Espressionismo
JJolanda Nigro Covre
Gianfranco Contini
Ugo Duse
di Jolanda Nigro Covre, Gianfranco Contini, Ugo Duse
ESPRESSIONISMO
Espressionismo artistico
di Jolanda Nigro Cove
sommario: 1. Uso [...] autore per pochi: ad alzarne la statura presso il pubblico non giovò soltanto la potenza della sua natura, in cui parvero congiunti Rabelais (o Folengo), Joyce e Carlo Porta, ma l'involontaria connivenza con gli squas- santi traumi dei tempi. Non c'è ...
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Scrittore francese, nato circa il 1515 ad Arnay-le-Duc in Borgogna, morto circa il 1544. Studiò ad Autun; giovine, lavorò nel centro librario di Lione, soprattutto col Dolet per i Commentarii linguae latinae [...] , strane e oscure (il quarto dialogo si svolge tra due cani, in uno dei quali pare che si nasconda nientemeno che Rabelais); l'oscurità era imposta dall'audacia della satira, la quale, più che di un protestante, si rivela per quella di un ...
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MEUDON (A. T., 30-31)
Valeria Blais
Comune nel dipartimento di Seineet-Oise, circondario di Versailles, con 18.120 ab. (1926). È formato da più nuclei, i più importanti dei quali sono: Haut-Meudon, ad [...] fu però oscuro per tutto il Medioevo e riapparì solo nel sec. XVI; deve in gran parte la sua fama al fatto che Rabelais ne fu per molti anni curato; ne ebbe in verità il beneficio, ma non vi esercitò mai il ministero, pure essendo spesso chiamato ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Spirito geniale e bizzarro, pastore anglicano dello Yorkshire, Sterne rimane una presenza [...] egli frequenta i classici latini, assorbendo tra le sue fonti di ispirazione la satira di Orazio, legge Cervantes e Rabelais, Montaigne e Robert Burton, l’autore secentesco dell’ Anatomia della melanconia. Manfred Pfister ha sottolineato che la fama ...
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Bruegel, Pieter il Vecchio
Flaminia Giorgi Rossi
Il pittore dei proverbi, dei giochi e del paesaggio nordico
Bambini che giocano nei vicoli del villaggio, invitati a un pranzo di nozze, contadini che [...] il genere umano, catalogarlo e descriverlo nei suoi aspetti anche meno nobili, così come nello stesso periodo facevano Rabelais o Erasmo. L'effetto umoristico, in molti dipinti, è ottenuto traducendo in immagini pittoriche modi di dire coloriti ...
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SAINT-AMANT, Marc-Antoine de Girard, signore di
Salvatore Rosati
Poeta francese, nato a Rouen nel 1594, morto a Parigi probabilmente il 29 dicembre 1661. Dal 1617 fu al seguito del duca di Retz e più [...] , e in questo senso si comprende che egli non abbia sentito l'influsso del Malherbe e abbia piuttosto ammirato Rabelais, divenendo uno dei principali iniziatori di quei poeti -grotesques, cioè fantastici, che fiorirono alla metà del secolo. Ma il ...
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Cannibalismo
Enrico Comba
Il cannibalismo è l'uso di cibarsi di carne umana, altrimenti detto antropofagia. Il termine deriva dallo spagnolo caníbal, con cui veniva denominata la popolazione caribica [...] una potente e perdurante attrazione sul pensiero europeo: grandi opere letterarie, dalla Divina Commedia al teatro barocco, da Rabelais a Defoe, rivelano, infatti, la curiosità, l'interesse misto a orrore, la sostanziale ambiguità simbolica e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Direttamente mutuata dalla critica d’arte, la nozione di manierismo indica una serie [...] “antirinascimento” e che cercano di rendere conto della varietà del reale; così Niccolò Machiavelli, Erasmo da Rotterdam, François Rabelais, Johann Fischart e numerosi altri irregolari mostrano i limiti di una visione unitaria e assoluta dell’uomo e ...
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Attore e regista francese (Le Vésinet, Seine-et-Oise, 1910 - Parigi 1994). Fu essenzialmente uomo di teatro, divenne regista e primo attore della compagnia teatrale fondata nel 1946, con cui mise in scena [...] fourberies de Scapin (1949) di Molière; Cristophe Colomb (1952-53) e Tête d'or (1959) di Claudel; Rhinocéros di Ionesco (1960); Rabelais (1969) e Jarry sur la Butte (1970). Dal 1959 al 1968 tenne la direzione dell'Odéon-Théâtre e nel 1967 fondò il ...
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Il primo dei grandi umanisti francesi, nato a Parigi nel 1467, morto ivi nel 1540. Si dedicò con passione allo studio della lingua greca, allora quasi ignota in Francia, sotto la guida del Lascaris, e [...] E. de Budé, Vie de G. B., Parigi 1884; L. Delaruelle, G. B., Parigi 1907; id., Répertoire analytique et chronologique de la correspondance de G. B., Parigi 1907; id., Ce que Rabelais doit à Erasme et à B., in Revue d'hist. litt. de la France, 1904. ...
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rabelesiano
rabeleṡiano (o rabelaiṡiano 〈rable∫i̯àno〉) agg. [dal fr. rabelaisien]. – 1. Relativo allo scrittore francese François Rabelais 〈rablè〉 (c. 1494-1553), noto soprattutto per l’opera narrativa comunem. chiamata Gargantua et Pantagruel...
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...