QUERINI, Guglielmo
Giuseppe Gullino
QUERINI, Guglielmo. – Nacque a Venezia nell’anno 1400 da Andrea di Guglielmo, del ramo a Santa Maria Formosa, e da una Maria di cui si ignora il casato.
Rimase orfano [...] derrate di grano a Costantinopoli, nel luglio del 1445 sconsigliava di acquistare seta a Trebisonda, nel 1447 commerciava rabarbaro con la Tana. Successivamente il rapporto con la mercatura tese a indebolirsi, ma ancora nel 1458 (mese imprecisato ...
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. Le sostanze amare che vengono impiegate in medicina ed in farmacia sono fornite dalle seguenti droghe: rizoma di calamo aromatico (Acorus calamus L.) della famiglia Aracee; luppolina, fornita dall'Humulus [...] a parti uguali; tintura di noce vomica, di genziana, di quassia amara (o di china) a parti uguali; tintura di rabarbaro, di colombo, di badiana, a parti uguali, ecc.
Bibl.: F. Cortesi, Botanica farmac., Torino 1910; G. Gaglio, Farmacologia e terapia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ernst Erich Metzner (trad. it. a cura di Barbara Scardigli)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La “tirannia della distanza”, la difficoltà [...] , zenzero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, macis… A queste spezie si aggiungono le cosiddette small spieces – rabarbaro, datteri, aloe, zucchero, uva passa – di provenienza mediterranea e medio-orientale – e i prodotti sofisticati delle ...
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TIBET (A. T., 97-98)
Aldo SESTINI
Riccardo RICCARDI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Gioacchino SERA
Alberto BALDINI
A. SeS. Giuseppe TUCCI
L'altipiano del Tibet è il più imponente sistema di alte [...] i principali generi d'esportazione del Tibet verso la Cina e l'India, insieme con la lana, le pelli, il muschio, il rabarbaro. Dalla Cina il Tibet riceve principalmente il tè, genere di forte consumo presso i Tibetani, che si commercia a Ta-tsien-lu ...
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È il protocloruro di mercurio (Hg2Cl2) o cloruro mercuroso. Si trova in natura in cristalli del sistema tetragonale, con abito piramidale, o tabulare, secondo la base {001}. Fu rinvenuto nelle miniere [...] si somministra per bocca alla dose di gr. 0,05 fino a gr. 0,20; come purgativo si associa alla gialappa, alla scammonea, al rabarbaro e si dà a dosi di 30-50 centigrammi in cartine o sospeso nell'acqua o nel latte. All'esterno si adopera in polvere ...
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È così chiamata la ritenzione delle feci nell'intestino per un periodo di tempo che supera quello fisiologico. Abitualmente l'organismo si libera ogni 24 ore dei rifiuti alimentari, cui s'uniscono i prodotti [...] come una massa estranea eccitante la peristalsi intestinale. Fra i lassativi citiamo i preparati di bile, il rabarbaro, la cascara sagrada fra i più comuni. In casi di stitichezza ostinata legati a particolari malformazioni anatomiche interviene ...
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BROCARDO (Broccardo, Brocardi), Pellegrino
Ugo Tucci
Nativo di Pigna (Imperia), come risulta da una lapide apposta sulla casa del canonico primicerio a Ventimiglia da lui fatta restaurare e ampliare [...] quale narra la morte immatura (ma pare incredibile che al Cairo non si sia riuscito a trovare quel po' di rabarbaro che sarebbe bastato a salvarlo). Da un mercante sarebbe stato lecito attendersi un'informazione più dettagliata su molti altri aspetti ...
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BADOER, Giacomo
Raimondo Morozzo della Rocca
Tommaso Bertelè
Nacque a Venezia il 19 febbr. 1403 da Sebastiano (m. 1405) e da Agnesina, il cui casato è incerto (morta poco oltre il 1420). Fu l'ultimo [...] , pelli di montone (provenienti da Adrianopoli e da Brussa); cordovani (provenienti da Adrianopoli); pelli di faina, rabarbaro, rame, scamonea, semenzina, zedoaria (prodotti acquistati a Costantinopoli); certa qualità di tela (proveniente da Caffa ...
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GENTILI (Gentile), Matteo
Alessandro Pastore
Nacque nel 1517 da Lucentino (o Gregorio, secondo la matricola dell'Università di Pisa; Lucentino era forse un soprannome).
La famiglia - di antica origine [...] patologie; quale trattamento utilizzare per un paziente indebolito e "malo succo refertus"; quale utilità farmacologica abbia il rabarbaro.
A queste domande, così diversificate nella rilevanza della materia e nella tipologia dei generi affrontati, il ...
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rabarbaro
rabàrbaro (ant. o pop. rabàrbero o reobàrbaro o reubàrbaro, ecc.) s. m. [esiti varî del lat. tardo reubarbărum, gr. ῥᾶ βάρβαρον, cioè rheum, o ῥῆον, «straniero»: il gr. ῥῆον, adattam. del nome pers. della pianta, rēvand e rīvand,...
rapontico
rapòntico agg. e s. m. [dal nome lat. scient. della specie, rhaponticum, comp. di rha, traslitt. del gr. ῥᾶ «rabarbaro», e del lat. pontĭcus «pontico, del Ponto (cioè del Mar Nero)»]. – Rabarbaro r., o semplicem. rapontico, pianta...