Scienza greco-romana. Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Jim R. Hankinson
Scetticismo e critica della conoscenza scientifica
Con le sue riflessioni sui limiti della conoscenza umana, [...] passi lungo quattro luoghi indivisibili. Ma, non appena perviene al quinto luogo – che è in mezzo tre e quattro – o ciascuno e che per gli esseri umani conoscere il futuro sarebbe benefico (Cicerone, De natura deorum, I, 161-168; De divinatione, I, ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Daniel Garber
Prospettive storiche: l'aristotelismo e le nuove filosofie
Il XVII sec. fu [...] infatti, non erano formati dai quattro elementi, ma da un quinto detto 'etere', o 'quintessenza'. Si riteneva che la fisica quelli di 'sovversivo' e 'sedizioso', avallandoli con citazioni da Cicerone, Svetonio e Tacito. Durante il XVI sec., le novità, ...
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Il Rinascimento. La rinascita del platonismo
Michael J.B. Allen
La rinascita del platonismo
Platone e il suo più noto interprete, Plotino, il fondatore del neoplatonismo, furono fra i più importanti [...] commento di Macrobio (IV-V sec.) al brano dedicato da Cicerone al sogno di Scipione ‒ in cui si sostiene una nostra relazione a tutti e quattro i mondi.
Tuttavia, è necessario un quinto genere di esposizione per spiegare in che cosa le nature siano ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La concezione agostiniana del sapere...
Pasquale Porro
La concezione agostiniana del sapere e la tradizione neoplatonica latina
La [...] tradizionali discipline letterarie (nell'ordine, dal terzo al quinto libro, grammatica, dialettica e retorica) seguono quelle un confronto tra lo Stato ideale di Platone e quello di Cicerone, anche se nel corso del commento stesso sono trattati anche ...
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Il Rinascimento. Continuita, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Gianfranco Fioravanti
Continuità, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Il sistema delle scienze aristoteliche tra XV [...] superiorità in campo morale degli autori latini, in particolare di Cicerone; nei loro scritti, infatti, essi non si limitano a suo commento al Libro IV dei Meteorologica è un quinto di quello corrispondente, e quasi contemporaneo, di Boccadiferro. ...
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Natura
Paolo Casini
Il termine latino natura, passato nelle principali lingue moderne, conserva nella propria etimologia, da nasci, "nascere", l'antica idea di generazione, crescita (affine al greco [...] all'aria l'ottaedro; all'acqua l'icosaedro; all'etere, il quinto e il più sottile degli elementi, compete il dodecaedro, ossia il di Platone e quello di Macrobio al Somnium Scipionis di Cicerone, i compendi d'incerta paternità come il Liber de causis ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
comedo
comèdo (ant. commèdo) s. m. [dal lat. comoedus, che è dal gr. κωμῳδός], letter. – Scrittore o attore di commedie: l’orazione di Cicerone per Quinto Roscio comedo.