Scrittore francese (presso Chinon, Tours, 1494 circa - Parigi 1553); dapprima (1521) frate francescano in un convento del Poitou, nel 1525 circa passò all'ordine benedettino. Segretario dell'abate Geoffroy [...] di Saint-Martin, a Meudon) proviene il titolo di "curato di Meudon" che la tradizione tenne vivo accanto al nome di Rabelais. ▭ Il capolavoro di R. non offre una linea precisa di sviluppo: ciascun libro ha un carattere suo, e il racconto si ...
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Buffone (n. Blois 1479 - m. 1536 circa) di Luigi XII e Francesco I. Lodato da Rabelais, fu da altri (Bernier) considerato uno sciocco. Il suo miglior ritrat to ci è stato trasmesso da J. Marot nella commedia [...] Le siège de Pesquaire. V. Hugo fece di T. il protagonista del dramma Le roi s'amuse, attribuendogli una figura morale assolutamente difforme da quella del personaggio reale; dal dramma di V. Hugo, F. M. ...
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Letterato e bibliografo (Bordeaux 1807 - ivi 1896); autore di La France littéraire au XVe siècle (1865), di lavori su Rabelais, su Goya, editore di testi, traduttore della Legenda aurea di Jacopo da Varazze, [...] ha dato utili supplementi al Manuel du libraire di J.-Ch. Brunet (1878-80) e ai dizionarî degli anonimi di A.-A. Barbier e degli pseudonimi di G.-M. Quérard (1889). È stato uno dei collaboratori della ...
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Collezionista (Londra 1821 - Fonthill, Wiltshire, 1897). Particolarmente importante tra le sue raccolte quella di autografi, che contava scritti di Leonardo, Rabelais, Corneille, e la corrispondenza tra [...] Nelson e lady Hamilton (cataloghi a stampa nel 1883, nel 1892, ecc.). La raccolta, venduta all'asta (1917-19), fu dispersa ...
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Scrittore italiano (Faenza 1911 - Roma 1985). Stabilitosi a Roma come impiegato statale, fu collaboratore di varî periodici e raffinato traduttore di Rabelais, Scarron, ecc. Scrittore satirico, prese di [...] mira i contradditorî e a volte assurdi comportamenti della burocrazia ministeriale, nonché la pochezza morale e i meschini intrighi che spesso la condizionano. Tra le sue opere, in cui le tinte grottesche ...
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Scrittore francese (Clermont-Ferrand 1925 - Sèvres 1997). Musicista, giornalista, saggista (Monteverdi, 1960), disegnatore, fece parte del gruppo di Tel quel. Influenzata dalle esperienze del nouveau roman, [...] ma anche da Rabelais e Villon, e condotta sotto il segno di un forte sperimentalismo visivo (collages, calligrammi, variazioni tipografiche, ecc.) e linguistico, la sua opera fu dominata dai temi dell'erranza, dell'assenza, della morte. Dopo la ...
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FARNESE, Costanza
Roberto Zapperi
Figlia naturale del cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III, nacque a Roma in una data che non è attestata, ma che dovette cadere verso il 1500.
Il nome [...] (pubblica la pasquinata di Pietro Aretino); Concilium Tridentinum, ed. Soc. Goerresiana, Diaria, I, Friburgi Br. 1901, ad Indicem; F. Rabelais, Le cinquième livre. Lettres et écrits divers, a cura di J. Plattard, Paris 1929, pp. 248 s.; La cour du ...
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Scrittore statunitense (Cambridge, Maryland, 1930 - Bonita Springs, Florida, 2024); professore alla Johns Hopkins University. La sua vena di narratore arguto, fantasioso, paradossale, intesa all'interiorità [...] e di grande rigore formale, traduce una visione ironicamente nichilistica della vita, con le ascendenze più disparate (Boccaccio, Rabelais, Borges, Beckett, Nabokov). Nelle sue opere B. tenta la via di nuove soluzioni tecniche, in cui alla pagina ...
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Critico letterario francese (Élincourt-Sainte-Marguerite, Oise, 1863 - Parigi 1952). Si distinse per i suoi studî sul Rinascimento (Les grands écrivains français de la Renaissance, 1914; Calvin et l'éloquence [...] française, 1934; La vie quotidienne au temps de la Renaissance, 1938); fondò la Société des études rabelaisiennes e diresse l'edizione critica di Rabelais; pubblicò inoltre Les dernières poésies de Marguerite de Navarre (1896). ...
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Giureconsulto e scrittore (Château-Letard, Ille-et-Vilaine, 1520 circa - Rennes 1591). Gentiluomo brettone, studiò legge ed esercitò l'avvocatura. Nel 1571 fu nominato consigliere al parlamento di Rennes, [...] le guerre di religione. Deve la fama ai suoi racconti faceti che, pur derivando motivi e tecnica da Rabelais, presentano caratteri originali. Nei Propos rustiques (1547; edizione definitiva nel 1573), nelle Baliverneries ou contes nouveaux d'Eutrapel ...
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rabelesiano
rabeleṡiano (o rabelaiṡiano 〈rable∫i̯àno〉) agg. [dal fr. rabelaisien]. – 1. Relativo allo scrittore francese François Rabelais 〈rablè〉 (c. 1494-1553), noto soprattutto per l’opera narrativa comunem. chiamata Gargantua et Pantagruel...
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...