Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] di una parola. In queste lingue i toni sono lessicali e non necessariamente legati all’accento primario (tutte le di /s/ nelle pronunce settentrionali è impedita dal confine tra prefisso e radice; oppure ami[k]o → ami[ʧ]i, dove il morfema flessivo ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] ] + vocale è nelle forme flesse in cui a una radice terminante in [w] si aggiunge un suffisso plurale [-jamo, pp. 255-296.
Migliorini, Bruno (1990), Innovazioni grammaticali e lessicali dell’italiano d’oggi, in Id., La lingua italiana del Novecento, ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] (come le germaniche), la sillabazione italiana è un processo post-lessicale, ossia soggetto a ricalibrazione in contesto; cfr. in alto Pier Marco (1999), Incontri vocalici tra prefisso e radice (iato o dittongo?), «Archivio glottologico italiano» 84 ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] incessanti.
Il linguaggio giovanile, soprattutto nel suo aspetto lessicale, è costituito da una serie eterogenea di apporti. . Se il dialettismo vale spesso da segnale di radicamento nel territorio, il forestierismo marca il senso di appartenenza ...
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Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] da Thornton 2004: 604-606) riguardano la conversione di radici per formare femminili da maschili e viceversa: Angelo e Angela Secondino, Ingenuino, Papera non graditi per le associazioni lessicali che potrebbero attivare.
Brattö, Olof (1953), Studi ...
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Per politica linguistica si intende ogni iniziativa o insieme di misure attraverso cui le istituzioni esercitano un influsso sugli equilibri linguistici esistenti in un Paese; tale etichetta ricopre in [...] una norma, la creazione di un’ortografia, l’arricchimento lessicale capace di far fronte alle esigenze di una lingua di logica che lega la tutela delle lingue minori al loro radicamento territoriale: viene così esclusa la tutela di tipi idiomatici che ...
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Col termine idronimo si indica il nome proprio di un corso d’acqua, mentre idronimia (un settore della toponomastica) è il complesso degli idronimi e lo studio che li riguarda.
La principale caratteristica [...] un’origine prelatina, venetica, da una radice indoeuropea *plow- «scorrere» (DTI).
Sono formazioni derivate dal latino, e verosimilmente piuttosto antiche, quegli idronimi che derivano da arcaismi lessicali. Si tratta di appellativi latini la cui ...
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La parola è un’unità centrale nell’organizzazione del linguaggio. L’esistenza di specifiche condizioni e di fenomeni fonologici che si riferiscono alla parola porta all’individuazione di un costituente [...] . Si noti che con accento si intende qui la caratteristica lessicale, cioè l’accentazione che è parte integrante della parola nella ’esempio che segue si nota come la caratteristica delle vocali della radice, posteriore in (4 a.) e anteriore in (4 b ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] In italiano l’accento svolge un ruolo cruciale a livello sia lessicale che di frase, potendo mettere in rilievo sia una sillaba arizotoniche, l’accento può trovarsi sulla vocale tematica (che con la radice forma il tema verbale, per es. -a- in cant-a ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] ad altre, nell’esempio citato con quelle di affisso e di radice. Esse tendono, in maniera più o meno estesa a seconda del Beccaria 1973), anche al di fuori dei trasferimenti lessicali dalla lingua comune ai linguaggi settoriali (uso specialistico di ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi cosa che serve a indicare. In origine...
triconsonantico
triconsonàntico agg. [comp. di tri- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, costituito di tre consonanti: gruppi t. (come str- di strada); radice triconsonantica. In partic., con riferimento alle lingue semitiche, struttura...