Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] . Così, la pronuncia ama[h]a per amaca e B[æ]ri per Bari sono due shibboleth in grado di identificare sull’italiano come lingua straniera, a cura di A.L. Lepschy & A.R. Tamponi, Perugia, Guerra, pp. 15-21.
Lepschy, Anna L. & Lepschy ...
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Crittografia
GGiancarlo Bongiovanni
di Giancarlo Bongiovanni
SOMMARIO: 1. Introduzione e definizioni. ▭ 2. Cenni storici. ▭ 3. Crittografia a chiave segreta: a) l'algoritmo DES; b) l'algoritmo IDEA; [...] of cryptographic techniques, Aarhus, Denmark, May 1990. Proceedings (a cura di I. B. Damgård), Berlin-Heidelberg: Springer-Verlag, 1991, pp. 389-404.
Macgregor, R. e altri, Secure electronic transactions: credit card payment on the web in theory and ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] (1996), Anna Livia Plurabelle, a cura e con un saggio di R.M. Bollettieri Bosinelli, introduzione di U. Eco, Torino, Einaudi.
Milton (2001), The complete poems, text by R. W. Crump, notes and introduction by B.S. Flowers, London, Penguin Books.
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] che valgono «un’altra volta», «indietro», o perifrasi con il verbo tornare. A Monte San Biagio (Lt), ad es., si dice [ki aˈbːuskə e ˈpːɔ rəˈda fa la ˈvɛrə kariˈta] «chi riceve e poi ridà fa la vera carità»; ma a Formicola (Ce, a nord di Capua) si ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] naturalmente il Manzoni (Opere inedite o rare, a cura di P. Brambilla-R. Bonghi-G. Sforza, V, Milano 1898, pp. 103, 180; della letteratura italiana, IV, Milano 1953, pp. 114-22; B. Migliorini, Storia della lingua italiana, Firenze 1971, pp. 556 ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] 16, 1977, pp. 219-236.
Givens 1978: Givens, David B., Social expressivity during the first year of life, "Sign language studies , in: Brain maturation and behavioral development, edited by Kathleen R. Gibson and Anne C. Petersen, New York, de Gruyter ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] misurava erano tre: (a) quella della superiorità del latino; (b) quella detta cortigiana (➔ cortigiana, lingua); (c) la fiorentinista non ancora giunto alla fine della stampa (si era alla lettera R), fu bruciato in piazza: è il caso più celebre in ...
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DEVOTO, Giacomo
Aldo L. Prosdocimi
Nacque il 19 luglio 1897 a Genova da Luigi, clinico e patologo prima a Genova poi trasferitosi a Pavia e quindi a Milano, e da Luigia Cortese. Conseguita la maturità [...] civile, lo stesso che aveva portato alla fondazione, con B. Migliorini, di Lingua nostra e al suo modo di A. Mastrelli, G. Mazzuoli Porru, A. Radicchi, P. Ramat, P. Scardigli, R. Stefanini, L. Agostiniani, S. Boscherini, G. Camporeale, G. Firpo, A. ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] tenendo conto di uno o più fattori dati sopra ai punti (a), (b) e (c), di cui si specifica ora la natura.
(a) dalla vanità. Le ha molto ben descritte Stendhal (R. Sornicola, Pragmalinguistik/Pragmalinguistica, in Lexikon der Romanistischen Linguistik ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] ad aperture (polivibrante) (fig. 5; per es., [r] in [r]ame).
Il mod o fricativo si produce realizzando una -meridionale, compreso il Lazio, oltre alle geminate vengono prodotte come lunghe /b/ e /ʤ/ intervocaliche ([ˈabːile] abile, [ˈadːʒile] agile), ...
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r, R
(èrre) s. f. o, raro, m. – Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino; la forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con un vertice in alto e col lato destro prolungato verso il basso, triangolo che poi, col...
reato
s. m. [dal lat. tardo reatus -us «condizione di accusato; colpa», der. di reus «accusato, colpevole»]. – Nel diritto, atto antigiuridico, che produce un evento contrario a un interesse protetto dalla norma penale e che pertanto è punibile...