Fratello minore dell'oratore (104 circa - 43 a. C.), governò come questore l'Asia dal 61 al 59. Legato con Cesare in Gallia, dimostrò coraggio e perizia, dedicando alla poesia gli ozî del campo. Fu ucciso [...] morte del fratello. Restano di lui il Commentariolum petitionis, scritto per la candidatura di M. Tullio al consolato, e 20 versi sullo zodiaco (De signis). Cicerone gli dedicò il De oratore, e lo fece comparire come interlocutore nel De divinatione. ...
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LAGOMARSINI, Girolamo
Franco Arato
Nacque a Puerto de Santa María (presso Cadice, in Spagna) il 30 sett. 1698 da un mercante genovese e da madre spagnola, e trascorse l'infanzia tra Cadice e Siviglia: [...] Il Settecento, Milano 1960, pp. 526-528; D. Nardo, Il "Commentariolum petitionis". La propaganda elettorale nella "Ars" di QuintoCicerone, Padova 1970, pp. 145-148, 154-158; Q. Cicero, Commentariolum petitionis. D. Nardo recognovit, Milano 1972, pp ...
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DE MARCHI, Attilio
Piero Treves
Nacque a Milano, da Giovanni e da Caterina Perego, il 18 marzo 1855, in una famiglia non facoltosa, ma certo impegnata e capace d'impartire ai quattro figli (Emilio, [...] di analogia elettorale, e in periodo di lotta elettorale, divulgasse tradotto e commentato il Commentariolum petitionis di QuintoCicerone. Qui, ancora, l'assisteva un alto senso dell'equilibrio e della rnisura. Perciò, mentre avvertiva, contro il ...
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Scrittore e oratore latino (Arpino 3 genn. 106 a. C. - Formia 7 dic. 43 a. C.). Nato da agiata famiglia equestre, ebbe a Roma maestri di diritto i due Scevola, l'augure e il pontefice, di filosofia l'accademico [...] il Cato Maior de senectute; dopo la morte di Cesare pubblicò il De divinatione, in 2 libri, dialogo fra Cicerone e il fratello Quinto sulla mantica, nel quale C. finisce con il sostenere la tesi della duplicità della religione, ufficiale e popolare ...
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Poeta latino (Rudiae, Lecce, 239 a. C. - Roma 169 a. C.). Autore degli Annales, un poema epico in 18 libri, che narrano in ordine cronologico gli avvenimenti della storia di Roma e del Lazio a partire [...] col figlio di Fulvio, Quinto, alla deduzione di una colonia nel Piceno, dove E. ebbe da Quinto un terreno; ottenne perciò lui il padre della poesia latina; fu citato spesso da Cicerone, imitato da Virgilio, ricordato da Orazio, Ovidio, Properzio, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Lorenzo Valla
Francesco Tateo
Nell’opera di recupero del pensiero e della lingua dell’antichità e nella revisione critica della cultura filosofica e storiografica del Medioevo, Lorenzo Valla occupa [...] del discorso vanno collocate nel periodo; nel quarto e quinto l’esame dei sinonimi avvia alla trattazione della semantica ossia della vita attiva, secondo l’opinione di Seneca e Cicerone, celebratori dell’otium delle lettere e della vita privata. Né ...
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ALIGHIERI, Dante
Siro A. Chimenz
Nacque a Firenze nel 1265, entro il periodo in cui il sole è nella costellazione zodiacale dei Gemelli - come egli stesso ci fa sapere (Par. XXII, vv. 112-117) -, cioè [...] meno della Poetica di Orazio, del De inventione di Cicerone e della Rhetorica ad Herennium), dalle Razos de trobar 1917 al 1921 Il Nuovo Giorn. dantesco, che non continuò oltre il quinto volume. A cura della Soc. dantesca ital. si pubblicò dal 1890 ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] un "de relativis". Aristotele non è mai esplicitamente richiamato, ma con Cicerone è sicuramente tra le fonti di B. (Schurr, pp. 78-86 È ai due eretici del sec. V che B. dedica il suo quinto e più vasto trattato, che s'apre con una lunga premessa sui ...
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Evoluzione
«This preservation of favourable variations and the rejection of injurious variations, I call Natural Selection» (Charles Darwin, On the origin of species)
Evoluzionismo, creazionismo, neodarwinismo
di [...] parla latino, negli ambienti accademici – quasi due millenni dopo Cicerone – e si attiene all’uso Caspar Friedrich Wolff (1734- nacque il 12 febbraio 1809 a Shrewsbury, nello Shropshire, quinto figlio di Robert Darwin, medico, e di Susannah Wedgwood, ...
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FILELFO, Francesco
Paolo Viti
Nacque a Tolentino, nell'odierna provincia di Macerata, il 25 luglio 1398.
Fu ben presto inviato a studiare a Padova, dove, fra gli altri, seguì i corsi di retorica di [...] , del corso furono le Tusculanae disputationes di Cicerone, autore che proprio a Roma godeva ancora di Rinascimento, s. 2, XXV (1985), pp. 101-125; F. F. nel quinto centen. della morte. Atti del XVII Convegno di studi maceratesi (Tolentino) 27-30 sett ...
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grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per l’armonica fusione di tutte queste doti,...
comedo
comèdo (ant. commèdo) s. m. [dal lat. comoedus, che è dal gr. κωμῳδός], letter. – Scrittore o attore di commedie: l’orazione di Cicerone per Quinto Roscio comedo.