Palgen, Rudolf
W. Theodor Elwert
Filologo e dantista tedesco (nato a Echternach, Lussemburgo, nel 1895); studiò filologia romanza a Marburgo e a Breslavia, fu nominato professore di filologia romanza [...] . " LXXV (1959) 467-492; Saggio di analisi tematica della D.C., in " Convivium " XXIX (1961) 129-142; Il quadruplo purgatorio, ibid. XXXII (1964) 3-24; D. und die epische Tradition des Mittelalters, in " Deutsche Dante-Jahrbuch " XLI-XLII (1964) 35 ...
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tremoto (tremuoto)
Alessandro Niccoli
Solo nella Vita Nuova e nelle prime due cantiche della Commedia; in prosa ricorre sempre nella forma dittongata.
Indica il fenomeno sismico nella descrizione del [...] prossima morte di Beatrice (Vn XXIII 5 pareami... che fossero grandissimi tremuoti) e quando Stazio chiarisce che il monte del Purgatorio è scosso da un improvviso e violento sussulto ogni volta che un'anima avverte di aver compiuto il periodo della ...
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scalappiarsi
Federigo Tollemache
Parasinteto verbale di probabile conio dantesco, esempio di linguaggio teso " in direzione realistica e corposamente espressiva " (Martelli) che vale " uscire dal laccio [...] all'impedimento di salire al cielo dovuto al desiderio dei penitenti di subire ancora le pene espiatrici del Purgatorio, e pertanto significa, contestualmente, " uscire dalla situazione in cui ci si trova ". L'immagine del laccio o ‛ calappio ...
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mansuetudine
È una delle undici virtù aristoteliche, intese come il punto mediano tra l'eccesso e il difetto, in Cv IV XVII 5 La settima [virtù] si è Mansuetudine, la quale modera la nostra ira e la [...] nostra troppa pazienza contra li nostri mali esteriori (cfr. Comm. Ethic. II lect. IX n. 349). Per gli esempi di m. nel Purgatorio, cfr. Pg XV 85-114. ...
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penitenza (penetenza)
Lucia Onder
Giovanni Fallani
Per " contrizione ", con riferimento al pianto di pentimento di Ezechia (cfr. IV Reg. 20, 3 " Flevit itaque Ezechias fletu magno "; si veda anche il [...] e non deve stupirsi nel vedere come Dio vuol che 'l debito si paghi (Pg X 108); la p. non soddisfatta in vita si espia nel Purgatorio, lo conferma Oderisi da Gubbio a D.: E qui convien ch'io questo peso porti / per lei, tanto che a Dio si sodisfaccia ...
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balbo
. " Balbuziente ". La voce, attestata solo in Pg XIX 8 mi venne in sogno una femmina balba, oggi di uso esclusivamente letterario, è già ben definita dai commentatori trecenteschi: Iacopo della [...] (es. Paparelli), o, meglio, di tutti e tre i vizi (avarizia, gola, lussuria), che vengono espiati nelle ultime cornici del Purgatorio (con riferimento biblico, tolto da Prov. 7,10-12); ma v'è chi propende a scorgervi i beni terreni " visti con l ...
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secca
Aggettivo sostantivato, che deriva a D. forse dall'immagine di Gen. 1, 10 " Et vocavit Deus aridam terram congregationesque aquarum appellavit maria "; compare nell'espressione, vivace e realistica, [...] vasta estensione della terra che occupa l'emisfero di Gerusalemme, in rapporto all'esigua isola su cui sorge la montagna del Purgatorio nell'emisfero opposto: se' or sotto l'emisperio giunto / ch'è contraposto a quel che la gran secca / coverchia, e ...
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escalina
Gianluigi Toja
Provenzalismo, " scala ": ricorre nel settimo verso del discorso del trovatore Arnaut Daniel, que vos guida al som de l'escalina (Pg XXVI 146); non è testimoniato dai lessici, [...] nei quali si trova ‛ escala ', ‛ escalier ', ‛ escalo '. È perciò, molto probabilmente, creazione di D. per ragioni di rima. La scala qui indicata è quella delle sette cornici del Purgatorio, al termine delle quali è il Paradiso terrestre. ...
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Figlio (m. 1250) di Obizzone, divise con Obizzino (1221) il territorio dei Malaspina in due parti, di qua e di là dalla Magra prendendo per sé la zona alla destra del fiume verso Genova. Fu accanitamente [...] ghibellino, e combatté con Federico II, di cui aveva sposato la figlia Costanza, salvandogli la vita nella disfatta di Vittoria (1248). È ricordato da Dante, nel Purgatorio (VIII, 119). ...
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Forma latinizzata del nome dell'umanista e teologo gesuita Theodor Anton von Pelte (Pelte, Liegi, 1510 circa - Augusta 1584), prof. al Collegio romano, poi a Napoli, Ingolstadt (1556) e Monaco (1572). [...] (post., 1606); controversista, intervenne nelle polemiche con i protestanti scrivendo tra l'altro: Doctrina catholica de purgatorio (1568); De librorum canonicorum numero, auctoritate et legitima interpretatione (1572); De nostra satisfactione et ...
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purgatorio1
purgatòrio1 agg. [dal lat. purgatorius, der. di purgare «purgare»], non com. – Che purga, spec. in senso fig.: pene p., che purificano, che liberano dalla colpa; virtù purgatorie, nel linguaggio teologico del passato, le virtù...
purgatorio2
purgatòrio2 s. m. [dal lat. mediev. (eccles.) purgatorium, uso sostantivato dell’agg. purgatorius; v. la voce prec.]. – 1. Uno dei tre regni dell’oltretomba cristiano, insieme all’inferno e al paradiso; nella tradizione, affermatasi...