VARRONE Atacino (P. Terentius Varro Atacinus)
Massimo Lenchantin De Gubernatis
Scrittore latino, nacque l'82 a. C. ad Atax (Aude) nella provincia narbonese. A trentaquattro anni prese a studiare la letteratura [...] anche un grazioso epigramma. Varrone Atacino, che venne giudicato favorevolmente da Seneca il Vecchio, Velleio Patercolo e Quintiliano, mentre da un lato si riattaccava alla poesia tradizionale di tipo enniano, dall'altra cedeva alle lusinghe della ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] da una cosa che abbia rapporto con quella» (con l’esempio di rocca al posto di città desunto da Ennio). Anche Quintiliano fa uso di esempi, ma li limita all’inferenza delle cose trovate col nome dell’inventore e delle cose possedute con il ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] non voglio dirlo, perché non paia forse a qualcuno troppo arrogante; te invece ha spesso stimato degno di infamia».
Ma fu Quintiliano, nella sua Institutio oratoria, a collegare l’aposiopesi a un moto dell’animo (adfectus), nel senso dell’ira o della ...
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Scrittore latino di Cartagine (inizio sec. 5º d. C.); autore di un'opera enciclopedica in nove libri, De nuptiis Mercurii et Philologiae, in forma di favola mitologica misticheggiante. Nei primi due libri [...] Scoto e Remigio di Auxerre, quest'ultimo per la parte musicale (libro 9º) del De nuptiis. Per la storia della musica hanno importanza anche i riferimenti da Aristide Quintiliano (e quindi dai teorici musicali greci) presenti nei primi due libri. ...
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L’epifonema (dal gr. epíphō´nēma «voce aggiunta», composto da epí «su, sopra» e phōnē´ «voce») è una figura retorica che consiste in un’espressione sentenziosa, di tenore universale, posta di solito a [...] «Deve stimarsi libero chi non è schiavo di nessuna disonestà» (IV, 24, 17). Nella sua Istituzione oratoria (VIII, 5, 11) Quintiliano precisa che l’epifonema è la sentenza da piazzarsi alla fine del discorso, ma nella forma di un’esclamazione volta ad ...
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MANDOSIO, Prospero
Massimo Ceresa
Nacque a Roma da Carlo e Virginia Roncioni, il 14 ag. 1643, e fu battezzato il 18 seguente, come si ricava dai registri della parrocchia di S. Maria in Monticelli, [...] membri della sua famiglia: Nicolò, referendario delle due Segnature, privato dei beni e ucciso durante il sacco di Roma del 1527; Bernardino; Quintiliano (1513-93), figlio di Bernardino, giurista e letterato, uditore di Paolo IV; Fabrizio, figlio di ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] dello scambio del singolare col plurale, nei quali casi «una parola va intesa non alla lettera ma a senso». Quintiliano nell’Institutio oratoria (VIII, 6, 19-20) allunga la lista, proponendo nel contempo acute osservazioni stilistiche relative all ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] A lui precisamente il padre ha lasciato un patrimonio – non voglio dire troppo – non modestissimo»: IV, 50, 38).
Quintiliano, nella Istituzione oratoria (I sec. d.C.), eredita questa visione pratica della litote, ma la indica come tecnica discorsiva ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] attuale.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Quintiliano, Marco Fabio (2001), Institutio oratoria, a cura di A. Pennacini, Torino, Einaudi, 2 voll.
Rhetores latini minores, ex ...
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BRUGNOLI (Brugnolo, Prunulus), Benedetto
Elpidio Mioni
Nacque da famiglia benestante nel 1427. I suoi discepoli sono concordi nell'affermare che il paese natale fu Legnago ("a Leniacensi Veronac civitatis [...] di Federighino da Rimini.
Nel suo lungo insegnamento tra gli autori latini preferì Cicerone (opere morali), Virgilio, Quintiliano, Marziale; fra i greci commentò Omero, Tucidide, Demostene e Aristotele (Etica,Fisica,Economico e Politica). La sua ...
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quintile
s. m. [dal lat. quintilis (mensis), der. di quintus «quinto», con la terminazione -ilis di aprilis]. – Quinto mese del calendario romano di Numa Pompilio, settimo nei calendarî di Giulio Cesare e di Gregorio XIII, che prese il nome...
retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...