Ebraista (n. Gorizia 1784 - m. 1855), insegnante e poi rabbino, dal 1846, nella sua città natale, uno dei rappresentanti dell'illuminismo ebraico, di moderate tendenze riformiste. Tra le sue opere: Ma'ămār [...] Trattato della Legge Rivelata", 1818); ha-Tōrāh wĕ-ha-fīlōsōfiyyā ("La legge e la filosofia", 1828); Beḥīnat ha-Qabbālāh ("Esame della tradizione", 1852). Tradusse in italiano il Pentateuco (1821), aggiungendovi un nuovo commento in ebraico, e diede ...
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Busi, Giulio. – Filologo italiano (n. Bologna 1960). Laureatosi in Lingue orientali (ebraico) presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Ebraistica presso l’Università [...] si occupa di letteratura e storia ebraica. Tra le numerose pubblicazioni si ricordano: La Qabbalah (1998); Simboli del pensiero ebraico (1999); Qabbalah visiva (2005); L'enigma dell'ebraico nel Rinascimento (2007); Zohar. Il libro dello splendore ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] (1869 in «Annali delle Università toscane» 11); purim < ebr. pûrîm, propr. «le sorti», festa religiosa ebraica; qabbalah < ebr. qabbālâh, propr. «tradizione» (1896 in «Nuova antologia di scienze, lettere e arti» 146); qedeshim < ebr. qǝdēšîm ...
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qabbalah
qabbālāh 〈ḳabbaalàah〉 s. f., ebr. – Forma ebraica corrispondente all’ital. cabala, talora usata quando se ne voglia rilevare il sign. proprio.
cabala
càbala (o càbbala) s. f. [dall’ebr. qabbālāh, propr. «ricezione, tradizione»]. – 1. Il complesso delle dottrine mistiche ed esoteriche ebraiche circa Dio e l’universo, che si asserivano rivelate a un numero ristretto di persone e tramandate...