Uomo politico inglese (n. 1536 circa - m. Londra 1588). Governatore dell'isola di Jersey (1571), offrì asilo agli ugonotti; fu poi ambasciatore in Francia (1576-79). Come puritano fu prescelto da Walsingham [...] quale custode della regina Maria di Scozia (1585), che tenne prigioniera a Fotheringay sino alla sua esecuzione (1587); rifiutò di acconsentire al suggerimento di W. Davison, ispirato forse dalla stessa ...
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Saggista, drammaturgo, giornalista e uomo politico inglese (Dublino 1672 - Carmarthen 1729); frequentò l'univ. di Oxford senza laurearsi, entrando poi (1694) nell'esercito come cadetto delle Life Guards. [...] Influenzato dal clima puritano prodottosi in Inghilterra con la rivoluzione del 1688, esordì con una operetta intitolata The Christian hero (1701), in cui affermava che non il desiderio di gloria, ma la coscienza deve regolare la condotta dell'uomo. ...
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Colonizzatore e ammiraglio inglese (n. 1587 - m. Londra 1658); si dedicò alle avventure coloniali e alle imprese corsare. Membro della compagnia delle Bermude (1614) e di quella della Guinea (1618), fece [...] parte del consiglio della Virginia Company (1624). Simpatizzante puritano, ebbe funzione essenziale nella colonizzazione del Massachusetts (1628) e del Connecticut (1632). Comandò la flotta parlamentare durante la guerra civile (1642-51). ...
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Governatore coloniale britannico (Northampton 1576 - Roxbury, Massachusetts, 1653). Gentiluomo campagnolo convertitosi al puritanesimo, partì insieme ad altri colonizzatori per il Massachusetts (1630), [...] volte vicegovernatore e quattro volte governatore, tra il 1629 e il 1653, fu uno dei fondatori di Cambridge (allora Newton) e del Harvard College. Energico e intransigente, fu il tipico rappresentante del colonizzatore puritano nel New England. ...
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religione, guerre di
Dall’epilogo delle guerre d’Italia tra Francia e Spagna (Pace di Cateau-Cambrésis, 1559) fino alla conclusione del conflitto dei Trent’anni (1618-48), la storia europea fu contrassegnata [...] indipendenza dai re cattolici di Spagna (1576-1648), mentre in Francia il calvinismo ugonotto e in Inghilterra quello puritano animarono, contro la Corona, la difesa delle prerogative giuridiche, politiche ed economiche di una consistente parte della ...
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(irland. Luimneach) Città della Repubblica d’Irlanda (52.539 ab. nel 2006), nella provincia di Munster, sull’estuario del fiume Shannon. È capoluogo della contea omonima. L’abitato è diviso in tre parti: [...] furono fortificati nel 15° sec. e L. divenne una delle maggiori piazze militari d’Irlanda. Fu espugnata dall’esercito puritano guidato da H. Ireton (1651); nella campagna di Guglielmo d’Orange contro Giacomo II fu l’ultima piazzaforte dei giacobiti ...
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Commonwealth
Bruno Bongiovanni
Il 'bene comune' delle ex-colonie britanniche
Commonwealth fu detto lo Stato britannico nel 17° secolo, al tempo di Oliver Cromwell. Ma, soprattutto, il termine è stato [...] all'assolutismo monarchico, proclamando la Repubblica ‒ il Commonwealth, per l'appunto ‒ in un clima di rigorismo puritano (puritanesimo).
In America vennero poi definiti Commonwealths gli Stati dell'Unione. Nel Novecento, invece, il termine ritornò ...
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Città degli USA (599.351 ab. nel 2007), capitale del Massachusetts, sulla costa dell’Oceano Atlantico, nell’omonima vasta baia, movimentata da estuari fluviali (Neponset, Charles, Mystic) e penisole (su [...] un gruppo di protestanti inglesi guidati da John Winthrop e sbarcati nel giugno 1630. Mantenne il suo carattere rigidamente puritano finché restò in vigore la Carta della Compagnia della baia del Massachusetts, che garantiva alla città libertà quasi ...
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Famiglia inglese, segnalatasi nella storia parlamentare dei secc. 16º e 17º. William (m. 1308) fu il capostipite della famiglia. Da Thomas W. conte di Strafford (v.), del ramo primogenito, discendono gli [...] Anna Isabella, moglie del poeta Byron, e ai loro discendenti. Del ramo cadetto: Paul (1533-1593) fu parlamentare puritano e criticò la proibizione imposta da Elisabetta alle discussioni parlamentari sulla successione. Il fratello Peter W. (v.) difese ...
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rivoluzioni inglesi
Massimo L. Salvadori
La nascita della monarchia costituzionale
La rivoluzione che ebbe luogo in Inghilterra tra il 1628 e il 1658 e culminò nella guerra civile iniziata nel 1642 [...] non accettare ulteriori compromessi con il re, venne assunta dal gentiluomo di campagna puritano Oliver Cromwell, capo del partito delle Teste rotonde (dallo stile puritano di portare i capelli corti senza parrucca). Egli fu l’artefice della vittoria ...
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puritano
agg. e s. m. (f. -a) [dall’ingl. puritan (ma documentato qualche anno dopo il fr. puritain, che è del 1562), der. del lat. tardo purĭtas «purità»]. – 1. Aderente, seguace del puritanesimo. Anche in funzione di agg.: movimento p.;...
n-word (N-Word, N-word) s, f, inv. Eufemismo sostitutivo dell’ingl. nigger e, in ogni altra lingua, del termine corrispondente (in it. negro). ◆ Nell'America del primo presidente nero c'è voluto un editore di Montgomery, Alabama, la città in...