Si dice nome commerciale o marchionimo il nome con cui è noto in commercio un determinato prodotto o il nome dell’azienda che lo produce. Con marchionimo può intendersi, restrittivamente, anche soltanto [...] : contributi per un dibattito, «Rivista italiana di onomastica» 16, 2.
Raffaelli, Sergio (1983), Le parole proibite. Purismo di Stato e regolamentazione della pubblicità in Italia (1812-1945), Bologna, il Mulino.
Riolo, Salvatore (2007), Marchionimi ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] Malagoli, Ornella Castellani Pollidori, Carlo Tagliavini, Francesco Alfonso Ugolini), genericamente etichettabile come purista (➔ purismo; ➔ neopurismo), che propone una visione prescrittiva della corretta pronuncia, basata sull’italiano di Firenze ...
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] livelli di lealtà linguistica notevoli. Se nei decenni precedenti la lingua dei grandi giornali etnici tendeva al purismo linguistico dell’italiano standard ed evitava l’angloamericanismo, il tessuto linguistico di «America Oggi» rassomiglia invece a ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] + infinito) sono segnalate nel Settecento (appunto sotto l’influsso francese), ma sembrano sparire in seguito per effetto del ➔ purismo ottocentesco (Amenta & Strudsholm 2002: nota 2; Serianni 1997: 280); venire di + infinito per indicare la fase ...
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LIBERATORE, Raffaele
Gianni Fazzini
Domenico Proietti
Nacque a Lanciano, in Abruzzo, il 22 ott. 1787 da Pasquale Maria e da Caterina Bocache (Lanciano, Arch. della parrocchia di S. Lucia, Liber baptizatorum [...] ) o di G. Gherardini (1812), mostrando così se non aperta opposizione almeno effettiva insofferenza verso i limiti imposti dal purismo (in particolare nella versione napoletana di B. Puoti e della sua scuola, con i quali polemizzò il già ricordato E ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] quelle di Giovanni Gherardini per la scuola elementare, e soprattutto quella di Basilio Puoti, il celebre purista napoletano (➔ purismo), che si avvalse dell’aiuto di Leopoldo Rodinò e del giovane Francesco De Sanctis, suo allievo. Ampio discorso si ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] toscani furono reputati per secoli modello esemplare di lingua e spiritualità. Ancora nell’Ottocento, per effetto del ➔ purismo e per il monopolio esercitato dai religiosi sull’educazione dei giovani, costituivano la base delle letture in lingua ...
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Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] della parola»: primitivo (etimologia), accessorio (uso letterario), meccanico (fonetica). Tutto ciò, in epoca di dibattito sul ➔ purismo, appariva originale e aperto a sollecitazioni antipedantesche. Foscolo avvertiva che l’unica koinè dell’italiano ...
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Le frasi scisse (o semplicemente scisse; ingl. cleft sentence: Jespersen 1937; fr. phrase cliveé) sono costrutti sintattici composti da due unità frasali, una principale e una subordinata, aventi la funzione [...] , il loro uso fu spesso osteggiato dai grammatici di stampo purista, tra cui Antonio Cesari e Filippo Ugolini (➔ purismo). Sul finire del XIX secolo, però, alcuni (come Raffaello Fornaciari e Giovanni Moise) mostrano maggiore tolleranza circa la ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] non ebbero presa sui contemporanei e furono accantonate nel giro di pochi anni, soffocate dal successo del ➔ purismo primo-ottocentesco. Benché le posizioni di Cesarotti fossero moderate ed equilibrate, l’ambiente purista accusò lo studioso padovano ...
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purismo
s. m. [dal fr. purisme, der. di puriste «purista»]. – 1. Dottrina linguistica che rifiuta e condanna con intransigenza i neologismi e ogni tipo di apporto da altre lingue o dialetti, e propone di rifarsi al modello autorevole e indiscusso...
puristico
purìstico agg. (pl. m. -ci). – Del purismo, relativo al purismo o ai puristi: movimento p., teorie p., atteggiamenti p. (soprattutto con riferimento al purismo linguistico).