Poeta russo (Mosca 1799 - Pietroburgo 1837). Discendente da una famiglia di antica nobiltà e, per parte di madre, dal principe abissino A. Gannibal (cui dedicò il romanzo Arap Petra velikogo "Il negro [...] levità di stampo quasi mozartiano. Il nitore cristallino della sua ricchissima produzione lirica (che in parte raccolse in Stichotvorenija Aleksandra Puškina "Versi di A. P.", 1826, e in un'altra ed. in 4 voll. dallo stesso titolo, 1829-35) si fonda ...
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Erudito russo (n. 1744 - m. Pietroburgo 1817). Appassionato raccoglitore di codici antichi, scoprì (1795) il Canto della schiera d'Igor. La sua opera storica più importante è Istoričeskoe izsledovanie o mestopoloženii drevnago rossijskago Tmutarakanskago knjaženja ("Ricerca storica sull'ubicazione dell'antico ducato russo di Tmutarakan", 1800) ...
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Poetessa russa (n. Puškin 1934 - m. 2016). Aliena dagli atteggiamenti superficiali di certa corrente della poesia russa contemporanea, trae motivi d'ispirazione da un non vasto ma significativo mondo interiore, [...] pervenendo a una lirica di vibrante risonanza umana. Tra le raccolte va ricordata Duša veščej ("L'anima delle cose", 1966) ...
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Scrittore russo (Gatčina 1797 - Tobol´sk 1846), compagno di liceo e amico di Puškin; per la sua partecipazione alla congiura dei decabristi, fu condannato a 15 anni di fortezza. Partecipò attivamente alla [...] vita letteraria del tempo come critico e come autore di alcuni componimenti poetici: O napravlenii našej poezii, osobenno liričeskoj, v poslednee desjatiletie ("L'indirizzo della nostra poesia, in particolare ...
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Storico dell'arte russo (Mosca 1897 - ivi 1976), direttore della sezione dei dipinti nel museo Puškin (1936-37) e dal 1935 professore di storia dell'arte all'università di Mosca; dal 1947 direttore dei [...] restauri di S. Sofia a Kiev. Dal 1972 socio straniero dei Lincei. I suoi studî vertono specialmente sulla pittura italiana "primitiva", sull'arte russa e bizantina, sul Seicento francese. Fra le sue opere ...
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Scrittore ceco (Jimramov, Moravia, 1863 - Divák, Slovacchia, 1912). Influenzato dai narratori russi dei quali fu traduttore (Puškin, Gončarov, Dostoevskij, Tolstoj), esordì con la descrizione impressionistica [...] di un delicato idillio campagnolo (Pohádka máje "Favola di maggio", 1892) per passare poi, con il romanzo Santa Lucia (1893), a tratteggiare la vita dei poveri studenti di provincia trasferiti nella capitale. ...
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Scrittore azerbaigiano (1812-1878); subì l'influsso del pensiero francese del sec. 18º e della letteratura russa (a Puškin dedicò il poema In morte di Puškin, 1837), e si distinse, oltre che come autore [...] di sei commedie, che fanno di lui il fondatore del teatro azerbaigiano, anche per il racconto, a sfondo realistico sociale, Le stelle ingannate (1857) e per alcuni saggi filosofici ...
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Pseudonimo del poeta lettone E. Lieknis (n. presso Jelgava 1883 - m. Riga 1940), studioso delle letterature russa (soprattutto Puškin) e francese. Poeta ricco d'immaginazione, fu un fervente fautore delle [...] letterature romanze contro l'influenza del romanticismo tedesco. Esordì come poeta nel 1907 col volume Biķeris ("Il calice"), cui seguirono Dievišķīgās rotaļas ("Divine futilità", 1919), Laikmets un lira ...
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Poeta russo (Mosca 1805 - Pietroburgo 1827). Tra i fondatori della Obščestvo ljubomudrija ("Società degli amanti della saggezza"), amico di Puškin, fu autore di liriche delicate, di saggi critici (O sostojanii [...] prosveščenija v Rossii "Sullo stato della cultura in Russia", 1826) e di traduzioni da Goethe ...
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