Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] ad aperture (polivibrante) (fig. 5; per es., [r] in [r]ame).
Il mod o fricativo si produce realizzando una -meridionale, compreso il Lazio, oltre alle geminate vengono prodotte come lunghe /b/ e /ʤ/ intervocaliche ([ˈabːile] abile, [ˈadːʒile] agile), ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] la realizzazione come leni delle occlusive sorde [p, t, k] intervocaliche, come in [ˈkaːb̥o] per capo, [ˈdiːd̥o] per dito, [ˈbuːg ̥o] per buco internazionale di studi (Udine, 5-7 dicembre 2002), a cura di R. Bombi & F. Fusco, Udine, Forum, pp. 175 ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] in corsivo:
(3) A: dichiaro e gli faccio compilare questo
B: poi deve intanto si faccia firmare questo che è qua
A: già e nello scritto, in La variabilité en langue, editors R. van Deyck, R. Sornicola & J. Kabatek, Gent, Communication & ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] del Concilium Tridentinum, ed. Società Goerresiana, Freiburg, I, B. 1930; oltre a quelli già citati, si veda anche Hist. et de Géogr. Ecclés, II (1914), coll. 74-76. Si veda ancora R. Cessi, in Encicl. Ital., II, col. 286; E. Santovito, in Encicl. ...
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Comunicazione
Raffaele Simone e Lucio D'Amelia
Derivato dal latino communis, "comune a molti o a tutti", il termine comunicazione indica in generale l'attività del comunicare: esso si applica a ogni [...] componenti obbligatori, che sono stati studiati da R. Jakobson: a) un emittente, b) un ricevente, c) un codice 2) non dire cose per le quali non si hanno prove adeguate; b) di quantità: 1) dare un contributo verbale che soddisfi la richiesta ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] «la bocca»; la voce; erva «erba») e come variante forte [b] e [bː] rispettivamente dopo consonante diversa da r e nel raddoppiamento fonosintattico ([m buˈkuːnə] «(in) bocconi», [ˈtre ˈbːokːə] «tre bocche»; cfr., all’interno di parola ma in presenza ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] di Castello, Foligno; Macerata; la Sicilia;
(b) centri in cui una tradizione scrittoria in volgare il fiorentino presenta l’innalzamento a /i/; l’apocope di /e/ finale dopo /n/ e /r/ (ben, voller «volere») e di /o/ finale dopo /n/ (plen); l’esito ...
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L’area umbro-marchigiana, anche a causa della sua conformazione geografica, è stata interessata da vicende storiche piuttosto complesse, sebbene la geografia non le abbia assegnato confini naturali rigidamente [...] d’accento, il passaggio di /ʧ/ a /ʃ/ ([ˈluʃe] «luce»), la pronuncia intensa di /b/ e /ʤ/ tra vocali ([ˈabːile] «abile», [ˈvidːʒile] «vigile»), il raddoppiamento sintattico ([a ˈrːoma]), la tendenza di /p, t, k/ ad essere pronunciate rilassate sia tra ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] /d/, /g/ e /ʤ/, in posizione iniziale e intervocalica ([ˈbːib:ita], [ˈdːata], [ˈgːɔla], [ˈdːʒɛnte]);
(c) la presenza di suoni cacuminali o retroflessi, come la vibrante [ɽ] ([la ˈɽːadjo]), sempre intensa, e che, in combinazione con [t], diventa quasi ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] dopo consonante o in posizione di raddoppiamento sintattico: a Napoli [na ˈvɔtə] «una volta», ma [tre ˈbːɔtə] «tre volte», [ˈvatːərə] «battere, picchiare», ma [ʒbaˈtːutə] «sbattuto»;
(c) le assimilazioni consonantiche progressive dei nessi originari ...
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r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...
rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, verso una persona: r. verso o per i genitori,...