SICILIANO, Italo
Critico e storico della letteratura francese, nato a Campo Calabro (Reggio Calabria) il 27 luglio 1895; dapprima prof. di lingua e letter. italiana nelle univ. di Grenoble, Budapest, [...] 1942; trad. franc., Parigi 1951), Il teatro medievale francese (ivi 1944), Vita e opere di F. Villon (ivi 1946), Racine (ivi 1950), Il Romanticismo francese da Prévost ai nostri giorni (Venezia 1955). Si è anche occupato di letteratura italiana, e in ...
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Carifi, Roberto. – Poeta, filosofo e traduttore italiano (n. Pistoia 1948). Voce tra le più potenti nel panorama culturale italiano del secondo Novecento, si è laureato in Filosofia presso l’Università [...] Nome di donna, 1993; Victor e la bestia, 1996). Traduttore di autori quali Rilke, Trakl, Hesse, Bataille, Flaubert, Racine, Prévert, negli anni successivi la sua produzione in versi è proseguita con felici esiti nelle raccolte Il figlio (1995), Amore ...
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ROLLIN, Charles
Mario Bonfantini
Letterato francese, nato a Parigi il 30 gennaio 1661, ivi morto il 14 settembre 1741. Figlio di un coltellinaio, seguì dapprima il mestiere paterno; protetto poi per [...] , dove fu restauratore della sana cultura, raccolse ovunque ammirazione. Ebbe per amici Daguesseau, Le Peletier, Boileau, Racine; Federico II di Prussia, giovine principe, corrispose per lunghi anni con lui vecchio; Voltaire, Montesquieu, e perfino ...
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VLÁCHOS, Ángelos ("Αγγελος Βλάχος)
Guido Martellotti
Letterato greco, nato ad Atene nel 1838, ivi morto nel 1920. Studiò legge ad Atene e in Germania; ebbe importanti cariche politiche; dal 1887 al '90 [...] . Tertsétēs, 1875; G. Zalakóstas, 1877, A. Soũtsos, 1877, ed altri). Tradusse da Sofocle, Lamartine, Heyse, Goethe, Lessing, Heine, Racine. Shakespeare, ecc. Tra le molte opere di erudizione sono da ricordare un dizionario greco-francese (1897; 2ª ed ...
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SHINĀSĪ Ibrāhīm Efendī
Ettore Rossi
Letterato turco, uno dei più notevoli del periodo di rinnovamento del secolo XIX. Nacque nel 1826 a Costantinopoli; restò presto orfano del padre, ufficiale dell'esercito, [...] a Parigi e vi restò cinque anni; morì a Costantinopoli il 17 settembre 1871.
Tradusse dal francese in turco brani di Racine, Fénelon, La Fontaine e Lamartine, scrisse poesie con spirito nuovo e moderno (Dīwān, varie ristampe); si occupò di questioni ...
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RUBOW, Paul Viktor
Mario GABRIELI
Filologo, critico e storico della letteratura danese, nato a Copenaghen il 9 marzo 1896. Lettore di danese alla Sorbona (1928-29), piofessore di letteratura danese [...] Brillante stilista e conoscitore sicuro della letteratura inglese e francese, ha trattato di Shakespeare, Dickens, Swinburne, Racine, Voltaire, Chateaubriand, Gide e Proust; pur nel suo antidogmatismo, ha conseguentemente applicato un metodo storico ...
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LEKAIN, Henri-Louis Cain, detto
Alberto Manzi
Attore francese, nato il 14 aprile 1728 a Parigi, dove morì l'8 febbraio 1778. Figlio d'un orefice, incominciò recitando come dilettante nel teatro del [...] consiglio L. fu invitato da Federico II di Prussia, e a Potsdam sollevò l'entusiasmo generale. L. predilesse anche Britannicus e Andromaque del Racine, e in genere il teatro passionale. Lasciò dei Mémoires interessanti (ed. a cura di Talma, 1825). ...
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Nacque a Venezia il 13 ottobre 1772, morì a Sambughè (Treviso) il 20 ottobre 1832. Costretto sino ai trent'anni agli affari dell'ufficio paterno, cominciò presto a scriver satire, tra gli stravizi e le [...] volumi, depositati presso il Museo Correr di Venezia. Il B. tradusse e pubblicò, in lingua italiana, l'Ester del Racine; tradusse in vernacolo la sesta satira di Giovenale (ancora inedita).
Bibl.: V. Malamani, Il principe dei satirici veneziani, P ...
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Poeta e favolista francese (Château-Thierry, Champagne, 1621 - Parigi 1695). È ricordato soprattutto per le Favole (1668-94); ispirate di frequente da quelle di Esopo e di Fedro e caratterizzate da uno [...] Sablière e successivamente dei d'Hervart. Di carattere mite e sottomesso ("le bonhomme La Fontaine"), fu amico di Molière, Racine, Boileau. I suoi primi tentativi artistici risalgono alla riduzione della commedia di Terenzio L'Eunuque (1654), e alla ...
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(gr. ʽΙππόλυτος, lat. Hippolãtus) Figlio di Teseo e dell'amazzone Antiope (o Ippolita); di straordinaria bellezza e di castità singolare, onde la sua predilezione per Artemide e la sua avversione per Afrodite. [...] giunte di Euripide, rappresentata nel 428 a. C., tragedia fortunatissima e imitata da antichi e moderni, da Seneca a Racine a D'Annunzio. Prima di questa, Euripide aveva scritto un altro Ippolito, detto velato (καλυπτόμενος), mentre a questa tragedia ...
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tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...