partiti conservatori
Organizzazioni politiche di orientamento tradizionalista o moderato, sorte nel 19° sec. e tuttora presenti in molti Paesi. Si chiamano conservatori i partiti che, di contro alle [...] ideologie più radicali di progresso, affermano il valore della tradizione e la continuità degli assetti sociali, politici e istituzionali, rifacendosi dunque al e collocandosi nel fronte di centrodestra dello schieramento politico. La nascita dei p. ...
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BORSI, Giosuè
Nello Vian
Nacque a Livorno il 1º giugno 1888 da Averardo e da Verdiana (Diana) Fabbri, originari entrambi di Castagneto in Maremma. Il padre, pugnace giornalista di tendenze radicali, [...] autore anche di qualche dramma, divenne alcuni anni dopo proprietario e direttore del quotidiano Il Telegrafo;era amico del Carducci, il quale fu padrino, per procura, al battesimo del B., che ne portò ...
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Seguaci del riformatore religioso J. Hus. Dopo la sua esecuzione (1415) si sollevarono in Boemia e si opposero alla successione al trono dell'imperatore Sigismondo (1419). Si divisero in utraquisti (moderati) [...] e taboriti (radicali). Sconfitti questi dai primi nella battaglia di Lipany (1434), nel 1436 gli utraquisti raggiunsero un accordo con la Chiesa di Roma (permesso di costituire una Chiesa utraquista in Boemia). ...
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LEPTONECROSI (dal gr. λεπτός "sottile, leptoma" e νεκρωσις "morte")
Mario Curzi
Necrosi della parte cribrosa dei fasci fibrovascolari, che appaiono come piccole macchie scure nell'interno degli steli, [...] dei tuberi e dei fittoni radicali delle piante affette da alcune malattie da virus.
Nelle malattie dell'arricciamento della barbabietola e della patata la leptonecrosi è una caratteristica costante. ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Guardando superficialmente questi anni d’inizio millennio, è forse difficile immaginarsi [...] , rese viventi e visibili dall’attore, a evocare lo spazio nella mente dello spettatore.
La risposta successiva, e più radicale, è stata invece quella che possiamo chiamare, appunto, la drammaturgia dello spazio e che, in molti casi, rappresenta un ...
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Tandy, James Napper
Rivoluzionario irlandese (Dublino 1740-Bordeaux 1803). Ebbe parte principale nelle dimostrazioni dell’esercito volontario irlandese che portarono (1782) alla concessione all’Irlanda [...] dell’indipendenza legislativa. Convertitosi a idee più radicali in seguito alla Rivoluzione francese, propugnò l’alleanza tra cattolici e protestanti per ottenere dalla Gran Bretagna la completa indipendenza. Tra i fondatori della Society of united ...
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Sostanza formata dalla combinazione di più molecole uguali (monomeri) tra loro.
Generalità
Tipologie. Si possono avere p. formati dalla combinazione di 2, 3, 4 ecc. molecole, che prendono il nome rispettivamente [...] (perossidi organici, miscele di persolfato e tiosolfato ecc.); il prodotto risultante dall’addizione del monomero e del radicale è a sua volta un radicale che può addizionare un altro monomero senza perdita di attività fino a che la catena non è ...
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I classici oggi
Incertezza del termine
È un fatto risaputo che i radicali mutamenti della comunicazione che si sono svolti, con accelerazione in costante aumento, nel corso del 20° sec. hanno prodotto [...] delle cere, il classico educa alla contemplazione della morte di quanto sembra più vivente " (pp. 198-99).
Una prospettiva meno radicale, più adeguata alle attese e alle possibilità di una lettura diffusa, è invece quella indicata da I. Calvino, nel ...
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Uomo politico tedesco (Geisenfeld, Baviera, 1892 - Berlino 1934) fratello di Otto; dal 1920 con A. Hitler, partecipò al Putsch di Monaco (1923). Condannato a un anno e mezzo di carcere, fu però eletto [...] deputato alla dieta bavarese (1924) e al Reichstag (1924-33). Di tendenze radicali, venuto in conflitto con Hitler cercò di favorire (1932) un governo presieduto da K. von Schleicher. Fu ucciso dai nazisti durante la purga del 30 giugno 1934. ...
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Si tende ormai a non definire i settori culturali, i campi della conoscenza, le dottrine, essendo ogni sorta di sapere soggetta a mutamenti continui, a trasformazioni talvolta radicali; al posto di una [...] definizione si preferisce descrivere una disciplina non per quella che è, ma per il modo in cui si manifesta, ovvero per la sua fenomenologia.
Per l'a. proporre una definizione, o una descrizione fenomenologica ...
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radicale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo radicalis, der. di radix -icis «radice»; come termine polit., ricalca l’ingl. radical]. – 1. In botanica, che si riferisce alla radice: pelo r.; apparato r.; polloni r.; velo r., v. velo1, n. 3 a;...
radicalico
radicàlico agg. [der. di radicale] (pl. m. -ci). – In chimica, che ha relazione con i radicali liberi: reazioni r., quelle che avvengono con l’intervento di radicali liberi.