Teologo (Stadhampton, Oxfordshire, 1616 - Ealing 1683). È con R. Baxter e J. Howe la personalità più importante del puritanesimo inglese del Seicento. Zelante puritano, sostenne animate controversie in [...] difesa del nonconformismo ispirate a principi teologici rigidamente calvinisti.
Vita
Studiò al Queen's College di Oxford, da dove nel 1637 si allontanò per non sottomettersi ai nuovi statuti antipuritani; ...
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Uomo politico inglese (n. 1536 circa - m. Londra 1588). Governatore dell'isola di Jersey (1571), offrì asilo agli ugonotti; fu poi ambasciatore in Francia (1576-79). Come puritano fu prescelto da Walsingham [...] quale custode della regina Maria di Scozia (1585), che tenne prigioniera a Fotheringay sino alla sua esecuzione (1587); rifiutò di acconsentire al suggerimento di W. Davison, ispirato forse dalla stessa ...
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Saggista, drammaturgo, giornalista e uomo politico inglese (Dublino 1672 - Carmarthen 1729); frequentò l'univ. di Oxford senza laurearsi, entrando poi (1694) nell'esercito come cadetto delle Life Guards. [...] Influenzato dal clima puritano prodottosi in Inghilterra con la rivoluzione del 1688, esordì con una operetta intitolata The Christian hero (1701), in cui affermava che non il desiderio di gloria, ma la coscienza deve regolare la condotta dell'uomo. ...
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Colonizzatore e ammiraglio inglese (n. 1587 - m. Londra 1658); si dedicò alle avventure coloniali e alle imprese corsare. Membro della compagnia delle Bermude (1614) e di quella della Guinea (1618), fece [...] parte del consiglio della Virginia Company (1624). Simpatizzante puritano, ebbe funzione essenziale nella colonizzazione del Massachusetts (1628) e del Connecticut (1632). Comandò la flotta parlamentare durante la guerra civile (1642-51). ...
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Arcivescovo di Canterbury (Great Grimsby, Lincolnshire, 1530 circa - Londra 1604); prof. di teologia a Cambridge (1567), poi a Pembroke Hall, infine al Trinity College, di cui compilò gli statuti. Vescovo [...] di Worcester, poi arcivescovo di Canterbury (1583). Celebre la sua controversia col puritano Th. Cartwright intorno alla costituzione della Chiesa d'Inghilterra; ebbe parte notevolissima nel fissare la costituzione della Chiesa anglicana in età ...
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Romanziere inglese (Runcorn, Cheshire, 1853 - Greeba Castle, Isola di Man, 1931). Esordì con un volume di ricordi su D. G. Rossetti (Recollections of Rossetti, 1882), con il quale aveva collaborato in [...] qualità di segretario. I suoi numerosi romanzi (molti ridotti per la scena) trattano questioni morali con spirito puritano: The Deemster (1887); The Christian (1897); The Eternal City (1901); The Woman Thou Gavest Me (1913); Life of Christ (post. ...
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Poeta e scrittore inglese (Bentworth, Hampshire, 1588 - Londra 1667). La raccolta di satire Abuses stript and whipt (1613) gli procurò la prigione, dove scrisse The shepheards hunting (1615) come seguito [...] Browne. Il suo amore per la natura lo inserisce nella tradizione della poesia pastorale; né l'interferenza dell'allegorista puritano riesce a offuscare la freschezza di molte sue descrizioni. L'elegia Fidelia apparve fuori commercio nel 1615, poi di ...
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Governatore coloniale britannico (Northampton 1576 - Roxbury, Massachusetts, 1653). Gentiluomo campagnolo convertitosi al puritanesimo, partì insieme ad altri colonizzatori per il Massachusetts (1630), [...] volte vicegovernatore e quattro volte governatore, tra il 1629 e il 1653, fu uno dei fondatori di Cambridge (allora Newton) e del Harvard College. Energico e intransigente, fu il tipico rappresentante del colonizzatore puritano nel New England. ...
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Poeta nordamericano (Sketchley, Leicester, 1642 circa - Westfield, Massachusetts, 1729). Scelta la via dell'esilio dall'Inghilterra a causa del suo dissenso in seno alla comunità protestante, si stabilì [...] di teologia alla Harvard University, dal 1671 fu ministro di culto a Westfield. Apprezzato predicatore e raffinato retore puritano, T. è considerato il maggior poeta del primo periodo coloniale, grazie alla scoperta (1937) dei suoi manoscritti presso ...
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Poeta, uomo politico e militare inglese (Penshurst, Kent, 1554 - Arnhem, Olanda, 1586). Prima per istruzione, poi con incarichi diplomatici, fece molti viaggi in Europa. Soggiornò in Italia (1573-74); [...] pubblicate tutte dopo la sua morte. The apologie for poetrie, difesa della poesia, scritta (1580 circa) contro gli attacchi d'un puritano, S. Gosson, è notevole per l'unità del disegno e per l'applicazione alla poesia inglese, di cui dà il primo ...
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puritano
agg. e s. m. (f. -a) [dall’ingl. puritan (ma documentato qualche anno dopo il fr. puritain, che è del 1562), der. del lat. tardo purĭtas «purità»]. – 1. Aderente, seguace del puritanesimo. Anche in funzione di agg.: movimento p.;...
n-word (N-Word, N-word) s, f, inv. Eufemismo sostitutivo dell’ingl. nigger e, in ogni altra lingua, del termine corrispondente (in it. negro). ◆ Nell'America del primo presidente nero c'è voluto un editore di Montgomery, Alabama, la città in...