.
La tradizione cristiana ha ricamato su questo personaggio. Secondo ...
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Nel diritto pubblico romano, la più antica fra le magistrature minori, attestata dal 5° sec. a.C.: con l’introduzione del consolato, ciascuno dei 2 consoli ebbe come ausiliare un quaestor, in origine di [...] dove erano depositate le chiavi del tesoro. Tale gestione comprese la riscossione delle entrate, la revisione dei conti dei pubblicani, l’esazione delle ammende, i procedimenti contro i debitori dello Stato. Per le spese i q. provvedevano di loro ...
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PERGAMO
Giuseppe CARDINALI
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Goffredo BENDINELLI
. Antica città della Misia, a nord del Caico, a 120 stadî dal mare, su una collina di forma conica, della quale in origine occupò soltanto la cima, [...] Pergamo, passata sotto il dominio romano, dovette presto sperimentare, come le città consorelle nel periodo di assestamento, l'avidità dei pubblicani, contro la quale la vediamo già sul finire del sec. II a. C. elevare le sue proteste, che il senato ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di opportunità, di armonia, e sim.: mettere,...